Consumo di suolo e urbanizzazione Ambiente

L’aumento delle aree urbane è una delle cause principali dell’aumento dell’occupazione artificiale del suolo. Questa tendenza è evidente nei paesi europei, compresa l’Italia.

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Il suolo è una risorsa fondamentale per gli organismi biologici che abitano sulla terra. Fornisce le materie prime essenziali per la vita sulla terra ma anche per lo sviluppo economico e sociale.

A causa dei lunghi tempi di formazione, questa risorsa è considerata limitata. È quindi importante gestirne il consumo per proteggere l’ambiente e le forme di vita che lo popolano.

Il consumo di suolo è un fenomeno associato alla perdita di una risorsa ambientale fondamentale, dovuta all’occupazione di superficie originariamente agricola, naturale o seminaturale. Il fenomeno si riferisce, quindi, a un incremento della copertura artificiale di terreno, legato alle dinamiche insediative.

Per copertura del suolo si intende il modo in cui questo viene coperto artificialmente. L’impermeabilizzazione del suolo ne è l’esempio più evidente ma ci sono altre forme di copertura artificiale che vanno dalla perdita totale della risorsa attraverso attività di escavazione alle limitazioni della funzionalità attraverso contaminazioni e compattazioni dovute ad esempio alla presenza di insediamenti industriali.

Il consumo di suolo è invece il modo in cui questo viene impiegato dall’uomo. È dato dalla crescita di aree coperte da edifici abitati e fabbricati di altra natura ma anche da infrastrutture e linee di collegamento.

L’urbanizzazione e la copertura artificiale del suolo

Secondo l’Ocse, sono molteplici le cause che hanno portato a un aumento del consumo di suolo a livello mondiale. Una delle principali spinte è data dalla crescente urbanizzazione che contribuisce alla crescita delle città e alla frammentazione del territorio naturale. Questo fenomeno è visibile negli stati europei, che negli anni hanno visto un forte sviluppo urbano.

Sull’asse orizzontale è presentata la densità abitativa misurata in numero di abitanti per chilometro quadrato. Sull’asse verticale si trova la percentuale di occupazione di suolo artificiale. Sono considerati sia gli edifici che altre strutture costruite dall’uomo come ad esempio le vie di collegamento.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Eurostat.
(ultimo aggiornamento: martedì 2 Agosto 2022)

I paesi con grandi città densamente abitate tendono ad avere la quota maggiore di suolo utilizzato per costruzioni artificiali. Questo si riscontra in paesi come la Germania, il Belgio, il Lussemburgo e i Paesi Bassi. Al contrario, negli stati caratterizzati da centri più piccoli e sparsi vi è una minore occupazione non naturale di suolo. Si parla dei paesi del nord Europa (Svezia, Finlandia), delle repubbliche baltiche e dei paesi dell'est Europa.

Mediamente, nel 2018 la copertura di aree artificiali in Europa era pari al 4,2%. La situazione a livello regionale era però molto eterogenea.

Il dato rappresenta l’occupazione di suolo artificiale nelle regioni Nuts 2. Sono considerati sia gli edifici che altre strutture costruite dall’uomo come ad esempio le vie di collegamento.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Eurostat.
(ultimo aggiornamento: martedì 2 Agosto 2022)

Il consumo di suolo è maggiore vicino alle grandi capitali europee.

Risulta evidente che la maggior concentrazione di aree ad elevata occupazione artificiale del suolo si trova nell'Europa continentale. Tra le regioni con i valori più alti, si trovano molte zone metropolitane che includono le grandi capitali europee o città di grande attrattiva economica. È infatti questo il caso della regione di Bruxelles, che riporta il valore più alto in Europa (62,8%). Seguono Budapest (56%), Brema (36,2%), Berlino (29,8%) e Vienna (29,8%). Le regioni caratterizzate da un minor utilizzo di suolo si trovano per la maggior parte in paesi del nord Europa. Le ultime tre in particolare sono tutte svedesi. Si parla dell'area di Norra Sverige (1%), Mellersta Norrland (0,9%) e Övre Norrland (0,7%).

Il consumo del suolo in Italia

Secondo Ispra, il consumo del suolo continua a trasformare il territorio a velocità elevate. Nel 2021, 69,1 kmq sono stati coperti artificialmente. Si parla in media di circa 19 ettari al giorno. Questo valore è il più alto degli ultimi dieci anni.

Per suolo consumato si intende la quantità complessiva di suolo con copertura artificiale esistente nell’anno considerato.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Ispra.
(ultimo aggiornamento: mercoledì 3 Agosto 2022)

La tendenza è in costante crescita anche considerando il dato pro capite. Tra il 2017 e il 2021 il suolo consumato pro capite è passato da 351,37 mq per abitante a 362,7. Un aumento pari al 3,22%.

Per consumo di suolo si intende l’occupazione di una porzione originariamente agricola, naturale o seminaturale con una copertura artificiale.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Ispra.
(ultimo aggiornamento: martedì 2 Agosto 2022)

Anche nel caso italiano il consumo di suolo si intensifica all'avvicinarsi ai grossi centri urbani. Tra i primi dieci comuni si trovano nove amministrazioni della provincia di Napoli situate vicine al capoluogo.

Tra le grandi città italiane, quella caratterizzata dal valore più alto è Torino (65% di suolo consumato per attività umane). Seguono Napoli (63,3%), Milano (58,3%), Padova (49,6%) e Monza (49,4%). Sono tutte percentuali ampiamente superiori alla media nazionale (7,13%).

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