Come varia l’offerta di asili nido in Lombardia e a Milano #conibambini

Con l’ultimo aggiornamento, la regione italiana più popolosa si avvicina alla soglia Ue dei 33 posti nei servizi prima infanzia ogni 100 bambini. Tuttavia anche in quest’area del paese le differenze sul territorio restano ampie, sia tra le province che dentro la città di Milano.

|

Partner

Negli ultimi anni la Lombardia ha visto un incremento dell’offerta prima infanzia presente sul territorio. Sebbene questa regione non sia ancora tra le 6 che hanno raggiunto l’obiettivo di Barcellona, in base ai dati più recenti a disposizione in Lombardia sono quasi 74mila i posti offerti, a fronte di oltre 230mila bambini residenti con meno di 3 anni.

Parliamo quindi di 31,7 posti ogni 100 bambini, un dato superiore a quello dell’anno precedente (erano 30 nel 2018) e sempre più vicino alla soglia del 33% stabilita in sede Ue.

Gli obiettivi europei di Barcellona riguardano la diffusione di asili nido, servizi e scuole per l’infanzia. Questi dovrebbero essere offerti almeno al 33% dei bimbi sotto i 3 anni. Vai a "Che cosa prevedono gli obiettivi di Barcellona sugli asili nido"

Rispetto alle altre regioni, la Lombardia è ottava per offerta complessiva di servizi rivolti alla prima infanzia. Un dato inferiore solo a quello delle 6 regioni che hanno già raggiunto la soglia Ue e a quello ligure. La quota conseguita dalla Lombardia supera anche di quasi 5 punti la media nazionale.

Il dato presentato somma l’offerta di posti sia negli asili nido sia nei servizi integrativi per la prima infanzia.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Istat
(ultimo aggiornamento: martedì 6 Luglio 2021)

1,3 i punti percentuali che mancano alla Lombardia per raggiungere l'obiettivo di Barcellona.

Tuttavia, pur con un dato superiore alla media nazionale e in avvicinamento all'obiettivo europeo, la Lombardia è una regione molto vasta e fortemente differenziata al suo interno. Il dato medio regionale, per quanto significativo, deve necessariamente essere approfondito anche in chiave locale.

Una regione con forti divari interni

Approfondendo il confronto a livello provinciale, emerge come siano 2 su 12 i territori che superano la soglia del 33%.

L'offerta media regionale è piuttosto elevata, ma cela i divari presenti.

Parliamo della città metropolitana di Milano, con 36 posti ogni 100 residenti con meno di 3 anni, e della provincia di Bergamo (33,1%). Poco distanti dal target europeo anche la provincia di Monza e della Brianza (32,5%) e quella di Pavia (32,1).

Le 4 province citate sono le uniche che superano sia la media regionale che quella nazionale. Altre 5 si collocano tra questi due dati (tra queste si segnala Varese, con un dato - 31,5% - quasi in linea con quello della regione). Mentre sono 3 (Brescia, Como e Sondrio) quelle che si collocano anche sotto la media nazionale.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Istat
(ultimo aggiornamento: martedì 6 Luglio 2021)

Da questo punto di vista, è interessante osservare come il dato medio regionale (31,7%) nasconda una situazione in realtà piuttosto disomogenea. Con una minoranza di territori che hanno raggiunto l'obiettivo Ue, e altri - in particolare la provincia di Sondrio - ancora molto lontani anche dalla stessa media nazionale.

11,3 i punti percentuali che mancano alla provincia di Sondrio per raggiungere l'obiettivo di Barcellona.

Tali differenze interne si possono apprezzare ancora meglio scendendo a livello comunale. Su oltre 1.500 comuni presenti in Lombardia, quelli dove l'offerta di nidi e servizi prima infanzia supera il 33% sono 428. Significa che meno del 30% dei comuni raggiunge la soglia europea, mentre - in parallelo - sono 583 quelli in cui non erano presenti asili nido, in base ai dati relativi al 2019.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Istat
(ultimo aggiornamento: martedì 6 Luglio 2021)

In altri termini, in quasi 4 comuni lombardi su 10 non risulta essere presente alcun servizio prima infanzia. Con profondi divari interni: non ci sono nidi nel 60% dei comuni del cremonese e del pavese e nel 70% di quelli della provincia di Sondrio. Mentre nella città metropolitana di Milano i comuni in cui non risulta presente il servizio prima infanzia sono il 4,5% del totale.

Del resto, nella stessa area metropolitana l'offerta di nidi appare tutt'altro che omogenea. Nonostante un dato ampiamente superiore alla media regionale, anche Milano e i territori limitrofi mostrano delle differenze interne.

Il capoluogo, con 37,8 posti ogni 100 bimbi, supera di poco la quota raggiunta dalla città metropolitana nel suo complesso (36%). Mentre sono soprattutto i comuni dell'immediata cintura a raggiungere la copertura potenziale del servizio più elevata.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Istat
(ultimo aggiornamento: martedì 6 Luglio 2021)

Spiccano ad esempio comuni al confine occidentale del capoluogo, come Settimo Milanese (72 posti ogni 100 bambini) e Cusago (54,9%). A sud di Milano si segnalano Buccinasco (53%), Assago (63,5%), Opera (48,9%) e San Donato Milanese (53,6%). Sul versante orientale l'offerta di servizi prima infanzia più ampia rispetto ai bambini residenti si rileva a Segrate (54,5%), seguita da Peschiera Borromeo (47%), Vimodrone (45,9%), Cologno Monzese (43,4%).

61 su 133 i comuni della città metropolitana di Milano che superano quota 33%.

Allo stesso tempo va segnalato che, anche in una città metropolitana con un'elevata copertura, la maggioranza dei comuni - presi singolarmente - non supera il target fissato in sede Ue. Sono infatti 72 (il 54% del totale) i territori al di sotto di questa soglia. In 9 comuni l'offerta non raggiunge il 10% dell'utenza potenziale. Si tratta di Casarile, Grezzago, Pozzo d'Adda, Besate, Calvignasco, Cassinetta di Lugagnano, Colturano, Gudo Visconti e Ozzero.

Ma nel caso della città metropolitana di Milano le differenze vanno analizzate - oltre che tra comuni diversi - tra aree diverse del capoluogo. Nel solo comune di Milano infatti vivono oltre 30mila bambini con meno di 3 anni - ovvero il 43% di tutti i minori di 3 anni dell'area metropolitana.

Dentro Milano, tante città diverse nell'offerta di nidi

Per il comune di Milano deve essere fatto lo stesso ragionamento già svolto per l'intera Lombardia. In che modo una media comunale può infatti descrivere l'offerta di servizi su un territorio di 182 chilometri quadrati, abitato da circa 1,4 milioni di persone?

In aree metropolitane densamente popolate, la condizione minorile può cambiare moltissimo da un quartiere ad un altro.

Proprio per questo motivo, è essenziale disporre di dati per approfondire la questione a un livello subcomunale. Partendo dai 9 municipi in cui è suddiviso il capoluogo lombardo. Dal primo, coincidente con il centro storico cittadino, agli altri che lo circondano.

Per comprendere meglio la presenza dei servizi prima infanzia su questi territori, abbiamo raccolto tali informazioni dal sito del comune di Milano. Rispetto ai dati Istat, che descrivevano tutta l'offerta potenzialmente presente sul territorio, quelli qui elaborati mettono in relazione solo il numero di posti nei nidi comunali e privati convenzionati con i bambini residenti, municipio per municipio. Si tratta quindi di un indicatore che non è direttamente confrontabile con quello europeo, perché comprende solo la parte dell'offerta cui si accede tramite graduatoria. Ma che comunque ci consente delle valutazioni su come si articoli il servizio sul territorio milanese.

16,94 posti nido comunali e privati convenzionati ogni 100 bambini 0-2 anni residenti a Milano nell'anno educativo 2021/22.

Questa percentuale varia molto da un municipio all'altro. Ai primi posti i municipi 6, 4 e 2 tutti con quote che superano i 18 posti offerti ogni 100 bambini. Il sesto municipio si trova nella porzione sud-ovest del comune e comprende l'area "Barona, Lorenteggio". Mentre il quarto e il secondo, rispettivamente denominati "Vittoria, Forlanini" e "Stazione Centrale, Gorla, Turro, Greco, Crescenzago", si trovano nel quadrante orientale della città.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati comune di Milano
(ultimo aggiornamento: mercoledì 17 Febbraio 2021)

Complessivamente, è minore l'offerta di posti comunali e privati convenzionati nel quinto municipio, comprendente l'area "Vigentino, Chiaravalle, Gratosoglio", nel quadrante meridionale della città.

Il municipio del centro storico è l'unico in cui i posti a gestione diretta del comune sono meno della metà del totale.

Scomponendo questo stesso dato nei 3 canali di offerta sottoposta a graduatoria, si nota come la quota di bambini 0-2 anni presi in carico dai nidi a gestione comunale diretta sia più bassa nel centro storico. Nel primo municipio infatti i posti erogati in strutture a gestione diretta del comune rappresentano meno del 43% del totale e coprono il 7,6% dei residenti sotto i 3 anni. In tutti gli altri municipi, i posti comunali a gestione diretta superano la metà del totale erogato dal pubblico o dal privato in convenzione. Il resto dei posti vengono erogati in strutture comunali appaltate a privati o in strutture private accreditate.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati comune di Milano
(ultimo aggiornamento: mercoledì 17 Febbraio 2021)

Nei municipi 7 e 8 (rispettivamente denominati "Baggio, De Angeli, San Siro" e "Fiera, Gallaratese, Quarto Oggiaro") l'offerta comunale diretta rappresenta i 3/4 dell'offerta totale, al netto dei posti privati non convenzionati. Un dato che contrasta con quanto appena visto per il primo municipio (centro storico), dove la quota di posti comunali a gestione diretta non raggiungeva la metà del totale.

Valori immobiliari e distribuzione dell'offerta

È interessante approfondire questo aspetto mettendolo in relazione con ulteriori dati che ci consentano di contestualizzare meglio la condizione sociale e abitativa in ciascuna area della città. A partire dai valori immobiliari, che hanno un ruolo cruciale nel definire le scelte e le possibilità abitative dei residenti, in particolare per le giovani famiglie con figli. Serve però scendere ulteriormente di livello, verificando zona per zona. In una valutazione dei prezzi delle abitazioni, infatti, gli stessi municipi costituiscono perimetri troppo grandi per una analisi accurata.

Tale tendenza è perfettamente evidenziata dal dato sulla presenza di minori in età da nido nella città.  A livello municipale, le differenze sono tutto sommato poco sensibili tra il primo municipio (quello dove sono meno, 2,09% dei residenti) e il quarto (quello dove incidono maggiormente, 2,39%).

Scorri per vedere il dato a livello di municipi e di nuclei di identità locale.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati comune di Milano
(ultimo aggiornamento: martedì 23 Marzo 2021)

Se invece si scende al livello dei Nil (i quartieri di Milano) la situazione appare molto diversa. Le famiglie con figli piccoli tendono a concentrarsi soprattutto nei quartieri più periferici, lontano dal centro della città. Una tendenza da attribuire anche al ruolo del costo dell'abitazione.

1.818,80 €/mq la stima del valore immobiliare medio a Quarto Oggiaro (media comunale 3.842 €/mq).

A Milano la frattura centro-periferia sui valori immobiliari è netta.

Difatti Milano è una città fortemente polarizzata al suo interno, come emerge osservando i valori immobiliari rispetto ai Nil (i nuclei di identità locale in cui la città è suddivisa). A fronte di zone centrali, come Duomo, Guastalla, Brera, Magenta, Garibaldi, dove il valore immobiliare medio supera i 5.000 euro al metro quadro, vi sono 8 Nil più periferici in cui il dato non raggiunge i 2.000 euro. Si tratta di Ortomercato, Mecenate, Parco Monlué - Ponte Lambro, Triulzo Superiore, Rogoredo, Trenno, Gratosoglio - Ticinello e Quarto Oggiaro. Quest'ultima è la più distante dal valore medio comunale: 1.800 circa al metro quadro (in base alle stime sull'osservatorio del mercato immobiliare 2016) contro gli oltre 3.800 euro medi della città.

I Nil sono i nuclei di identità locale. Si tratta di zone definite dal comune con finalità di programmazione urbanistica e sociale.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati comune di Milano
(ultimo aggiornamento: lunedì 12 Aprile 2021)

Per questa ragione, è significativo osservare come l'offerta comunale incida soprattutto nei Nil con valori immobiliari inferiori alla media. Oltre a Quarto Oggiaro (dove il 44% delle strutture che erogano servizi prima infanzia sono comunali) si possono citare Bovisasca (50%) e Ronchetto sul Naviglio (33,33%). Un dato che testimonia l'importanza di garantire un'offerta pubblica sul territorio, e in particolare nelle zone in cui una domanda più fragile rende spesso meno presente quella puramente privata.

Scarica, condividi e riutilizza i dati

I contenuti dell'Osservatorio povertà educativa #conibambini sono realizzati da openpolis con l'impresa sociale Con i Bambini nell'ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Mettiamo a disposizione in formato aperto i dati utilizzati nell'articolo. Li abbiamo raccolti e trattati così da poterli analizzare in relazione con altri dataset di fonte pubblica, con l'obiettivo di creare un'unica banca dati territoriale sui servizi. Possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione. I dati relativi ad asili nido e servizi prima infanzia sono di fonte Istat. I dati subcomunali per Milano sono stati raccolti sul sito e sul portale open data del comune.

Per conoscere quanto è ampia l’offerta di asili nido e servizi per la prima infanzia nel tuo territorio, clicca sulla casella Cerca… e digita il nome del tuo comune. Puoi cambiare l’ordine della tabella cliccando sull’intestazione delle colonne.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Istat
(ultimo aggiornamento: martedì 6 Luglio 2021)

Foto Credits: Gabe Pierce (unsplash) - Licenza

PROSSIMO POST