Ti trovi in Home  » Politici  » Maurizio BOLOGNETTI  » Quello che so del modello lucano e dell'acqua santa partitocratica

Chiudi blocco

Altre dichiarazioni nel periodo per gli stessi argomenti



Dichiarazione di Maurizio BOLOGNETTI


 

Quello che so del modello lucano e dell'acqua santa partitocratica

  • (13 giugno 2011) - fonte: Radicali.it - inserita il 14 giugno 2011 da 14533
    Adesso che, nonostante tutto e tutti, ha vinto l’Italia referendaria, l’Italia del divorzio, l’Italia che ha plebiscitato i referendum Radicali sul finanziamento pubblico dei partiti e sull’abolizione del sistema elettorale proporzionale, spero si possa perlomeno sussurrare che se acqua pubblica deve essere, che non sia acqua santa partitocratica. Nella consueta conversazione settimanale trasmessa da Radio Radicale, Marco Pannella a poche ore dalla chiusura delle urne ha affermato che in caso di raggiungimento del quorum si sarebbe potuto parlare di un “recupero del valore referendario, dopo 15-18 anni in cui è stato massacrato dall’anti-costituzionalità, ereditata dal poveretto Berlusconi”. Faccio parte di quel circa 60 per cento che si è recato al seggio e ho votato sì su nucleare e legittimo impedimento e annullato le altre due schede. Ho annullato le schede referendarie sull’acqua perché dalle mie parti Acquedotto Lucano è uno dei tanti contenitori partitocratici che servono alle oligarchie della locale partitocrazia per esercitare un ferreo e asfissiante controllo sociale. Non a caso, mai avevo visto il centrosinistra locale sostenere con tanta convinzione dei referendum. Forse ha ragione Stefano Rodotà quando parla di acqua pubblica; ma resta un dato, per Acquedotto Lucano vale ciò che Salvemini diceva di Acquedotto Pugliese: ha dato più da mangiare che da bere. Sono felice per questa vittoria referendaria e popolare, ma non chiedetemi di associarla a non so quale modello lucano o pugliese, calabrese o campano. E’ stata una vittoria popolare contro l’antidemocrazia e la peste italiana, ma non è la vittoria di chi ha sempre percepito i referendum come una iattura. Per l’ennesima volta Pierluigi Bersani ha eletto la Basilicata a modello e lo ha fatto nel corso dell’ultima Direzione Nazionale dei democratici tenutasi a Roma. Il segretario del PD ha parlato di “isola felice” e di “Caso lucano”. Forse Bersani ha ragione e la Basilicata è davvero un modello, basti pensare che qui convivono in Giunta Regionale PD-UDC-IDV-SEL-API-PSI e che il consociativismo domina incontrastato. Sì, un perfetto modello partitocratico, una realtà che assurge a simbolo di quella che abbiamo chiamato “peste italiana”. Un perfetto modello di gestione clientelare del potere, che si traduce in un controllo capillare e asfissiante del territorio. Un modello dove IDV e SEL riescono ad assurgere al ruolo di forze di governo e al tempo stesso di “opposizione”. Ovviamente di fasulla opposizione. Qui, nella Lucania felix D’alemian-Latorriana, Vendoliana e Dipietrista, si può osservare la plastica rappresentazione del monopartitismo imperfetto di cui parla Marco Pannella. Qui tutte le contraddizioni, che ogni tanto emergono, finiscono per essere assorbite dal partito che si fa stato e dai partiti che hanno ridotto le istituzioni a bivacchi per i loro famigli e clienti. Qui, ogni volta che tiri un filo rischi di essere avvolto da una ragnatela. Qui, nella terra del familismo amorale(vedi Banfield), dove per dirla con Sciascia conta solo il potere per il potere, il dissenso diventa reato di lesa maestà. Sì, la Basilicata è un caso, ma nel senso di simbolo del “caso Italia”. Dopo l’ennesima dichiarazione d’amore di Bersani per il modello lucano verrebbe voglia di dichiararsi “prigioniero politico”. Caro Bersani, che dire, proveremo a non farci “annichilire” dall’antidemocrazia, dall’illegalità, dall’ingiustizia.
    Fonte: Radicali.it | vai alla pagina
    Argomenti: referendum, acqua, partitocrazia, lucania, modello lucano | aggiungi argomento | rimuovi argomento
    » Segnala errori / abusi
    Pubblica su: share on twitter

 
Esporta Esporta RSS Chiudi blocco

Commenti (0)


Per scrivere il tuo commento devi essere loggato