Aumentano le temperature nei comuni italiani Ambiente

Uno degli effetti principali del cambiamento climatico è l’innalzamento delle temperature – con pesanti conseguenze sugli equilibri degli ecosistemi naturali. In Italia la temperatura media del periodo 2009-2018 ha superato di oltre 2 gradi quella degli anni 1961-1970.

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Uno degli effetti più nocivi della presenza umana sulla terra è il riscaldamento dell’atmosfera. Questo avviene in particolare attraverso una serie di attività come la produzione e il consumo di energia, ma anche l’agricoltura e i processi industriali, che causano l’emissione di sostanze inquinanti nell’aria e l’accumulo di calore.

L’aumento delle temperature poi a sua volta altera gli equilibri naturali, rendendo gli ecosistemi fragili e sconvolgendo i ritmi di chi li abita. Minando così anche la biodiversità. Contenere l’aumento delle temperature è infatti uno degli obiettivi cruciali della strategia climatica europea e globale.

Ci sono vari metodi per misurare l’aumento delle temperature.

Ci sono diversi modi con cui si può quantificare il riscaldamento globale. In approfondimenti precedenti abbiamo parlato ad esempio degli estremi di temperature, come le notti tropicali e le ondate di calore. O ancora degli effetti del caldo intenso, come la siccità e gli incendi. Ma gli istituti di ricerca sul clima individuano anche dei valori di riferimento (di lungo o medio periodo) per vedere quanto è cambiata la temperatura media nel tempo.

I dati comunali sulle temperature medie

Grazie ai dati dell’Osservatorio Balcani Caucaso (Obct), che insieme allo European data journalism network (Edjnet) ha elaborato una piattaforma a livello europeo su questo fenomeno, possiamo analizzare quanto le temperature medie sono aumentate nei comuni italiani rispetto agli anni ’60.

L’aumento ha interessato tutti i comuni della penisola per cui sono disponibili i dati. L’incremento in media è stato pari a 2,2 gradi centigradi. In molti casi l’aumento è stato decisamente più marcato.

673 i comuni italiani in cui le temperature medie sono aumentate di oltre 3 gradi centigradi.

Tra queste una serie di capoluoghi di provincia: Roma, Sondrio, Taranto, Cagliari, Udine, Reggio di Calabria, Milano, Lecce, Biella, Bari, L’Aquila e Gorizia.

Mentre in 4.558 comuni (la fascia più ampia) l’incremento si è attestato tra i 2 e i 3 °C, e in 2.536 tra 1 e 2 °C. In 131 casi l’aumento è stato inferiore al grado, ma in nessun comune la temperatura si è abbassata, né si è mantenuta invariata. A livello europeo, secondo i rilevamenti di Obct e Edjnet, solo 73 degli oltre 100mila comuni d’Europa hanno registrato un calo. E si tratta sempre di cifre molto contenute.

I dati si riferiscono alla differenza tra la temperatura media relativa al periodo 1961-1970 e quella del periodo 2009-2018, in gradi centigradi. Le diverse categorie rappresentano le fasce di aumento. Non sono disponibili i dati per i comuni in grigio sulla mappa.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Obct
(consultati: martedì 13 Dicembre 2022)

In 5 comuni, di cui 4 a nord (Novate Mezzola, Samolaco, Berbenno di Valtellina e Buglio in Monte) e uno a sud (Brindisi) l’aumento è stato superiore a 4 °C.

Ci sono aree del paese in cui la temperatura è aumentata di più. Cifre particolarmente elevate si possono riscontrare in certe aree del settentrione (Trentino-Alto Adige, Lombardia e Friuli-Venezia Giulia), del centro-sud (Lazio meridionale, Abruzzo e Molise), in alcune zone del meridione (tra cui la Basilicata e le punte della Calabria e della Puglia) e in parte delle isole (sud della Sardegna e nord della Sicilia).

Le zone in cui gli aumenti sono stati più contenuti si trovano nel centro nord (Emilia-Romagna, Toscana e Marche), ma si registrano incrementi minori anche nell’area meridionale del Piemonte, la Liguria, il nord della Sardegna, il sud della Sicilia e alcune aree interne del centro-sud della penisola.

L’aumento delle temperature nelle grandi città

A risultare maggiormente interessate dall’aumento delle temperature sono però le grandi città. Anche se complessivamente le città più popolose sono in linea con la media nazionale da questo punto di vista, ci sono delle specificità. Negli ambienti densamente abitati e urbanizzati si osservano infatti fenomeni particolari che acuiscono l’accumulo di calore. Come ad esempio il consumo di suolo, il traffico veicolare e la scarsità di verde pubblico.

Tra le città metropolitane, Roma è quella che ha registrato l’aumento di temperatura media più marcato.

+3,67 gradi centigradi, l’aumento della temperatura media a Roma.

I dati si riferiscono alla differenza, in gradi centigradi (°C) tra la media registrata nel periodo 1961-1970 e quella del periodo 2009-2018.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Obct
(consultati: lunedì 12 Dicembre 2022)

In sei delle 14 città metropolitane d’Italia la temperatura media è aumentata di oltre 3 gradi. Prima tra tutte Roma, con una variazione di 3,67 °C. Mentre solo a Catania e Torino la variazione è stata inferiore a 1 grado.

Foto: Ludwig Thalheimerlicenza

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