Il ministero dell’economia nei governi Draghi e Monti

Il rapporto tra presidente del consiglio e ministro dell'economia negli ultimi due governi presieduti da un presidente considerato tecnico.

Gli ultimi due presidenti del consiglio comunemente indicati come “tecnici” hanno mantenuto un controllo più o meno diretto su questo dicastero. Monti infatti mantenne per sé questa delega per quasi un anno, per poi assegnarla a Vittorio Grilli che fino a quel momento aveva assunto l’incarico di viceministro. In precedenza aveva ricoperto più volte il ruolo di capo del dipartimento del tesoro e prima ancora anche di ragioniere generale dello stato.

Mario Draghi invece non ha mai assunto l’interim all’economia, ma a questo ministero ha assegnato fin da subito un tecnico di alto profilo e di sua fiducia, ovvero Daniele Franco. Franco è stato a lungo ragioniere generale dello stato. Prima di ricevere la nomina a ministro però ricopriva il ruolo di direttore generale di Banca d’Italia.

È bene ricordare inoltre che lo stesso Draghi prima di diventare presidente della banca d’Italia ha ricoperto per diversi anni un ruolo di vertice al Mef, come capo del dipartimento del tesoro (1991-2001).

 

Il ministero dell’economia e delle finanze è uno dei 7 dicasteri previsti dalla legge che hanno adottato una organizzazione articolata per strutture dipartimentali. Ciascun ministero infatti può essere organizzato o in direzioni generali o in dipartimenti. In questo secondo caso non è prevista la figura del segretario generale e a ciascun dipartimento fanno capo delle direzioni o degli uffici come strutture amministrative di secondo livello.

FONTE: openpolis
(ultimo aggiornamento: martedì 19 Ottobre 2021)

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