Ti trovi in Home  » Politici  » Luciano VIOLANTE  » Difendo gli onesti del Pd

Chiudi blocco

Altre dichiarazioni nel periodo per gli stessi argomenti



Dichiarazione di Luciano VIOLANTE


 

Difendo gli onesti del Pd

  • (04 dicembre 2008) - fonte: Il Riformista - Luciano Violante - inserita il 04 dicembre 2008 da 31

    Gustavo Zagrebelsky ha dato al Corriere della Sera una importante intervista dal titolo "Corruzione a sinistra, cacicchi scatenati". Il titolo è fedele al contenuto delle risposte. I punti chiave dell’intervista riguardano in generale la politica e in particolare il Pd. L’assunto di partenza è che la politica è corruttrice in quanto tale perché stabilisce relazioni basate sul potere.

    Nella sinistra, continua l’ex presidente della Corte Costituzionale, il Pd è causa della questione morale perché è mancato il ricambio generazionale e perché la mancanza di una guida nazionale autorevole ha scatenato i potentati locali, i cacicchi. L’autorevolezza indiscussa dell’interlocutore impone risposte non affrettate e tuttavia qualcosa si può dire anche nel breve spazio di un articolo. È sbagliata una concezione demoniaca della politica. La politica è certamente esercizio di potere, come lo sono molte professioni intellettuali dell’ambito pubblico, dal magistrato al docente universitario. Ma il potere in sè è neutro. Può essere usato per costruire una scuola o per percepire una tangente. Nel primo caso merita fiducia; nel secondo merita la galera. Descrivere la politica come cosa insana in sé non corrisponde alla verità. La politica è più esposta alle degenerazioni perché rispetto altre forme di esercizio del potere è meno regolata, è meno controllabile ed è in grado di darsi da sé le regole dei propri comportamenti. La politica diventa corruttrice quando si affida totalmente (e furbescamente) al diritto e si separa dall’etica; quando mira alla semplice regolarità formale dei propri comportamenti e si allontana dalla sostanza.

    Il caso Villari, prescindendo dal modo infantile con il quale è stato gestito, è esemplare. L’attuale presidente della Commissione di Vigilanza fa parte di un gruppo di opposizione ed è stato regolarmente eletto. Quindi si può ben dire che è tutto a posto. Ma l’onorevole Villari è stato eletto contro la volontà di quella opposizione che avrebbe dovuto sceglierlo ed è stato eletto, come è risultato da alcune dichiarazioni, grazie ad un improprio patto personale con qualche esponente della maggioranza. Regolarità formale e totale sregolatezza sostanziale. Il diritto è soddisfatto; l’etica pubblica è a pezzi. Ripristinare nelle classi dirigenti il senso dell’etica pubblica, i suoi principi, le sue regole è oggi un compito non più rinviabile per chiunque eserciti funzioni dirigenti e dovrebbero essere proprio i partiti a porre per primi questa esigenza non come fastidioso impaccio, ma come anima stessa della propria azione nell’interesse della Repubblica.

    Il Pd, e passo a ciò che riguarda specificamente questo partito, governa circa l’ottanta per cento dei comuni, il settanta per cento delle province e la grande maggioranza delle regioni.1 fatti noti sono tali da mettere alla sbarra tutte le migliaia di amministratori locali e regionali? Si tratta di un sistema di governo fondato generalmente sulla corruzione o di episodi eticamente e politicamente gravissimi, ma circoscritti? Credo che le migliaia di amministratori onesti, a sinistra come a destra, meritino una parola di solidarietà e di rispetto. Zagrebelsky denuncia la mancanza del ricambio generazionale del Pd. Il ricambio c’è stato; purtroppo è avvenuto per cooptazione e quindi con limiti che si fanno sentire in molte sedi e con la tendenza di alcuni a replicare vecchi e non lodevoli modelli di comportamento. L’ex presidente della Corte ha in parte ragione quando denuncia le responsabilità del vertice del partito. Ma il problema del Pd, a mio avviso non è il segretario, che c’è e va aiutato nel suo compito. Il problema del Pd è la costruzione di un partito che non c’è ancora.

    Le discussioni infinite pro o contro il segretario nascondono i problemi veri e annoiano quelli che non rientrano nelle cerchie ristrette. In periferia esistono energie, intelligenze e capacità che chiedono di essere messe alla prova. Nel silenzio, in alcuni posti riescono ad auto-organizzarsi, a darsi regole e principi. In molte città i circoli sono diventati sedi di formazione politica. Ma in qualche altro posto si sono formati piccoli gruppi di potere che vanno per le vie più facili, con risultati disastrosi. 11 segretario e il gruppo dirigente di un serio partito politico sanno che nessuna forza politica è pregiudizialmente immune dalla corruzione; ma per alzare le difese di fronte a fatti sospetti devono reagire con fermezza ad ogni segnale di inquinamento.

    Se la politica non previene, la giustizia reprime: è una legge non scritta, ma di indiscussa validità. Siamo stati zitti quando dovevamo parlare. Siamo stati inerti quando dovevamo agire. Ora bisogna parlare e agire. Il silenzio in politica è acquiescenza. Le molte migliaia di amministratori onesti e i milioni di elettori del Pd non meritano acquiescenza rispetto a fatti che sono oggettivamente preoccupanti. In politica, come è noto, a differenza che nei tribunali, esiste la responsabilità oggettiva.

    Se la politica non previene, la giustizia reprime: e una legge non scritta, ma di indiscussa validità. Siamo stati zitti quando dovevamo parlare. Siamo stati inerti quando dovevamo agire. Ora bisogna parlare e agire.

    Fonte: Il Riformista - Luciano Violante | vai alla pagina

    Argomenti: corruzione, etica, dirigenza, pd, potere, dirigenti, commissione di vigilanza, Villari Riccardo, diritto | aggiungi argomento | rimuovi argomento
    » Segnala errori / abusi
    Pubblica su: share on twitter

 
Esporta Esporta RSS Chiudi blocco

Commenti (0)


Per scrivere il tuo commento devi essere loggato