Cosa incide sulla spesa dei comuni in viabilità e territorio Federalismo fiscale

Collegamenti stradali, manutenzione del verde, investimenti per contenere rischi come quello idrogeologico. La funzione viabilità e territorio si occupa di aspetti che riguardano la qualità della vita dei cittadini. Comune per comune, vediamo quali fattori incidono sulla spesa degli enti.

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La vivibilità di un territorio è il prodotto di tanti fattori diversi. Dalla qualità dell’ambiente alla raggiungibilità dei servizi, dalla presenza di rischi ambientali alla diffusione di parchi e aree verdi.

Le spese per viabilità e territorio possono migliorare la qualità della vita dei cittadini.

Se su alcuni di questi aspetti l’amministrazione locale non ha alcuna possibilità di intervento, su altri invece dispone di diverse leve. Ad esempio può attivarsi per migliorare la viabilità, attraverso la costruzione e manutenzione delle strade, prevedendo collegamenti ciclabili e pedonali e parcheggi scambiatori.

Con gli strumenti di pianificazione urbanistica, gli enti locali possono prevedere una dislocazione di servizi e attività funzionale alle esigenze dei cittadini. Possono investire nel verde cittadino o anche per mitigare gli effetti dei rischi più sensibili per il territorio, come quelli sismici e idrogeologici.

Le risorse destinate a queste attività rientrano in una delle 7 funzioni fondamentali dei comuni, quella dedicata alla viabilità e al territorio. Parliamo di oltre 4 miliardi di euro nei comuni delle regioni a statuto ordinario, ovvero il 12,5% della spesa complessiva per le funzioni fondamentali. Una cifra che ha mostrato un calo negli ultimi anni.

4,19 miliardi di euro, la spesa storica totale per le funzioni viabilità e territorio di tutti i comuni delle Rso nel 2017. Erano 4,24 nel 2015.

I comuni del centro Italia spendono in media quasi 21 euro per abitante in più di quelli del mezzogiorno.

Nel 2017, in media, si tratta di 81,61 euro per abitante, con una forte variabilità regionale. Superano i 100 euro pro capite di spesa storica i comuni di Marche, Umbria, Abruzzo e Liguria. Mentre non raggiungono i 70 euro per abitante quelli di Campania e Puglia.

Divari ampi, che possono dipendere da una serie di fattori. L’obiettivo del federalismo fiscale è proprio stabilire se il livello di spesa dei diversi enti sia adeguato rispetto alle esigenze del territorio. Ciò significa stimare i fabbisogni di ciascun comune, attraverso una serie di variabili.

Nel caso della funzione viabilità e territorio, ad esempio, una maggiore presenza di strade da mantenere comporta una maggior spesa da parte dell’ente.

I fabbisogni standard sono indicatori che stimano il fabbisogno finanziario necessario ai comuni per svolgere le proprie funzioni fondamentali. Vai a "Cosa sono i fabbisogni standard"

La definizione di queste variabili è tutt’altro che scontata e si tratta di un lavoro in costante evoluzione. Nel 2020, da questo punto di vista, sono state introdotte una serie di novità metodologiche.

Vediamo quali sono i cambiamenti principali e quali fattori determinano la spesa standard nella funzione viabilità e territorio.

Quali sono le determinanti della spesa in viabilità e territorio

Fino al 2020, una variabile di riferimento per determinare la spesa standard era la popolazione residente. In sintesi, più popoloso il comune, maggiore la spesa che si poteva supporre che l’ente dovesse stanziare.

In realtà questa assunzione mostrava una controindicazione: ci sono comuni con pochissimi abitanti, in molti casi in aree interne soggette a spopolamento, dove la necessità di cura del territorio è comunque altrettanto (se non più) presente.

Le aree interne sono i territori del paese più distanti dai servizi essenziali (quali istruzione, salute, mobilità). Parliamo di oltre 4.000 comuni, con 13 milioni di abitanti, a forte rischio spopolamento. Vai a "Che cosa sono le aree interne"

A differenza di altri servizi, infatti, la spesa per la funzione “viabilità e territorio” spesso prescinde dalla popolosità. Tale osservazione ha portato a una sostituzione della variabile di riferimento. Al posto di “popolazione residente” ora vengono considerate le “unità immobiliari complessive”.

13 le variabili determinanti della spesa standard in viabilità e territorio.

Inoltre, il modello di stima è stato reso più solido, considerando un numero maggiore di anni di spesa (le annualità tra 2013 e 2017) e valorizzando di più il ruolo di aspetti morfologici come la sismicità e il rischio frane.

Scegliere le variabili è cruciale per determinare correttamente i fabbisogni.

A seguito delle modifiche, sono 13 le variabili determinanti che decidono quanto un comune dovrebbe spendere. L’impatto maggiore è quello degli abitanti per immobile, che determina (in media) il 54% della spesa standard.

A fronte di una spesa standard di circa 82 euro medi pro capite, 44 derivano da questa variabile. Circa 14 euro derivano dalle unità immobiliari complessive e 3,5 dalle seconde case presenti sul territorio del comune. Ma le differenze rispetto alla localizzazione dell’ente e alla sua popolosità sono molto ampie.

€ 221,11 la spesa standard pro capite riconosciuta ai comuni con meno di 500 abitanti, contro una media nazionale di 81,61 euro per abitante.

Con la revisione metodologica, sono soprattutto i piccoli comuni ad avere una spesa standard riconosciuta come più elevata. Parliamo di quasi 3 volte il dato medio, una cifra cui contribuisce relativamente di più il numero di unità immobiliari, a prescindere dai residenti. Da notare come alcune variabili nei piccoli siano molto più impattanti rispetto alle città.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Sose
(ultimo aggiornamento: lunedì 15 Marzo 2021)

Tra queste, le diseconomie di scala, superiori per i piccoli enti. Ma anche la rete stradale presente sul territorio e l'estensione stessa del comune vedono un divario enorme rispetto alla fascia demografica. A parità di estensione, infatti, è ragionevole supporre che lo sforzo per la manutenzione sia molto più elevato in comuni di piccole dimensioni, dotati di minori risorse umane, finanziarie e strumentali.

22,1% della spesa standard pro capite in viabilità e territorio dei comuni con meno di 500 abitanti è attribuibile a strade ed estensione. Nelle grandi città tali variabili determinano meno del 2% della spesa standard.

Nei piccoli comuni incidono molto di più le diseconomie, l'estensione territoriale e i rischi ambientali.

Nei comuni maggiori il numero di abitanti per immobile è la variabile di gran lunga più decisiva, dal momento che rappresenta il 57% della spesa standard in viabilità e territorio. Mentre è molto inferiore quello di un'altra variabile importante dal punto di vista ambientale, quella relativa al rischio di frane e terremoti.

Nelle grandi città tali variabili determinano l'1,47% della spesa standard. Al contrario, nei comuni con meno di 500 abitanti, quasi il 4% della spesa standard pro capite in viabilità e territorio è attribuibile alla quota di popolazione che vive in aree a rischio frane e alla presenza di zone sismiche con alta probabilità di forte terremoto.

Nel sud e nel nord-ovest spesa storica inferiore a quella standard

Una volta calcolata per ciascun comune la spesa standard nel comparto viabilità e territorio, è interessante confrontarla con la spesa storica effettivamente sostenuta nello stesso settore.

In media nel 69% dei comuni la spesa storica è inferiore a quella standard.

Tendenzialmente, la spesa storica supera quella standard nel centro Italia e nel nord-est. Nella prima macroarea, a fronte di 81,58 euro pro capite di spesa standard, quella storica si attesta a 93,61. Nella seconda il distacco è molto meno ampio: 85,79 euro per abitante di spesa storica contro uno standard pari a 83,16.

Ciò significa che in queste aree del paese - in media - la spesa sostenuta dall'ente locale nella funzione viabilità e territorio è maggiore di quanto stimato in base alle caratteristiche territoriali e socio-demografiche della popolazione.

Tuttavia tale tendenza non è uniforme, se osservata comune per comune. Anche in questi territori oltre il 60% dei comuni registra una spesa storica inferiore a quella standard (62% nel centro, 66% nel nord-est).

FONTE: elaborazione openpolis su dati Sose
(ultimo aggiornamento: lunedì 15 Marzo 2021)

In tutte le aree del paese, la maggioranza dei comuni ha una spesa storica inferiore a quella standard.

Ciò significa che i comuni spendono nel comparto e viabilità ambiente meno di quanto potrebbe essere stimato se si considerano le loro caratteristiche territoriali.

Un tendenza ancora più evidente nel mezzogiorno e nel nord-ovest.

Nei comuni del sud, in particolare, a una spesa standard di 81,61 euro pro capite corrisponde una spesa storica inferiore di oltre il 10%, ovvero 72,84 euro per abitante. Il mezzogiorno è l'unica macroregione in cui oltre 7 enti su 10 non raggiungono la soglia di spesa standard in viabilità e territorio. Situazione analoga nel nord-ovest, dove comunque il divario tra spesa standard (80,72 euro pro capite) e storica (77,80 euro pro capite) è più contenuto.

Quando la spesa storica è inferiore alla spesa standard può essere per varie ragioni. Se l’ente spende meno infatti, potrebbe significare una maggiore efficienza, o una mancanza delle risorse necessarie per incrementare la propria spesa e quindi garantire un livello di servizi adeguato.

Come varia il livello di spesa rispetto ai servizi offerti

Il ragionamento sulla spesa infatti non è completo se non è associato alla quantità di servizi offerti per la funzione viabilità e territorio. In altri termini, è necessaria una valutazione anche del livello di servizi erogati degli enti in questo specifico settore.

Un confronto che è possibile attraverso gli indicatori di performance pubblicati per ciascun comune sul portale Opencivitas.

Se si considerano le 10 maggiori città italiane, si nota come 4 (Milano, Firenze, Bologna e Venezia) abbiano una spesa storica maggiore di quella standard ma anche un livello di servizi superiore alla media.

I comuni si distribuiscono in quattro quadranti in base al livello della spesa sostenuta e al livello della quantità di servizi offerti, entrambi valutati con un punteggio da 1 a 10.

  • I comuni che si posizionano in basso a destra sostengono una spesa storica superiore alla spesa standard ed erogano servizi in misura minore rispetto ai servizi mediamente offerti dai comuni della stessa fascia di popolazione.
  • I comuni che si posizionano in alto a sinistra registrano una spesa storica inferiore alla spesa standard e un livello dei servizi erogato superiore rispetto alla media dei comuni della stessa fascia di popolazione.
  • I comuni che si posizionano in basso a sinistra sostengono una spesa storica inferiore alla spesa standard ed erogano servizi in misura minore rispetto ai servizi mediamente offerti dai comuni della stessa fascia di popolazione.
  • I comuni che si posizionano in alto a destra registrano una spesa storica superiore alla spesa standard e un livello dei servizi erogato superiore rispetto alla media dei comuni della stessa fascia di popolazione.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Sose
(ultimo aggiornamento: lunedì 15 Marzo 2021)

Napoli e Roma, con un livello di spesa paragonabile a quello di Firenze, registrano tuttavia una quantità di servizi erogati nella funzione molto inferiore (livello 1 nell'indicatore messo a punto da Sose). Stessa cifra per Bari, che comunque a parità di servizi si segnala per un livello di spesa largamente inferiore.

Genova si colloca in posizione intermedia sia per quanto riguarda il livello di servizi che di spesa. Mentre Torino e Verona si collocano all'opposto nei quadranti. La prima sopra la media di spesa ma sotto per quella di servizi nella funzione viabilità e ambiente. La seconda, al contrario, con una quantità elevata di servizi erogati nel settore (8 su 10 nell'indicatore Sose) a fronte di un livello di spesa sotto la media (4 su 10).

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Scarica i dati comunali, per le regioni a statuto ordinario.

I contenuti della rubrica sui fabbisogni standard sono realizzati nell'ambito della collaborazione tra openpolis e la società pubblica Sose, che è la fonte dei dati utilizzati. Si tratta di dati pubblici che openpolis ha raccolto, elaborato e che mette qui a disposizione. Possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione.

Per conoscere la spesa storica e la spesa standard del tuo comune versa, clicca sulla casella Cerca… e digita il nome del tuo comune. Puoi cambiare l’ordine della tabella cliccando sull’intestazione delle colonne.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Sose
(ultimo aggiornamento: lunedì 15 Marzo 2021)

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