A 6 anni dal terremoto dell’Appennino centrale, tra spopolamento e opportunità Osservatorio Abruzzo

A pochi giorni dal sesto anniversario del terremoto che sconvolse il centro Italia, facciamo il punto sui comuni abruzzesi colpiti dalle scosse del 2016 e 2017. Aree interne che potranno crescere anche grazie al piano nazionale di ripresa e resilienza.

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Lo scorso 24 agosto è stato commemorato il sesto anniversario del terremoto che colpì l’Appennino centrale nel 2016, causando circa trecento vittime e sconvolgendo decine di località in quattro regioni italiane.

Fu il primo di una serie di terremoti. I sismografi, infatti, registrarono importanti eventi sismici anche il 26 e il 30 ottobre successivi, fino alle quattro scosse nel mattino del 18 gennaio 2017, che ebbero come epicentro la valle dell’Alto Aterno, in provincia dell’Aquila.

Le zone colpite sono soprattutto aree interne che vivono di economia locale.

A distanza di 6 anni è ancora lunga la strada verso una compiuta ricostruzione delle zone colpite, caratterizzate principalmente da piccoli comuni montani, che vivono soprattutto di economia agropastorale e che, come accade da anni nelle aree interne italiane, subiscono un lento ma costante processo di spopolamento.

Per combattere le criticità che vivono questi territori il governo ha deciso di stanziare diverse centinaia di milioni di euro, parte del fondo complementare al piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) di competenza del commissario straordinario per la ricostruzione post-sisma Giovanni Legnini.

1,78 miliardi di euro è il valore per gli “Interventi per le aree del terremoto del 2009 e 2016”, nel fondo complementare del Pnrr.

Risorse importanti che potenzialmente possono sostenere l’economia locale, favorire lo sviluppo e rendere attrattive aree che, come vedremo, soffrono un forte rischio sismico. Da questo punto di vista è possibile fare già alcune valutazioni sulle risorse assegnate ai territori colpiti. Nelle prossime settimane inoltre saranno aperti nuovi bandi che possono rappresentare un ulteriore volano per l’imprenditoria.

Il territorio abruzzese è più sismico del resto del paese

Sono oltre 230mila gli abruzzesi che vivono in comuni classificati come zona sismica 1, quella in cui la probabilità che capiti un forte terremoto è più elevata. Si tratta di circa il 18% dei residenti della regione. Una quota molto più elevata rispetto alla media nazionale, che si attesta al 5% circa.

FONTE: elaborazione openpolis per Osservatorio Abruzzo su dati Protezione civile
(ultimo aggiornamento: venerdì 30 Aprile 2021)

Un territorio quindi fortemente soggetto al rischio di terremoti. Come quello dell'Aquila nel 2009, o come lo sciame sismico del 2016 e 2017. Un sisma, quest'ultimo, talvolta dimenticato nella regione, anche perché caratterizzato da una risonanza minore per l'Abruzzo, se confrontata con il terremoto del 2009.

Ma che ha avuto comunque un forte impatto sul centro Italia, e anche sui territori abruzzesi coinvolti, a cavallo tra le province di Teramo, L'Aquila e Pescara. Aree perlopiù interne, spesso poco popolate. In cui complessivamente vivono quasi 100mila persone (di cui però più della metà nel comune di Teramo), se si considerano tutti gli abitanti dei 23 comuni abruzzesi inclusi nel cratere sismico.

97.651 gli abitanti nel 2021 nei comuni del cratere sismico 2016-17 (oltre la metà a Teramo). Erano 104mila nel 2015.

Si tratta del 7,6% degli abitanti in Abruzzo nel 2021, di cui la maggior parte residenti nel cosiddetto "nuovo cratere", costituito nell'ottobre 2016 (83.536 persone), e la parte restante in quello relativo al sisma avvenuto nell'agosto precedente.

FONTE: elaborazione openpolis per Osservatorio Abruzzo su dati Istat
(ultimo aggiornamento: giovedì 4 Maggio 2017)

L'impatto del sisma 2016-17 in Abruzzo

Lo sciame sismico del biennio 2016-17 ha coinvolto in Abruzzo circa 43mila famiglie, per un totale di circa 100mila residenti in 356 località diverse. Persone che hanno subito conseguenze gravi dal sisma, sotto tanti punti di vista.

Nella tabella è possibile trovare tutte le località, intese anche come frazioni, dei 23 comuni coinvolti.

FONTE: elaborazione openpolis per Osservatorio Abruzzo su dati Istat
(ultimo aggiornamento: giovedì 4 Maggio 2017)

Accanto al dramma delle vittime, il sisma ha avuto un impatto anche sul tessuto sociale dei territori colpiti. In aree interne come queste, la posta in gioco è soprattutto quella di garantire la sopravvivenza delle comunità che lì vivono.

Il rischio spopolamento, già presente in territori isolati e periferici, diventa ancora più concreto dopo eventi di questo tipo. Nei comuni colpiti dalla sequenza del 2016-17, la popolazione è calata mediamente del 6,24% tra 2015 e 2021, una quota che sfiora il 10% in quelli del cratere seguito al sisma di agosto. Si tratta di un dato superiore rispetto al calo medio registrato a livello regionale (-3,38%) e nazionale (-1,76%).

FONTE: elaborazione openpolis per Osservatorio Abruzzo su dati Istat
(ultimo aggiornamento: venerdì 1 Gennaio 2021)

Tendenze su cui è cruciale anche il ruolo del tessuto sociale, economico e culturale. Nei 23 comuni abruzzesi che hanno registrato danni strutturali, prima del sisma - in base ai dati del 2014 - operavano 7.362 imprese, per un totale di 22.254 addetti. Concentrate principalmente nel comune di Teramo (4.430 imprese con quasi 14mila addetti).

60,2% delle imprese del cratere prima del sisma erano concentrate nella città di Teramo.

In questo senso, un ulteriore elemento da considerare è che in Abruzzo il sisma del 2016-17 ha colpito territori fortemente vocati all'agricoltura. Nel 2010, erano infatti oltre 5.000 le aziende agricole nei comuni coinvolti, con un'incidenza nel cratere abruzzese di 3,7 imprese per chilometro quadrato e di 5,2 ogni 100 residenti. Un dato, quest'ultimo, superiore alla media nazionale (2,7), che in alcuni comuni raggiunge quote anche superiori, in particolare in tre comuni della provincia di Teramo: 14,7 a Castel Castagna, 13,9 a Cortina e Tossicia (tutti e 3 in provincia di Teramo).

FONTE: elaborazione openpolis per Osservatorio Abruzzo su dati Istat
(ultimo aggiornamento: giovedì 4 Maggio 2017)

Aziende agricole diffuse sul territorio, spesso piccole, a conduzione diretta del coltivatore nel 98,8% dei casi (contro il 95,4% medio nazionale nel 2010).

Del resto, già prima dell'emergenza i comuni abruzzesi del sisma 2016 registravano un livello medio dei redditi mediamente inferiore rispetto alla media nazionale. Nel 2015 solo Teramo, con 19.829 euro di imponibile Irpef per contribuente, si avvicinava alla media nazionale. Mentre molti comuni registravano valori inferiori ai 15mila euro, in particolare Castel Castagna e Cortino (Teramo), Farindola (Pescara), Rocca Santa Maria e Valle Castellana (anche questi ultimi nel teramano).

FONTE: elaborazione openpolis per Osservatorio Abruzzo su dati Istat - Agenzia delle entrate
(ultimo aggiornamento: giovedì 4 Maggio 2017)

Dati che evidenziano la necessità di investire risorse sui territori colpiti dal sisma. Aree spesso periferiche e socialmente ed economicamente più fragili già prima del terremoto, ma anche con forti potenzialità inespresse.

Le risorse del fondo complementare per le aree colpite dal sisma 2016-17

Come già detto, ai territori che rientrano nei crateri sismici sono riservati circa 1,8 miliardi di euro provenienti dal fondo complementare al Pnrr. Ciononostante abbiamo già raccontato in un precedente articolo che, ad oggi, è possibile territorializzare solo una parte di queste risorse. Ciò perché molti bandi devono ancora essere pubblicati. Per la ricostruzione, all'Abruzzo sono stati assegnati sinora circa 308 milioni.

Per i comuni abruzzesi accesso anche ai fondi della ricostruzione per il sisma 2009.

Per quanto riguarda i comuni abruzzesi colpiti dal sisma 2016, possiamo osservare in prima battuta che per quasi tutti i fondi stanziati nell'ambito del Pnrr sono stati utilizzati per finanziare progetti anche nell'ambito della ricostruzione post-terremoto 2009. Tali fondi, se presi nell'insieme, possono rappresentare un'importante opportunità di rilancio per questi territori.

Il grafico mostra la risorse del fondo complementare già territorializzabili nei territori abruzzesi che sorgono nei crateri dei terremoti del 2016 sulla base delle ordinanze pubblicate dal commissario straordinario per la ricostruzione. Il grafico si basa in particolare sulle ordinanze numero 15 del 31 dicembre 2021 e 33 del 30 giugno 2022 e successive ordinanze di rettifica.

Per “gestione congiunta” si intendono quelle risorse assegnate ai comuni il cui soggetto attuatore è indicato nella documentazione come “Commissario Sisma 2016/Struttura di missione Sisma 2009”.

Per “Fondi in condivisione” si intendono quelle risorse che sono state assegnate a più comuni nell’ambito di un singolo intervento. Non è possibile in questi casi una suddivisione puntuale delle risorse tra i singoli territori.

Nelle ordinanze citate, si fa riferimento a un intervento del valore complessivo di 22 milioni di euro denominato “S.S. 260 ‘Picente’ (dorsale Amatrice-Montereale-L’Aquila) – Lotto V – dallo svincolo di Cavallari al confine regionale – 1° Stralcio” di cui è responsabile Anas. Il solo territorio indicato come oggetto dei lavori è quello del comune di Montereale. Come si può intuire dal titolo però, gli interventi interesseranno i territori di più comuni. Dai dati disponibili tuttavia non è possibile conoscere la suddivisione esatta delle risorse.

FONTE: elaborazione openpolis per Osservatorio Abruzzo su dati commissario straordinario per la ricostruzione
(ultimo aggiornamento: lunedì 22 Agosto 2022)

€ 83,9 mln le risorse del fondo complementare assegnate ai comuni che sorgono nei crateri dei terremoti 2016-17 per questo specifico evento sismico.

A livello di singoli interventi al primo posto troviamo 22 milioni di euro per lavori sulla strada statale 260 “Picente”, nell'alta valle dell'Aterno, al confine tra Lazio e Abruzzo. Considerando poi gli investimenti il cui beneficiario è un singolo comune, troviamo invece Teramo, a cui sono stati assegnati 13 milioni per la realizzazione del centro di ricerca e sviluppo Agri-BioSERV per l’innovazione nel settore agro-alimentare. Il terzo investimento più consistente infine vede protagonista ancora il capoluogo, a cui sono stati attribuiti oltre 5 milioni di euro per il rifacimento del mercato coperto.

FONTE: elaborazione openpolis per Osservatorio Abruzzo su dati commissario straordinario per la ricostruzione
(ultimo aggiornamento: lunedì 22 Agosto 2022)

In base ai dati disponibili è inoltre possibile fare una valutazione complessiva di quali sono le principali aree di intervento nei territori presi in esame. La quota di risorse più significativa da questo punto di vista è assegnata a interventi di manutenzione su strade statali (43,2 milioni di euro), tutti peraltro attribuibili alla ricostruzione post-sisma 2016. Il secondo intervento più rilevante è invece quello legato alla rigenerazione urbana (25,5 milioni).

FONTE: elaborazione openpolis per Osservatorio Abruzzo su dati commissario straordinario per la ricostruzione
(ultimo aggiornamento: lunedì 22 Agosto 2022)

Quote significative di risorse infine sono state assegnate per interventi su sentieri, percorsi e campi sportivi (19 milioni) e per la rifunzionalizzazione degli edifici (17,7 milioni).

Nuove opportunità legate al fondo complementare al Pnrr

Le risorse del fondo complementare rappresentano una grande opportunità di rilancio, non solo per i territori sin qui trattati ma per tutte le aree terremotate del centro Italia. Da questo punto di vista, nelle ultime settimane ci sono state delle novità. È stata annunciata infatti la pubblicazione di diversi bandi. La maggior parte rientra nell'ambito della macro-misura “Rilancio economico e sociale” che punta a sostenere l'imprenditoria locale.

Per quanto i bandi rientranti in questo ambito fossero disponibili per la consultazione già ai primi di luglio, nei fatti non è ancora possibile inviare le domande. Ciò perché era necessaria l'autorizzazione della commissione europea, arrivata solamente lo scorso 4 agosto. Solo dopo questo passaggio i soggetti gestori delle risorse - Invitalia e Unioncamere - hanno potuto provvedere alla pubblicazione dei relativi avvisi. In base a quanto si legge sul nuovo portale nextappennino.gov.it sarà possibile inviare le richieste per quasi tutti i bandi a partire dal 15 settembre. Purtroppo non è possibile individuare la ripartizione territoriale delle risorse. Ma è comunque interessante valutare che cosa si è scelto di finanziarie.

Turismo, agroalimentare ed economia circolare tra i temi oggetto dei bandi.

Tra i finanziamenti appositamente pensati per il sostegno del sistema produttivo, quello più consistente riguarda gli investimenti di media dimensione (110 milioni) con cui si mira a incentivare progetti di ricerca e sviluppo, tutela ambientale e per l'applicazione dell’economia circolare al settore edile. Altri 100 milioni sono stati destinati a favorire la nascita di nuove microimprese o a sostenere lo sviluppo di quelle già esistenti. Altri 80 milioni sono poi dedicati a investimenti di grande dimensione con cui si punta a incentivare programmi di sviluppo industriale (inclusa la trasformazione di prodotti agroalimentari), per la tutela ambientale e per lo sviluppo di investimenti per attività turistiche e culturali.

Il grafico mostra le risorse stanziate complessivamente attraverso bandi di recente pubblicazione dedicati alle aree colpite dai terremoti del 2009 e del 2016 (Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria). Tutti i bandi rientrano all’interno della macromisura “Rilancio economico e sociale” del fondo complementare al Pnrr. Fanno eccezione il bando sulle scuole e quello sulle comunità energetiche che non sono espressamente dedicati al rilancio dell’imprenditoria e rientrano nella macromisura “Città e paesi sicuri, sostenibili e connessi“.

Per “Investimenti di grande dimensione” si intendono richieste per un minimo di 20 milioni di euro, o 7,5 milioni di euro per attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e per i programmi di sviluppo di attività turistiche. Per “Investimenti di media dimensione” si intendono richieste di finanziamento con un importo non inferiore a un milione e mezzo di euro e non superiore a 20 milioni.

FONTE: elaborazione openpolis per Osservatorio Abruzzo su dati commissario straordinario per la ricostruzione e nextappennino.gov.it
(ultimo aggiornamento: lunedì 22 Agosto 2022)

Tra i bandi di recente pubblicazione però quello più consistente non è espressamente dedicato alle imprese. Si tratta infatti della gara per la progettazione e ricostruzione di 227 scuole. Tale intervento, del valore complessivo di circa 900 milioni, si inserisce all’interno del Programma straordinario per la riparazione e l’adeguamento sismico di tutti i 450 istituti scolastici resi inagibili dal sisma. In questo caso specifico, è già possibile sapere quante risorse sono riservate regione per regione. All’Abruzzo sono stati assegnati in totale 201 milioni di euro per interventi su 48 plessi scolastici.

€ 201 mln le risorse assegnate all'Abruzzo per la progettazione e ricostruzione di 48 plessi scolastici.

Da segnalare infine anche l’avviso per la creazione di comunità energetiche del valore complessivo di circa 68 milioni. Il bando in questo caso riguarda la presentazione di progetti per la realizzazione di impianti di produzione di energia pulita, sistemi centralizzati di distribuzione e di condivisione di energia e calore da fonti rinnovabili.

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Foto: una casa danneggiata a Campotosto, L'Aquila (Mattia Fonzi)

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