L'inserimento lavorativo dei migranti è il primo passo verso la loro integrazione. Sono infatti più esposti a disoccupazione, povertà ed esclusione sociale.
La percezione degli italiani è che gli stranieri costituiscano il 31% della popolazione residente, mentre in realtà sono l'8,4% e, nella metà dei casi, cittadini europei.
Limitando decisamente la mobilità, nel 2020 la pandemia ha causato un netto calo negli arrivi di migranti. Di conseguenza sono diminuite anche le richieste d'asilo, in Europa come in Italia.
Un centro di accoglienza straordinaria su cinque si trova nei comuni più periferici del paese, dove è più difficile usufruire dei servizi essenziali, ma anche dove è possibile innescare processi di integrazione efficaci.
L'analisi della capienza dei centri per richiedenti asilo e rifugiati può restituire una fotografia dettagliata del sistema di accoglienza nelle province e nei comuni italiani.
Nel 2019 i richiedenti asilo accolti in Italia erano lo 0,20% della popolazione residente nei territori che li ospitava. L'analisi delle presenze a livello territoriale restituisce un quadro tutt'altro che emergenziale.
I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie e valutare pratiche politiche. Con Numeri alla mano facciamo proprio questo. Una rubrica settimanale di brevi notizie, con link per approfondire. Il giovedì alle 7 in onda anche su Radio Radicale. Leggi “Centri d’Italia, una mappa dell’accoglienza“. 10.477 strutture di prima accoglienza o di […]
Per la prima volta rendiamo disponibile una mappatura completa dei centri di accoglienza tra 2018 e 2019. Un punto di partenza essenziale per lo studio di un sistema che dovrebbe avere come obiettivo l'integrazione.
Dall'inizio dell'anno poco più di 5mila persone sono sbarcate sulle coste italiane. L'analisi dei dati sugli arrivi racconta di una situazione tutt'altro che emergenziale.
Nonostante gli obblighi di legge e due interrogazioni parlamentari la relazione sul sistema di accoglienza è stata presentata al parlamento con 6 mesi di ritardo. Un documento che sarebbe stato fondamentale per valutare consapevolmente la nuova riforma dell'accoglienza in Italia.