Il problema delle scuole vicine a fonti di inquinamento #conibambini

La vicinanza degli edifici scolastici a fonti di inquinamento atmosferico espone i bambini a rischi per la propria salute. Una questione che riguarda maggiormente le grandi città e i territori più urbanizzati, in particolare nel centro-nord.

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Secondo l’organizzazione mondiale della sanità, i bambini sono più sensibili alle conseguenze negative dell’inquinamento sulla salute. Un fattore in grado di influenzare negativamente lo sviluppo fisico e mentale dei minori, in termini di capacità sia motorie che cognitive.

L’esposizione ad aria inquinata, sia prima che dopo la nascita, può avere effetti negativi sullo sviluppo neurologico (…) e influenzare l’emergere di disturbi comportamentali.

Tutti i minori hanno il diritto di crescere in un ambiente sano.

Dalla qualità dell’aria alla presenza di fonti inquinanti, è quindi importante tutelare gli ambienti dove i minori vivono e crescono. Non solo a casa, ma anche negli edifici scolastici, nelle palestre e nelle aree di gioco.

Nelle scuole in particolare, i minori trascorrono la maggior parte del tempo fuori casa. È fondamentale dunque che tali strutture siano collocate in aree non inquinate, affinché gli alunni possano studiare e crescere in un ambiente salubre.

Quante scuole sono vicine a fonti inquinanti

Dei 40.151 edifici scolastici in Italia, sono 1.101 quelli vicini a fonti di inquinamento atmosferico, pari al 2,7% del totale. Un dato che varia molto da nord a sud del paese.

I dati considerano gli edifici scolastici vicini a fonti di inquinamento atmosferico. Non sono disponibili dati per il Trentino Alto Adige.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i bambini su dati Miur
(ultimo aggiornamento: martedì 25 Settembre 2018)

Lazio, Emilia-Romagna e Lombardia sono le regioni con la più alta percentuale di edifici scolastici vicini a fonti di inquinamento atmosferico.

Al di sopra della media del 2,7% solo territori del centro-nord, ad eccezione della Puglia che ha la percentuale più alta nel mezzogiorno (3,3%). Le altre regioni del sud presentano dati inferiori, in particolare Calabria e Molise, quest'ultima a quota 0.

7 le regioni italiane con oltre il 3% delle scuole vicine a fonti di inquinamento.

Anche dai dati provinciali emerge complessivamente una maggiore incidenza del fenomeno nel centro-nord, fatta eccezione per i territori pugliesi. In particolare, le province di Foggia (8,4%) e Taranto (5,3%).

FONTE: elaborazione openpolis - Con i bambini su dati Miur
(ultimo aggiornamento: martedì 25 Settembre 2018)

Da notare anche il caso delle province del Lazio, la regione con la più alta incidenza del fenomeno (4,9%). Un dato che dalla mappa risulta quasi interamente attribuibile alla città metropolitana di Roma. Questo territorio ha infatti una percentuale di scuole vicine a fonti inquinanti ampiamente superiore a quella delle altre province: 7,6% contro lo 0% di Rieti e Viterbo, e un dato al di sotto del 2% a Latina e Frosinone.

La situazione nelle aree più urbanizzate: il caso della città metropolitana di Milano

La maggior concentrazione nel centro-nord di scuole vicine a fonti inquinanti è dovuta anche ai livelli di inquinamento atmosferico, generalmente superiori in queste aree del paese rispetto al sud.

Oltre a un divario geografico, un'altra distinzione da considerare riguardo il livello di inquinamento è quella tra aree più o meno urbanizzate. Dalle grandi città, ai centri medi e i territori più rurali. Al fine di approfondire questa differenza, è necessario andare oltre le medie regionali e analizzare i dati a livello comunale.

I dati considerano gli edifici scolastici vicini a fonti di inquinamento atmosferico. Istat classifica i comuni tra territori ad elevata urbanizzazione (le grandi città e le aree più urbanizzate), media urbanizzazione (i centri medi e le aree suburbane), bassa urbanizzazione (le aree rurali).

FONTE: elaborazione openpolis - Con i bambini su dati Miur
(ultimo aggiornamento: martedì 25 Settembre 2018)

L'incidenza del fenomeno nei comuni altamente urbanizzati è ampiamente superiore a quella delle altre aree e diminuisce progressivamente, al calare del grado di urbanizzazione. Nelle aree rurali, meno dell'1% delle scuole è situato nelle vicinanze di fonti di inquinamento atmosferico.

Più della metà dei comuni in provincia di Milano sono altamente urbanizzati.

La città metropolitana di Milano è tra le aree più urbanizzate e popolose del paese. Inoltre, come abbiamo visto in precedenza, è tra le prime tre province con la maggior percentuale di edifici scolastici vicini a fonti inquinanti.

Osservando i dati all'interno dell'area, comune per comune, emerge come il fenomeno si concentri quasi unicamente nei territori ad elevata urbanizzazione. Un risultato che conferma la tendenza emersa nel grafico precedente.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i bambini su dati Miur
(ultimo aggiornamento: sabato 29 Settembre 2018)

20 su 135 i comuni della città metropolitana di Milano con scuole vicine a fonti di inquinamento.

Pochi territori quindi, ma che in molti casi registrano percentuali ampiamente superiori alla media provinciale (11%). Oltre al capoluogo (24%), alcuni tra i comuni più popolosi della provincia, come Sesto San Giovanni (22%), Rho (17%), Cinisello Balsamo (3%) e Legnano (4%), tutti ad elevata urbanizzazione. Dei 20 territori che registrano tale fenomeno, solo 2 sono a media urbanizzazione: Legnano (4%) e Dairago, dove entrambi gli edifici scolastici sono vicini a fonti inquinanti (100%).

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I contenuti dell'Osservatorio povertà educativa #conibambini sono realizzati da openpolis con l'impresa sociale Con i Bambini nell'ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Mettiamo a disposizione in formato aperto i dati utilizzati nell'articolo. Li abbiamo raccolti e trattati così da poterli analizzare in relazione con altri dataset di fonte pubblica, con l'obiettivo di creare un'unica banca dati territoriale sui servizi. Possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione. La fonte dei dati è il Miur.

 

 

Foto credit: Flickr Metro Centric - Licenza

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