Gli investimenti del Pnrr per la sicurezza delle strade abruzzesi Osservatorio Abruzzo

Per l’Abruzzo disporre di vie di comunicazione efficienti e sicure è fondamentale, data la conformazione fisica del territorio. Approfondiamo lo stato attuale della rete stradale e le misure previste dal Pnrr su questo aspetto.

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Disporre di strade sicure e di vie di comunicazione efficienti è una delle risorse più importanti per un territorio.

A maggior ragione per l’Abruzzo, una regione con forti differenze interne, a partire da quelle orografiche: oltre il 40% degli abruzzesi vive in un comune di montagna o di collina interna. Consentire spostamenti agevoli e sicuri richiede un costante investimento sulla manutenzione della rete stradale.

Per non parlare dei rischi connessi a calamità naturali. In un’area del paese dove il rischio di eventi sismici è particolarmente elevato, la condizione di strade, ponti, viadotti, gallerie è cruciale. Per la sicurezza di chi le percorre, ma anche per la stessa sopravvivenza delle comunità che abitano in territori sempre più a rischio spopolamento.

97.651 gli abitanti nel 2021 nei comuni del cratere sismico 2016-17. Erano 104mila nel 2015.

Solo investimenti costanti nella manutenzione e nella messa in sicurezza delle strade possono garantire collegamenti efficienti e sicuri.

In coerenza con le indicazioni europee, il Pnrr punta molto sulla mobilità su ferro, con risorse per il sistema ferroviario, anche in Abruzzo. Allo stesso tempo, sebbene non vi siano investimenti specifici solo su questo aspetto, la messa in sicurezza delle infrastrutture stradali è compresa tra diverse misure del piano. A queste si aggiungono alcuni interventi previsti dal fondo complementare.

Approfondiamo meglio il quadro, per poi valutare gli investimenti previsti su questo fronte alla luce dell’estensione e della situazione attuale della rete stradale abruzzese.

Cosa prevede il Pnrr sulle infrastrutture stradali

Gli investimenti specifici dedicati alla messa in sicurezza e alla manutenzione delle strade sono contenuti nel fondo complementare al Pnrr.

Il motivo principale di questa scelta è attribuibile al fatto che con i fondi del piano si punta ad incentivare altre forme di mobilità a impatto ambientale più limitato come le ferrovie, la mobilità elettrica, il trasporto pubblico locale e la mobilità dolce.

Gli investimenti del Pnrr sulle strade sono rivolti a manutenzione e sicurezza.

Questo dato emerge anche dalle informazioni messe a disposizione dal ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, titolare degli interventi in questo ambito. Nell’apposita sezione del sito istituzionale è possibile vedere come si distribuiscono gli investimenti per infrastrutture e mobilità. Da questo punto di vista la gran parte delle risorse è dedicata alle ferrovie (circa 32,3 miliardi).

Per quanto riguarda invece gli investimenti riconducibili alle strade questi possono essere quantificati in circa 1,8 miliardi di euro. Da notare peraltro che questi interventi non riguardano né la costruzione di nuove infrastrutture né l’ampliamento di quelle esistenti quanto piuttosto di manutenzione e messa in sicurezza, oltre che dell’installazione di sistemi di monitoraggio. Ciò con particolare riferimento a ponti, viadotti, sottopassi e gallerie.

FONTE: elaborazione openpolis per osservatorio Abruzzo su dati Mims
(ultimo aggiornamento: giovedì 15 Settembre 2022)

Il piano tuttavia contiene 2 riforme che è utile passare in rassegna per completezza di informazione. La prima misura è denominata Attuazione delle linee guida per la classificazione e gestione del rischio, la valutazione della sicurezza e il monitoraggio dei ponti esistenti. Questo intervento è finalizzato all’introduzione di una serie di norme e metodologie comuni all’intera rete viaria nazionale per la classificazione e la gestione del rischio, la valutazione della sicurezza e il monitoraggio dei ponti esistenti.

Un primo intervento di questo tipo era già stato introdotto nel 2020 con il decreto 578 dell’allora ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Un secondo atto ministeriale, il 493/2021, ha introdotto una serie di innovazioni al precedente decreto. In particolare ha esteso alle strade gestite da regioni, province e comuni le stesse indicazioni valide per il quelle gestite da Anas o altri concessionari. Con questo intervento, la riforma si ritiene portata a compimento nei tempi previsti (fine 2021).

2 le riforme previste dal Pnrr per il sistema della rete stradale.

L'obiettivo del Pnrr è rendere più omogeneo il sistema stradale nazionale.

La seconda riforma riguarda invece il trasferimento di ponti e viadotti delle strade secondarie ai titolari delle strade di primo livello. Sostanzialmente l’obiettivo di questo intervento, che ha avuto una sua prima implementazione con il cosiddetto decreto semplificazioni, è quello di trasferire la titolarità di sovrappassi e sottopassi che fanno parte del tracciato di strade secondarie ma che incrociano arterie principali (come autostrade e strade statali) da comuni, province e regioni allo stato. Anche in questo caso l’obiettivo è quello di assicurare maggiore controllo e manutenzione di queste opere.

Anche questa misura è stata portata a compimento alla fine del 2021 a seguito della pubblicazione del decreto 485 del ministero delle infrastrutture. Questo atto contiene l'elenco delle strutture, comprese le barriere di sicurezza nei sovrappassi, con l'indicazione dei relativi enti titolari. In questo elenco sono contenuti anche ponti, viadotti e sottopassi che insistono su arterie che attraversano il territorio abruzzese.

Sono incluse nell’elenco anche le opere di ingegneria che insistono su strade che attraversano, oltre all’Abruzzo, anche altre regioni. Cioè perché non è sempre possibile individuare il territorio di riferimento.

FONTE: Elaborazione openpolis su dati ministero infrastrutture e mobilità sostenibili
(ultimo aggiornamento: giovedì 15 Settembre 2022)

Com’è possibile notare, le due riforme del Pnrr vanno ad intervenire principalmente su opere di ingegneria piuttosto che sul manto stradale. L’obiettivo è probabilmente evitare che si ripetano altre tragedie come quella del Ponte Morandi di Genova.

Prima di analizzare gli investimenti previsti dal fondo complementare, approfondiamo l'estensione della rete abruzzese, la presenza del rischio incidentalità e le attuali risorse spese dai comuni sulla rete di loro competenza.

Strade e incidenti nei comuni abruzzesi

Una valutazione degli investimenti sulla rete stradale può essere compiuta solo tenendo presente l'estensione della rete e le sue attuali criticità, a partire dal tasso di incidentalità.

Dati a livello comunale poco strutturati sul tema.

Ricostruire l'estensione della rete stradale a livello comunale è tutt'altro che immediato. Sulla consistenza della rete stradale comunale esistono infatti diverse fonti, non sempre allineate tra loro. Dai singoli comuni, che in modo non strutturato inseriscono questa informazione quando redigono il documento unico di programmazione, al ministero dell'interno, che fino al 2015 presentava questo dato nel primo quadro dei conti consuntivi di ciascun comune. Oltre al ministero delle infrastrutture che - per i singoli capoluoghi di provincia - ricostruisce tale informazione nel conto nazionale.

Vi è poi il dato raccolto da Sose ai fini del federalismo fiscale. Essendo strutturato in open data per tutti i comuni italiani delle regioni a statuto ordinario, con una metodologia univoca, è quello che meglio consente confronti e analisi tra territori diversi.

Densità stradale maggiore sulla costa e nel pescarese.

In base ai dati Sose, L'Aquila, con oltre 1.500 km di strade comunali, è il comune abruzzese con la rete stradale più estesa. Seguita da Chieti, Teramo, Avezzano e Pescara, con valori compresi tra 500 e 600 km circa ciascuna.

Il quadro cambia completamente se si considera l'estensione stradale comunale rispetto alla superficie del comune. Con questo indicatore, il comune con maggiore densità stradale è un altro capoluogo, Pescara, con 1458 km ogni 100 km di superficie. Come si osserva dalla mappa, la densità stradale è maggiore sulla costa, e in particolare nell'area urbana formata da Pescara e dal suo hinterland.

FONTE: elaborazione openpolis per Osservatorio Abruzzo su dati Sose
(ultimo aggiornamento: lunedì 15 Marzo 2021)

Man mano che si prosegue nell'Abruzzo interno, anche la densità stradale si dirada, concentrandosi negli abitati principali della regione. Da segnalare Sulmona e Avezzano, con circa 500 km di rete stradale ogni 100 chilometri quadrati di superficie comunale, e il capoluogo regionale.

Maggiore incidentalità pro capite nelle località turistiche.

L'Aquila e la costa, in particolare sul versante settentrionale, sono anche i territori abruzzesi dove si concentra la maggiore incidentalità stradale. Su ogni mille abitanti, sono oltre 3,5 gli incidenti stradali a Fano Adriano, Giulianova, Silvi, Pescara, Città Sant'Angelo e Martinsicuro. Un dato su cui è ragionevole ipotizzare abbia un impatto anche l'afflusso del turismo estivo, dal momento che l'indicatore è calcolato rispetto ai residenti del comune.

18,6% le famiglie abruzzesi che nel 2021 dichiarano condizioni stradali molto cattive nella zona in cui vivono. In linea con la media nazionale (18,9).

Come abbiamo avuto modo di ricostruire in un precedente approfondimento, proprio le località della costa settentrionale abruzzese sono tra quelle che vedono le maggiori presenze turistiche, accanto all'area dell'aquilano.

FONTE: elaborazione openpolis per Osservatorio Abruzzo su dati Sose
(ultimo aggiornamento: lunedì 15 Marzo 2021)

Le attuali risorse comunali per la viabilità stradale

Per quel che riguarda tutte le attività di manutenzione delle strade, anche i comuni possono contribuire con determinate uscite inserite a bilancio. Sono inserite all'interno della decima missione riguardante i trasporti, in cui c'è una voce dedicata alla viabilità e alle infrastrutture stradali. Sono incluse tutte le spese relative al funzionamento e alla manutenzione di strade urbane, percorsi ciclopedonali e parcheggi. Sono considerate le uscite per la riqualificazione stradale e la concessione dei permessi per le zone a traffico limitato.

Inoltre, sono inseriti gli interventi sull'illuminazione stradale, sui semafori e sull'abbattimento delle barriere architettoniche. Da notare che questa voce è relativa esclusivamente agli importi per la manutenzione delle strade quindi non si prendono in considerazione né il potenziamento dei percorsi su rotaia né il trasporto pubblico locale.

I dati mostrano la spesa per cassa in viabilità e infrastrutture stradali. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Il dato non è disponibile per i comuni in grigio.

FONTE: openbilanci - consuntivi 2020
(ultimo aggiornamento: giovedì 15 Settembre 2022)

In media, i comuni abruzzesi spendono 223,63 euro pro capite per la gestione delle strade. Un valore medio superiore rispetto a quello nazionale (177,97). Mediamente, le amministrazioni di Chieti elargiscono gli importi più alti (330,83 euro pro capite), seguiti da quelle dell’Aquila (203,48), Teramo (132,97) e Pescara (119,92).

Il comune che registra le uscite maggiori è Lentella, in provincia di Chieti, con 4.376,58 euro pro capite. Seguono Schiavi di Abruzzo (Chieti, 3.988,83), Rocca Pia (L’Aquila, 2.028,20) e Fallo (Chieti, 1.897,24). Sono in tutto nove i comuni che riportano valori superiori ai mille euro pro capite.

Gli investimenti del fondo complementare

Le misure previste dal fondo complementare al Pnrr sono diverse.

Due investimenti riguardano l’introduzione di un sistema di monitoraggio dinamico per controlli da remoto e interventi di messa in sicurezza di ponti, viadotti, tunnel e cavalcavia.

Il primo - da 450 milioni - riguarda l'attuazione di un sistema integrato di censimento, classificazione e gestione dei rischi per 12.000 opere esistenti nel sistema viario nazionale. In questo caso la misura si trova ancora in uno stato embrionale dato che l’aggiudicazione dei lavori è prevista entro il 31 marzo del 2023. Tuttavia il decreto ministeriale 93/2022 del Mims ci permette di valutare il riparto delle risorse tra i diversi soggetti attuatori coinvolti (gli enti che avranno il compito di pubblicare i bandi di gara).

Dalla documentazione disponibile non sembrano essere previste risorse per l’Abruzzo per questa misura. Come del resto emerge anche dall’apposita sezione del Mims sulla territorializzazione dei fondi.

2 gli investimenti del fondo complementare per monitoraggio e messa in sicurezza di ponti, viadotti e tunnel.

Il secondo intervento di questo tipo invece riguarda molto più da vicino l’Abruzzo. In questo caso infatti ad essere oggetto specifico di finanziamento sono quelle infrastrutture che insistono sul tracciato delle autostrade A-24 (Roma - L’Aquila - Teramo) e A-25 (Roma - Pescara). Le somme stanziate in questo caso ammontano a 1 miliardo di euro. Dato che tali arterie attraversano due regioni e diverse province, non è possibile individuare in maniera puntuale la ripartizione territoriale di questo tipo di interventi. Tuttavia è ipotizzabile che una parte significativa di queste risorse riguarderà l'Abruzzo: tra gli interventi è infatti previsto anche l'adeguamento ed efficientamento energetico del sistema impiantistico del traforo del Gran Sasso.

Secondo la più recente relazione del Mims sullo stato di avanzamento di questa misura, è stato aggiudicato il contratto per il monitoraggio dinamico. Entro la fine dell’anno dovrà si prevede l’avvio delle attività dei primi 20 ponti.

Il fondo complementare per le aree interne

Un’altra misura contenuta nel fondo complementare che stanzia risorse per la viabilità stradale rientra nell’ambito della cosiddetta strategia nazionale per le aree interne. In questo caso gli investimenti, pari a 300 milioni complessivi, sono finalizzati al miglioramento dell’accessibilità oltre che della sicurezza delle arterie.

Le aree interne sono i territori del paese più distanti dai servizi essenziali (quali istruzione, salute, mobilità). Parliamo di circa 4.000 comuni, con 13 milioni di abitanti, a forte rischio spopolamento (in particolare per i giovani), e dove la qualità dell'offerta educativa risulta spesso compromessa. Vai a "Che cosa sono le aree interne"

In questo caso, grazie al decreto interministeriale 394/2021, è già possibile sapere quante risorse sono state assegnate ai singoli territori delle varie regioni che rientrano nella categoria delle aree interne. Le zone abruzzesi che riceveranno fondi sono 5 in totale per una somma complessiva pari a 21,45 milioni. Si tratta di:

  • Alto Aterno - Gran Sasso - Laga (5,52 milioni);
  • Basso Sangro - Trigno (4,88 milioni);
  • Val Fino - Vestina (4,17 milioni);
  • Valle Roveto (3,91 milioni);
  • Subequana (2,97 milioni).

Entro la fine dell’anno dovrà essere convocata un’assemblea dei sindaci delle 72 aree interne che servirà a selezionare gli interventi. Successivamente, sempre entro la fine del 2022, dovranno essere pubblicati i bandi mentre l’aggiudicazione dei contratti è prevista entro la fine del primo trimestre del 2023.

Le risorse del fondo complementare rivolte ai crateri sismici

Alcune risorse destinate alla manutenzione stradale sono state messe anche nella disponibilità del commissario straordinario per il sisma, sempre nell’ambito del fondo complementare. La misura è denominata Infrastrutture e mobilità e ha un valore complessivo di 335 milioni.

Gli interventi riguarderanno strade statali e comunali.

Tale intervento può essere ulteriormente suddiviso tra gli investimenti che riguarderanno le strade statali che attraversano i crateri sismici (Ss4 Salaria, Ss 260 Picente tra L’Aquila e Amatrice, Ss 78 tra Belforte, Sarnano e Amandola, Ss 210 Amandola-Servigliano, Ss 685 Tre Valli Umbre tra Borgo Cerreto e Vallo di Nera, collegamento tra Teramo e Ascoli, la Tre Valli Umbre tra Spoleto e Acquasparta) e gli investimenti che invece interessano le strade comunali.

Grazie alle ordinanze pubblicate dal commissario straordinario per la ricostruzione, di cui abbiamo già parlato in altri approfondimenti, è possibile conoscere il riparto territoriale degli interventi finanziati finora nell’ambito della viabilità.

In base alle informazioni disponibili la provincia maggiormente beneficiaria dei fondi destinati alla rete stradale è quella dell’Aquila con 39,5 milioni di euro. Seguono Teramo (27,8 milioni) e Pescara (2,2 milioni).

FONTE: elaborazione openpolis per Osservatorio Abruzzo su dati commissario straordinario per la ricostruzione
(ultimo aggiornamento: giovedì 15 Settembre 2022)

A livello di singoli interventi, quello più consistente riguarda la strada statale 260. In particolare il “Lotto V - dallo svincolo di Cavallari al confine regionale” prevede un investimento da 22 milioni di euro complessivi. Da notare che in questo caso l’ordinanza individua come unico territorio oggetto di intervento quello del comune di Montereale, in provincia dell’Aquila, anche se la strada citata attraversa più comuni abruzzesi. Il secondo investimento più rilevante riguarda un'altra strada statale: la Pedemontana nord e interessa i comuni di Sant’Egidio, Campli e San Nicolò a Tordino. La somma stanziata in questo caso ammonta a 18 milioni di euro.

FONTE: elaborazione openpolis per Osservatorio Abruzzo su dati commissario straordinario per la ricostruzione
(ultimo aggiornamento: giovedì 15 Settembre 2022)

Gli importi stanziati sono chiaramente più consistenti per le strade statali (46,2 milioni contro 23,3) ma il numero di interventi sulle strade comunali è molto più alto (71 a fronte di 6 interventi sulle strade statali). In questo secondo caso ci sono solo 4 interventi con un importo superiore al milione di euro. Tre di questi sono localizzati nel comune dell’Aquila per un valore complessivo di 5 milioni di euro e uno in quello di Teramo (1,3 milioni).

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Foto: Wynand van Poortvliet (Flickr) - Licenza

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