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Dichiarazione di Franco MIRABELLI

Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: PD) 


 

Da Milano un colpo al populismo

  • (21 maggio 2011) - fonte: Europa - inserita il 21 maggio 2011 da 15492

    "Il dato del primo turno delle elezioni a Milano è straordinario, sorprendente e, diciamocelo senza ipocrisie, impensabile prima dell’apertura delle urne. È già stato detto tanto su un dato che ha una rilevanza politica che va molto oltre i confini della città, perché Milano è stata sempre la roccaforte del Berlusconismo, perché Berlusconi ha scelto di caricare il risultato di Milano di una valenza generale quasi fosse un referendum sulla sua persona ed ha perso dove mai pensava di poter perdere. Ma guardando i dati balza all’occhio un dato che non va sottovalutato e che, oltre a indicarci la strada per vincere la partita decisiva del ballottaggio, può, se Milano ancora una volta anticiperà i cambiamenti politici, davvero segnare una svolta nel Paese. Per anni il populismo del centrodestra ha trasformato ogni consultazione elettorale in un confronto ideologico tra buoni e cattivi, giustizialisti e garantisti, ecc.. Creando due campi da cui era impossibile uscire, l’obbligo di schierarsi pro o contro Berlusconi sembrava indiscutibile.

    Tutto ciò ha inaridito il confronto democratico nel Paese, ha alimentato l’idea una distanza della politica dai cittadini, ha di fatto tentato di mettere in discussione le regole comuni e le stesse istituzioni di garanzia che sono state continuamente coinvolte in questa logica, e quindi continuamente indicate come schierate". Così Franco Mirabelli, consigliere regionale Pd della Lombardia commenta l'esito del primo turno delle elezioni amministrative a Milano, dalle pagine del quotidiano Europa.

    "Il voto del 15, e speriamo ci sia una conferma al ballottaggio che non va considerata scontata ma per cui dovremo lavorare tanto, ci dice che proprio questo armamentario populista non regge più, che una parte di elettorato sempre più grande decide di votare guardando alle proposte e dando un giudizio sull’amministrazione uscente, Pisapia ha vinto il primo turno per questo e la Moratti ha perso semplicemente perché ha governato male e i cittadini l’hanno certificato". Prosegue Mirabelli.

    "Insomma, se da Milano arriva un segnale nazionale è questo: il centrodestra, proprio in quella che ha sempre considerato come la propria capitale, perde perché tanti elettori, anche moderati, si sono riappropriati del voto come occasione per intervenire sulle scelte, dare un giudizio e non per schierarsi a priori. Anche le difficoltà della Lega al nord stanno dentro questo ragionamento: di fronte ad un governo che non produce risposte ai problemi, riforme e innovazione, non basta più chiedere di affidarsi al “capo” e si vota, o non si vota, per chiedere di cambiare. Tutto ciò proiettato sulla dimensione nazionale può aprire finalmente un cambiamento che il PD deve sapere interpretare e rappresentare con un progetto convincente per il Paese. Per Milano nei prossimi dieci giorni per vincere dobbiamo essere bravi a parlare della città e a raccogliere il malcontento verso la Moratti ad evitare di farci trascinare nello schema ideologico. Giuliano Pisapia ha saputo tenere per tutta la campagna elettorale questo profilo e, nonostante i tentativi di trascinarci in una rissa per far prevalere le paure rispetto alle valutazioni della realtà, saprà continuare a farlo". Conclude il consigliere Pd.

    Fonte: Europa | vai alla pagina

    Argomenti: elezioni, Berlusconi, pdl, pd, moderati, milano, lega, moratti, Pisapia, elezioni comunali 2011, populismo, Amministrative 2011, riformismo | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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