A chi sono andati i fondi del Pnrr per la cultura #OpenPNRR

A giugno il ministero della cultura ha diffuso le graduatorie relative a diversi bandi dedicati alla tutela e valorizzazione del nostro patrimonio artistico e architettonico. Vediamo come sono stati distribuiti i fondi.

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Il piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) dedica diversi investimenti per la tutela e la valorizzazione dell’immenso patrimonio artistico, architettonico e culturale del nostro paese. Una risorsa che, oltre a rappresentare un’importante fonte di arricchimento umano, contribuisce in maniera significativa alla crescita economica italiana. Per questo motivo, il rilancio del settore, uno dei più colpiti dalla pandemia, è strategico.

Gli investimenti del Pnrr per questi aspetti si possono suddividere in due filoni: da un lato i sostegni alle imprese che operano nel settore turistico, dall’altro quelli dedicati specificamente a interventi di manutenzione, restauro e valorizzazione dei beni culturali. Questo secondo filone di investimenti è affidato alla titolarità del ministero della cultura, chiamato a gestire complessivamente 5,74 miliardi di euro circa. Di una parte consistente di questi fondi è già possibile conoscere la destinazione finale.

I bandi Pnrr promossi dal ministero della cultura

A fine giugno era attesa la pubblicazione, da parte del Mic, delle graduatorie di una serie di bandi che facevano riferimento a 5 diverse misure del Pnrr. Nello specifico:

L’ultima misura in particolare comporta alcune criticità. Infatti in molte regioni i termini dei bandi sono stati riaperti poiché non era stato presentato un numero di domande sufficienti a esaurire i fondi disponibili. Di conseguenza, per molti territori la graduatoria con i progetti ammessi a finanziamento non è ancora stata pubblicata. Questo peraltro incide sul raggiungimento della scadenza M1C3-13 che il governo invece ha dichiarato come completata.

Anche nel caso del Mic, ci sono scadenze il cui effettivo completamento è poco chiaro.

Non si tratta dell’unico caso di questo tipo che abbiamo riscontrato in questi mesi attraverso la nostra attività di monitoraggio sullo stato di avanzamento del Pnrr. Ciononostante, la commissione europea ha valutato che queste mancanze non siano così significative da inficiare il via libera all’erogazione della seconda tranche di fondi al nostro paese. Quella prevista per il raggiungimento dei traguardi e degli obiettivi fissati per giugno 2022.

La valutazione sul rispetto degli impegni presi è più politica che tecnica Vai a “Come l’Ue verifica l’attuazione dei Pnrr negli stati membri”

Al di là di queste osservazioni però il dato di fatto è che, a oggi, le informazioni su questa misura sono incomplete. Motivo per cui nei prossimi paragrafi ci concentreremo sugli esiti dei bandi legati ai primi quattro investimenti che abbiamo elencato.

I fondi assegnati a ogni regione

Le risorse assegnate dal ministero della cultura con le graduatorie pubblicate a giugno ammontano a oltre un miliardo e mezzo. Gli investimenti più consistenti (circa 762 milioni di euro) riguardano l’attrattività dei borghi.

Tale misura può essere ulteriormente suddivisa in due distinte linee di investimento. La “linea A” prevede il finanziamento di progetti pilota per la rigenerazione culturale, sociale ed economica dei borghi a rischio abbandono o abbandonati. I progetti ammissibili al finanziamento erano al massimo uno per ogni regione e provincia autonoma. Per ciascuna proposta sono stati assegnati circa 20 milioni di euro. La “linea B” mira invece alla realizzazione di progetti di rigenerazione urbana e sociale per almeno 229 borghi storici. In questo secondo caso le risorse potevano essere assegnate sia ai comuni che a operatori del settore che intendono svolgere la loro attività nel borgo oggetto dell’intervento.

1,54 miliardi €  le risorse del Pnrr assegnate dal ministero della cultura di cui già si conosce la ripartizione territoriale. 

Anche gli investimenti sui luoghi di culto possono essere suddivisi in due distinti filoni. Alla messa in sicurezza e adeguamento sismico di chiese, torri e campanili sono stati assegnati in totale 240 milioni. Mentre al restauro del patrimonio culturale gestito dal fondo edifici di culto spettano altri 250 milioni circa. Quasi 289 milioni complessivi infine sono stati assegnati per l’efficientamento energetico di musei, cinema e teatri.

Purtroppo le graduatorie di questi bandi non hanno tutte lo stesso formato. In alcuni casi manca, ad esempio, l’indicazione del comune in cui è ubicato il bene oggetto dell’intervento. Per questo motivo, al fine di consentire un confronto omogeneo sulla ripartizione delle risorse nei vari territori, dobbiamo fermarci al livello regionale.

FONTE: elaborazione openpolis su dati ministero della cultura
(consultati: giovedì 20 Ottobre 2022)

In base ai dati disponibili possiamo osservare che la regione che riceverà la maggior quota di risorse è la Sicilia (175 milioni circa). Seguono la Campania (poco meno di 167 milioni) e il Lazio (quasi 134 milioni). Agli ultimi posti invece Molise (11,8 milioni), Valle d’Aosta (21,8 milioni) e Friuli Venezia Giulia (35,7 milioni).

È interessante notare che in questo caso la “quota sud” prevista dal Pnrr è stata rispettata. Alle regioni del meridione infatti andrà all’incirca il 45,7% delle risorse messe a bando tra quelli presi in esame.

Quanti e quali progetti finanziati

Finora ci siamo soffermati sulla ripartizione territoriale delle risorse assegnate dal Mic. Ma quanti e quali sono i progetti che saranno finanziati? Da questo punto di vista possiamo osservare che le proposte che beneficeranno delle risorse del Pnrr sono 1.512. La maggior parte riguarda l’efficientamento energetico di cinema, teatri e musei (742 progetti finanziati). Sono invece 543 gli interventi previsti per i luoghi di culto e 227 quelli per i borghi.

Campania e Sicilia si confermano al primo posto anche per numero di progetti finanziati (rispettivamente 186 e 160) mentre al terzo posto in questo caso l’Emilia Romagna (149) precede il Lazio (125).

FONTE: elaborazione openpolis su dati ministero della cultura
(consultati: giovedì 20 Ottobre 2022)

Passare in rassegna tutti i progetti ammessi a finanziamento sarebbe impossibile. Ci limitiamo quindi a segnalare qualche caso particolarmente interessante, rimandando all’elenco completo nella tabella qui sotto.

Tra i 348 teatri che beneficeranno dei fondi del Pnrr per l’efficientamento energetico ne troviamo alcuni tra i più rinomati del nostro paese. Tra cui il teatro alla Scala e il teatro degli Arcimboldi di Milano; il Sistina e il Globe theatre di Roma; il teatro Regio di Parma, La Fenice di Venezia, il teatro de Maggio musicale fiorentino, il gran teatro Giacomo Puccini di Viareggio, il San Carlo di Napoli e il Teatro massimo di Palermo.

Cerca i progetti finanziati nella tua regione.

FONTE: elaborazione openpolis su dati ministero della cultura
(consultati: giovedì 20 Ottobre 2022)

Tra i musei oggetto di intervento troviamo invece il Museo archeologico nazionale di Matera; la Galleria Borghese e il parco archeologico del Colosseo a Roma; i parchi archeologici di Ercolano e dei Campi Flegrei a Napoli; il Castello Svevo di Trani; il parco archeologico di Ostia antica e il Cenacolo vinciano a Milano.

Per quanto riguarda invece gli interventi finanziati nell’ambito della valorizzazione di parchi e giardini storici possiamo osservare che riceveranno fondi del Pnrr la Reggia di Caserta; il Real bosco di Capodimonte (Vt); il parco di Pinocchio a Collodi (Pt); il parco del Castello reale di Moncalieri (To) e il parco e giardino storico nel contesto del Parco reale di Monza.

Citiamo infine alcuni tra gli interventi legati ai luoghi di culto. Tra questi la messa in sicurezza del campanile della chiesa di santo Stefano a Venezia; della chiesa di san Domenico a Matera; del duomo di Gerace (Rc); della basilica di san Domenico e della chiesa di san Giacomo maggiore a Bologna; della chiesa dello spirito santo e del convento dei cappuccini di Galatina (Le).

Il nostro osservatorio sul Pnrr

Questo articolo rientra nel progetto di monitoraggio civico OpenPNRR, realizzato per analizzare e approfondire il piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Ogni lunedì pubblichiamo un nuovo articolo sulle misure previste dal piano e sullo stato di avanzamento dei lavori (vedi tutti gli articoli). Tutti i dati sono liberamente consultabili online sulla nostra piattaforma openpnrr.it, che offre anche la possibilità di attivare un monitoraggio personalizzato e ricevere notifiche ad hoc. Mettiamo inoltre a disposizione i nostri open data che possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione.

Foto: Facebook – Teatro alla Scala

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