L’estate non ferma i cambi di gruppo in parlamento Valzer parlamentare

Anche se con intensità minore rispetto ai mesi precedenti, a giugno e luglio si sono registrati nuovi cambi di casacca da parte di deputati e senatori. Le forze politiche maggiormente danneggiate dal fenomeno sono state ancora una volta Movimento 5 stelle e Forza Italia.

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Negli ultimi giorni di luglio ha destato molto scalpore la scelta del senatore Lucio Malan di abbandonare Forza Italia (in cui militava da 25 anni) per aderire al gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia. Quello dell’ex senatore azzurro però non è l’unico caso registrato nelle ultime settimane prima della pausa estiva. In effetti, nonostante siano passati circa 7 mesi dall’avvento del governo Draghi, in parlamento stanno proseguendo gli assestamenti in reazione alla nascita del governo di unità nazionale.

Il fenomeno quindi, seppur con intensità minore rispetto ai mesi precedenti, sta tuttora proseguendo. Se nel mese di maggio infatti si erano registrati ben 27 cambi di casacca, tra giugno e i primi giorni di settembre ce ne sono stati 7. Spostamenti che evidenziano le difficoltà che stanno attraversando due partiti in particolare. I cambi di gruppo registrati nelle ultime settimane infatti hanno visto protagonisti ex membri di Movimento 5 stelle (M5s) e Forza Italia (Fi).

Nel caso del M5s gli abbandoni sono dovuti a due diversi fattori. Da un lato la scelta mal digerita da diversi esponenti di rimanere nella maggioranza, dall’altro la diatriba interna che ha rischiato di far saltare l’investitura di Giuseppe Conte come nuovo leader. Per quanto riguarda Fi invece le motivazioni sono molteplici e riguardano sia l’ingresso del partito nella maggioranza ma anche temi più specifici come quello della giustizia.

I cambi di gruppo dal 2018 a oggi

La XVIII legislatura si è caratterizzata finora per 3 spartiacque principali: la nascita dell’esecutivo Conte II, l’emergenza legata al coronavirus e, da ultimo, la formazione del governo Draghi. La caduta del governo giallorosso in particolare ha determinato un significativo numero di cambi di gruppo. Una dinamica che appare ancora in pieno svolgimento.

I gruppi rappresentano la proiezione dei partiti all’interno del parlamento. Ogni parlamentare deve aderire ad un gruppo ma può scegliere a quale senza vincoli. E può anche cambiare liberamente nel corso della legislatura. Vai a "Che cosa sono i gruppi parlamentari"

Dall’inizio della XVIII legislatura i cambi in totale sono stati 267, per una media di 6,5 al mese. Da questo punto di vista il 2021 si sta rivelando l’anno più “intenso”. In questi primi 8 mesi infatti si sono registrati complessivamente 119 cambi di gruppo. Più del doppio rispetto a tutti quelli avvenuti nel 2020 (58) e circa il 44% del totale, dal 2018 a oggi. Alla camera i deputati coinvolti sono stati 140 per un totale di 175 cambi di casacca. A palazzo Madama invece i cambi di gruppo sono stati 92 e hanno visto protagonisti 68 senatori.

Deputati e senatori esercitano la loro funzione senza vincolo di mandato. Un principio alla base della nostra democrazia rappresentativa, ma che con il forte incremento dei cambi di gruppo in parlamento viene messo costantemente in discussione.

FONTE: dati ed elaborazione openpolis
(ultimo aggiornamento: mercoledì 8 Settembre 2021)

119 i cambi di gruppo avvenuti nel 2021

Le forze politiche maggiormente danneggiate dal fenomeno sono essenzialmente 3: il Movimento 5 stelle, Forza Italia e il Partito democratico. Dall’inizio della legislatura il M5s ha perso complessivamente 95 parlamentari tra camera e senato (molti di essi però sono stati espulsi), Forza Italia 40, mentre il Pd 31. Rispetto al nostro ultimo aggiornamento, la situazione dei Dem è rimasta invariata. Mentre azzurri e 5 stelle si sono ulteriormente indeboliti.

Lega e Fdi sono stati rinforzati dai cambi di gruppo.

Relativamente ai gruppi di destinazione, la maggior parte dei “transfughi” è confluita nel misto che, tra camera e senato, ha accolto nelle sue file 66 parlamentari. Anche Lega e Fratelli d’Italia si sono rinforzati (rispettivamente +11 e +9 membri). In questo caso non si considerano Italia Viva e Coraggio Italia in quanto si tratta di gruppi nati in parlamento. Tali forze quindi avranno forzatamente un saldo positivo rispetto all’inizio della legislatura.

Il gruppo Coraggio Italia è presente solo alla camera dei deputati. Nel grafico non sono rappresentanti i gruppi di Liberi e uguali (presente solo alla camera) e Per le autonomie (presente solo al senato) il cui saldo tra parlamentari persi e acquisiti è pari a zero.

FONTE: dati ed elaborazione openpolis
(ultimo aggiornamento: mercoledì 8 Settembre 2021)

66  i parlamentari passati al gruppo misto dall’inizio della legislatura.

Nonostante le numerose defezioni, il Movimento 5 stelle rimane ancora oggi la prima forza del parlamento con 160 deputati e 74 senatori. Al secondo posto troviamo invece la Lega con 132 deputati e 65 senatori.

Attualmente la camera è composta da 628 deputati poiché devono ancora tenersi le elezioni suppletive per sostituire Piercarlo Padoan e Emanuela Claudia Del Re, dimessisi rispettivamente a novembre 2020 e giugno 2021.

FONTE: elaborazione e dati openpolis
(ultimo aggiornamento: mercoledì 8 Settembre 2021)

Insolita la situazione del Partito democratico. Alla camera infatti il gruppo Dem rappresenta la terza forza mentre al senato sia il gruppo misto che quello di Forza Italia registrano numeri superiori. Un dato influenzato dalla “scissione” di Italia Viva che ha sottratto 14 membri al Pd.

I cambi di gruppo nel dettaglio

Il fenomeno dunque sta continuando a manifestarsi. Vediamo più nel dettaglio quali sono stati i cambi di gruppo avvenuti nelle ultime settimane prima della pausa estiva. Come già detto nell’introduzione, ha destato molto scalpore la decisione di Lucio Malan di passare a Fdi. Una decisione motivata da divergenze politiche.

Non me la sentivo più di sostenere col mio voto il governo Draghi che ha una linea politica, almeno sulle questioni a cui tengo, ancora troppo simile a quella del Conte I e bis.

Quello del senatore piemontese non è stato l’unico addio al partito di Silvio Berlusconi. Nelle ultime settimane infatti anche la deputata Giusi Bartolozzi ha scelto di lasciare gli azzurri per aderire al gruppo misto. In questo caso la scelta è dovuta a contrasti con il resto del partito in tema di giustizia.

FONTE: elaborazione e dati openpolis
(ultimo aggiornamento: venerdì 27 Agosto 2021)

208 i parlamentari che hanno cambiato gruppo nella XVIII legislatura.

Detto delle uscite da Forza Italia, è interessante osservare come quasi tutti gli altri spostamenti avvenuti negli ultimi mesi abbiamo visto come protagonisti ex membri del Movimento 5 stelle. Hanno abbandonato i pentastellati il deputato Devis Dori, passato a Liberi e uguali, e la senatrice Elena Botto che invece ha aderito al misto.

I cambi di gruppo delle ultime settimane hanno visto protagonisti ex membri di 5s e Fi.

Questi due abbandoni evidenziano il momento di difficoltà che sta attraversando il Movimento 5 stelle che vede da un lato il malumore di alcuni parlamentari, compresa una parte di quelli che sono rimasti, per la scelta di sostenere il governo Draghi e dell’altro le turbolenze legate al nuovo assetto del movimento. Se infatti la senatrice Botto ha deciso di lasciare il M5s perché contraria alla scelta di continuare a far parte della maggioranza, Dori ha abbandonato a causa della lite interna che aveva rischiato di far saltare l’investitura di Giuseppe Conte come nuovo presidente del movimento.

Da segnalare infine il passaggio il passaggio da Italia viva alla Lega della senatrice Valeria Sudano (eletta nelle liste del Pd). Tale cambio però sarebbe in parte dovuto anche a motivazioni personali, dato che lo stesso percorso è stato fatto anche da compagno, consigliere regionale nell'assemblea siciliana.

Cambi di gruppo multipli

Un ulteriore elemento utile per l'analisi riguarda il fatto che i cambi di gruppo rimanenti avvenuti tra giugno e luglio hanno riguardato esponenti che avevano iniziato la legislatura nel M5s. Parlamentari che, dopo l’abbandono ai pentastellati, hanno deciso di cambiare ulteriormente collocazione. Rientrano in questa fattispecie i deputati Emilio Carelli e Giovanni Russo. Entrambi transitati nel gruppo misto, sono poi passati rispettivamente a Coraggio Italia e Fdi.

Sotto questo specifico profilo da notare che nella XVIII legislatura figurano 49 parlamentari protagonisti di più di un cambio di gruppo. Tra questi ce ne sono poi 8 che ne hanno fatti più di 2. Al primo posto troviamo il senatore del Partito democratico Giovanni Marilotti che aveva iniziato la legislatura nel M5s per poi passare al gruppo misto, poi Per le autonomie, Europeisti, di nuovo misto e infine Pd. Tre cambi di gruppo infine per Michela Rostan, Maria Teresa Baldini, Saverio De Bonis, Gregorio De Falco, Raffaele Fantetti, Andrea Causin e Mariarosaria Rossi.

49 i parlamentari della XVIII legislatura che hanno effettuato più di un cambio di gruppo.

C’è da dire, come abbiamo già raccontato, che molti di questi spostamenti sono da attribuire alla creazione del gruppo Europeisti - Maie - Centro democratico al senato. Una formazione che era nata nel tentativo di garantire una maggioranza al governo Conte II e che, successivamente all’avvento del governo Draghi, si è sciolta.

Foto credit: Facebook - Lucio Malan

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