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Dichiarazione di Paolo Marinucci

Alla data della dichiarazione: Consigliere  Consiglio Comunale Termoli (CB) (Gruppo: Altro) 


 

REFERENDUM ACQUA, MARINUCCI LO SPIEGA AL SINDACO DI BRINO

  • (04 giugno 2011) - fonte: Primonumero.it - inserita il 23 luglio 2011 da 20703
    Termoli. Il consigliere comunale di centrosinistra Paolo Marinucci, impegnato per il referendum del 12 e 13 giugno, replica al sindaco Di Brino che a Primonumero aveva dichiarato di andare a votare contro il nucleare ma non per impedire la privatizzazione dell’acqua, «tanto è già privata, come dimostra Termoli». In realtà le cose, ai sensi di legge, non stanno in questo modo, e difatti Marinucci spiega al primo cittadino in una lettera aperta a cosa si andrebbe incontro qualora non venisse abrogata la norma con il referendum. Anche a Termoli. « Con l’avvento delle S.p.A. per la gestione idrica non solo i cittadini, ma persino i consigli comunali perdono ogni capacità di controllo e di intervento sulle decisioni. L’acqua rimane formalmente di proprietà pubblica, ma la gestione attraverso S.p.A. comporta una privatizzazione sostanziale. Ricerche economiche ci danno per acquisito un dato: “il reale potere risiede nelle mani di chi ha l’effettiva gestione del bene”. Un esempio concreto. Il Comune di Termoli, attraverso Crea, si rifornisce di acqua in modo prevalente da Molise Acque e in modo supplementare (soprattutto nel periodo estivo) dal Consorzio Industriale di Termoli. Molise Acque vende l’acqua ad una tariffa di circa 0,225 €/m3 (dati 2010). Il Consorzio Industriale, come da nota di Crea Gestioni srl protocollata in data 7/10/2010, continua in modo arbitrario ed unilaterale ad alzare il costo della fornitura idrica da 0,199 €/m3 (si legge sempre dalla nota: prezzo concordato con atto transattivo del 29/10/2008 - art. 7) a 1,268 €/m3 . La Crea, continua nella nota, scrivendo che se non rientrano i costi concordati ci sarà un aumento sulle tariffe delle utenze di 0,113 €/m3. Sindaco Di Brino di chi è l’acqua? Con i referendum si vuole riportare chiarezza sulla gestione dell’acqua. Le ultime sentenze della Corte Costituzionale n. 24 e n. 26 del 2011 hanno ribadito che la normativa comunitaria non impone alcuna scelta predefinita di gestione del servizio idrico. Tra gli stati dell’UE, solo l’Italia ha d eciso la prevalenza della messa sul mercato del servizio idrico, mentre in Belgio e Olanda, la normativa prevede l’espresso divieto alla privatizzazione o esperienze di grandi città – Parigi e altre 30 municipalità francesi – che, dopo decenni di privatizzazione, hanno scelto la strada della ripubblicizzazione dell’acqua». Marinucci approfondisce anche il criterio del “full cost recovery”, la copertura integrale, attraverso la tariffa, dei costi di investimento e di esercizio. «Sono sempre i cittadini a pagare, non viene intaccato il capitale societario. Questo modello, che prevede la copertura degli interi costi del servizio e del profitto garantito tramite le tariffe, innesca il meccanismo perverso per cui gli investimenti si fanno con un rincaro esponenziale delle tariffe. C’è anche una differenza sostanziale. L’amministrazione pubblica deve fare un bando pubblico per lavori ed altro, mentre il privato si affida a chi vuole». Infine viene spiegato al sindaco di Termoli «che con le gestioni privatistiche, negli ultimi dieci anni sono aumentate le tariffe (+60%), è diminuita ed è stata precarizzata l’occupazione e sono stati fortemente ridotti gli investimenti (-66%). Questi dati sono basati su fonti di settore elaborati dalle informazioni fornite dagli stessi enti gestori. La ripubblicizzazione è esattamente la modalità che permette la restituzione della sovranità ai comuni. Comuni intesi come enti locali di prossimità e punto di riferimento dei cittadini, i quali sono i veri proprietari sociali di un bene essenziale come l’acqua. La vera alternativa è tra privatizzazione e ripubblicizzazione del servizio idrico. Il voto e la partecipazione sono diritti per i quali molti hanno dato la vita. Auspico che, almeno in memoria dei principi di libertà e democrazia, tutti i termolesi partecipino al voto. Ovviamente il mio invito è per 4 SI».
    Fonte: Primonumero.it | vai alla pagina
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