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Dichiarazione di Furio COLOMBO

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

"Il popolo del Pd sta con la Fiom" - INTERVISTA

  • (08 marzo 2012) - fonte: Articolotre.com - Lorenzo Mauro - inserita il 10 marzo 2012 da 31

    “Io so che la sinistra è il lavoro, dobbiamo stare al fianco dei sindacati”.

    Si avvicina lo sciopero generale dei metalmeccanici (9 marzo), mobilitazione alla quale il Pd ha dichiarato di non aderire. Furio Colombo, ex direttore dell’Unità e deputato dei democratici, ha invece annunciato la sua partecipazione. Articolotre.com lo ha intervistato per conoscere le sue posizioni.

    Furio Colombo, lei ha annunciato che scenderà in piazza con la Fiom. Sente di interpretare una posizione presente nell’elettorato del Pd?

    Secondo me l’elettorato è in larga maggioranza sulle posizioni della Fiom, se no perché dovrebbe votare Pd? A maggior ragione in un momento come questo che vede i lavoratori sotto attacco, sia per la villania di Marchionne, sia per il rischio di chiusura degli stabilimenti. La maggioranza degli elettori del Pd sta dalla parte dei lavoratori, più che su quella di Marchionne. Nello scontro in atto certamente intendono stare dalla parte dei lavoratori e non da quella di chi ha lanciato lo scontro. Per questo la posizione del partito non credo rappresenti l’elettorato.

    Con queste posizioni non vede il rischio di perdere di vista l’elettorato progressista?

    Certamente c’è il rischio di perderlo, il pericolo più grande che corriamo è a mio avviso quello dell’astensionismo, perché non vedo una gran corsa verso altri obiettivi che siano più attraenti.

    Il Pd dice che non sarà presente perché ci sono i No Tav. Lei che idea si è fatto della Torino-Lione?

    L’idea di fondo è che la democrazia si debba fermare davanti alla grande opera.
    Io non sono nella posizione di prendere quella decisione, ma a me risulta da giornalista e da torinese che l’approvazione della maggioranza della popolazione non ci sia mai stata, quindi sarebbe necessario trovare un accordo. Inoltre non farei della Tav un elemento di salvezza per l’Italia, l’idea che porti dei vantaggi è insensata. I favorevoli sostengono, in primis, che la Tav a quanto pare ci connetterà all’Europa, ma con la Francia ho rapporti da anni, siamo già connessi e non cambia le cose risparmiare un’ora. L’altra argomentazione è che se non facciamo l’alta velocità favoriremmo la moltiplicazione del trasporto su gomma. Ora, posso anche sostare di fronte a questa obiezione riguardo all’aumento di un certo tipo di inquinamento, ma c’è un grosso paradosso…

    Cioè?

    Mi devono allora spiegare perchè nel frattempo vogliono costruire un’autostrada sopra l’Aurelia (Civitavecchia- Rosignano ndr), che per essere redditizia dovrà essere attraversata da migliaia di Tir. Perché lì invece bisogna moltiplicare la gomma? In questo modo avremo alta velocità della gomma da Roma a Torino, dove si dovrebbe poi passare su rotaie. Il filo conduttore è che la democrazia si ferma davanti alla grande opera, e questo non deve accadere. Io dico che penso prima alla democrazia e poi all’alta velocità: ma notando il fatto che da una parte si festeggiano i tir, dall’altra i treni, noto che la grande opera viene prima.

    Bersani parla di democrazia proprio per difendere la decisione presa dalle istituzioni…

    Non c’è fondamento in questa posizione, le faccio un esempio: noi abbiamo un presidente della Lega Nord in Piemonte, che fa opposizione al governo, ma gli offre il sostegno per la grande opera. Sono inspiegabilmente a favore del governo in questo caso mentre ci troviamo di fronte a una Lega che si oppone a tutto. Ci deve essere una ragione perché vi sia un consenso così vasto e così esteso che spinge per controllo e decisione senza assenso.

    All’interno dello scontro tra componenti, il dibattito alleanze e leadership, che futuro vede per il Pd?

    Il politichese io lo conosco meno, sono discorsi prevalentemente legati agli articoli dei notisti, che vi dedicano la loro vita. Io non credo a nulla di queste cose che stanno accadendo. Io auspicherei che non si perda la sinistra, so che la sinistra è il lavoro e so che quando i democratici americani hanno abbandonato il rapporto coi sindacati hanno perso la maggioranza dividendosi solo sulla politica estera. Quindi i sindacati vanno sostenuti, poiché osservano scrupolosamente le regole democratiche sul lavoro, e non vedo perché non dobbiamo stare dalla parte del lavoro, essendo il più grande partito della sinistra.

    Fonte: Articolotre.com - Lorenzo Mauro | vai alla pagina

    Argomenti: lavoro, sinistra, trasporti, sindacati, pd, tav, Lega Nord, piemonte, sciopero generale, Fiom, Bersani, Marchionne, notav | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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Commenti (1)

  • Inserito il 10 marzo 2012 da 31
    Onorevole, a mio avviso uno dei pochi che possa ancora fregiarsi di questo titolo; mi permetto un commento per esserci incontrati a Bologna durante gli epici tempi del D.A.M.S. Il dissentire dalle linee guida del suo partito è apprezzabile per l'intento e le motivazioni. Ma nei fatti Lei è una rondine solitaria che non può annunciare nessuna primavera in uno schieramento che non ha più prerogative per richiamarsi alla sinistra, nello specifico intesa come parte a difesa dei diritti sul lavoro. Quale suo ex allievo, La saluto con inalterata stima. Valter Carraro.

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