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Dichiarazione di Benedetto Fabio GRANATA

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FLI) 


 

«La nomina di Alfano è solamente il maquillage della disperazione» - INTERVISTA

  • (07 giugno 2011) - fonte: il Riformista - Francesco Persili - inserita il 07 giugno 2011 da 31

    «Escludo categoricamente qualsiasi ritorno al passato, tanto meno nella "casa dei moderati" proposta da Alfano: “Si rivolgano soprattutto all’Udc e a Casini”».

    «Siamo nati per cambiare l’Italia, non per fare alleanze retrospettive col Pdl»:
    Fabio Granata, tra i falchi di Futuro e Libertà, non crede alla «rifondazione pidiellina» di Scajola, né alla «nuova casa dei moderati» del neo segretario azzurro Angelino Alfa-no: «Si tratta di un’operazione di facciata, una mossa dettata dalla disperazione. Se Alfano gestirà il partito così come ha gestito la giustizia, agirà solo in nome e per conto di Berlusconi. Non vedo nessun elemento di novità».

    Esclude, dunque, che Fli possa tornare a dialogare con il Pdl?

    Non ho mai percepito nelle ultime dichiarazioni di Scajola e Alfano un riferimento a Fli, hanno parlato soprattutto di Casini e dell’Udc. Questa apertura è stata colta all’interno del nostro partito solo da chi soffre di nostalgia per il Pdl. Noi stiamo lavorando per radicare il nuovo Polo nella prospettiva di un’uscita dal bipolarismo fallimentare e per aprire la nuova fase della Terza Repubblica.

    Pensa che sia stato un errore sciogliere An?

    Con i se e con i ma, in politica, come nella vita, non si va lontano. Fini si rese conto che buona parte del gruppo dirigente era già berlusconizzato e ha provato a giocare la partita in campo aperto per vedere se le idee e i valori della destra europea potessero trovare spazio nel Pdl.

    Nessuna nostalgia?

    Non abbiamo nostalgie né verso un progetto nato morto come quello del Pdl, né per future case comuni, anche perché se, poi, l’invito viene da Scajola, è abbastanza inopportuno. A differenza sua, siamo abituati a stare all’interno di case di cui conosciamo la proprietà.

    Lo sbocco per il Terzo Polo è l’alleanza con il Pd?

    È troppo presto per dirlo, non è ancora il tempo delle alleanze ma di politiche di identità e radicamento sul territorio. A seconda dello scenario politico e della legge elettorale che si proporrà prima delle prossime elezioni, poi, decideremo con gli alleati del nuovo Polo. Con il centrosinistra si possono fare insieme le riforme: dalla legge elettorale alla Costituzione, che non è un tabù, e si può modificare, a partire dal superamento del bicameralismo perfetto con un Senato delle regioni.

    Ritiene che l’alleanza tra moderati e progressisti sia già un fatto politico nell’elettorato?

    Condivido profondamente l’analisi che fa Bersani sull’unione degli elettorati, come è stato dimostrato dai ballottaggi a Milano e Napoli, e, soprattutto, in tema referendario.

    Ronchi ha detto che voterà quattro no. Teme rotture all’interno di Fli?

    Sulle questioni più importanti, dai ballottaggi ai referendum, Ronchi e, in parte, Urso si trovano sempre in disaccordo, la posizione di Fli, invece, lascia libertà di coscienza ma invita a votare.

    Voterà quattro sì?

    Si, anche ai referendum sull’acqua. La liberalizzazione così come viene concepita è solo la privatizzazione di un bene pubblico, anche la Chiesa ha questa posizione. Ronchi mi ha accusato di portare indietro Fli di 20 anni e di trascinarla sulle posizioni di Di Pietro. Lui, e pochi altri, invece, vogliono portare indietro Fli di un solo anno, dentro il Pdl.Solo che nessuno di noi ci sta.

    Non crede al rilancio del Pdl?

    Non credo, il Pdl è fallito, è il partito del predellino, è uno strumento del berlusconismo, bisogna andare oltre. Se uno ci crede, resta con Fli oppure si può accomodare con Alfano e Scajola a cercare di ricostruire il Pdl. Un’esperienza chiusa, che non ci riguarda.

    Nemmeno se Berlusconi dovesse fare un passo indietro?

    Lo escludo. Il Pdl è un partito personale, il suo progetto è strettamente connesso a Berlusconi. In uno scenario di scomposizione del quadro politico, si apre una nuova fase. La Lega ha posizioni incompatibili con il processo di evoluzione della destra che si deve muovere, invece, nella prospettiva ambiziosa del partito della Nazione e del patriottismo repubblicano.

    Auspica, invece, un passo avanti di Montezemolo?

    Montezemolo è uomo di qualità che ha fatto cose importanti per l’Italia ma ritengo che la politica debba mantenere una sua specificità. Si apre una fase nuova, in cui credo che i gruppi dirigenti debbano dimostrare autonomia dal mondo delle imprese. Il nuovo Polo, ad esempio, ha al suo interno leader che possono dare un valido contributo per riformare l’Italia.

    Fonte: il Riformista - Francesco Persili | vai alla pagina

    Argomenti: referendum, pdl, an, moderati, Referendum Abrogativo, alfano, Montezemolo, bene pubblico, Fli, referendum acqua, referendum nucleare | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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