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Dichiarazione di Antonio DI PIETRO

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: IdV) 


 

Sull’art.18 noi pronti ad un Vietnam parlamentare

  • (21 marzo 2012) - fonte: sito web personale - inserita il 26 marzo 2012 da 31

    Il governo e il ministro Fornero possono provare quanto vogliono a nascondersi dietro un dito ma la verità è semplice semplice: la riforma dell’art. 18 vuol dire licenziamenti facili. Tutto il resto è fumo negli occhi e nemmeno vale la pena di parlarne. Per questo noi siamo pronti ad un Vietnam parlamentare pur di non fare passare l’abolizione dell’art. 18 e staremo sempre in piazza con i lavoratori e i disoccupati.

    Ma parliamo delle ragioni per cui il governo sostiene di essere arrivato a una decisione così grave . Sulla carta, infatti, quelle motivazioni sono sacrosante. Primo: ci sono 4 milioni di lavoratori precari tra partite iva mono committenti e contratti a termine che chiamiamo giovani, anche se sono spesso adulti nel fiore degli anni, i quali non dispongono di nessun ammortizzatore e di nessuna garanzia a differenza dei lavoratori a tempo indeterminato.

    Il governo dice che questo dualismo non si può più sopportare e ha ragione. Secondo: sono troppo poche le aziende straniere che investono in Italia, soprattutto se guardiamo agli investimenti non speculativi, quelli di lunga durata. Il governo dice che bisogna fare il possibile per attrarli e ha più che mai ragione.

    Solo che Monti e il ministro Fornero prima hanno individuato il bersaglio giusto, e poi hanno mirato dall’altra parte. Per quei 4 milioni di lavoratori giovani e meno giovani non cambia niente. I contratti precari possibili erano 42 e tanti ancora sono. Di nuovi ammortizzatori se ne riparla nel 2017.

    L’Aspi, che sostituirebbe la cassa integrazione straordinaria per gravi crisi aziendali, la mobilità e l’indennità di disoccupazione, garantisce una copertura minore in termini di tempo (18 mesi) e sarà valida solo per chi lavora da due anni nei quali ha versato almeno 52 settimane di contributi. Un muro fatto apposta per tenere fuori proprio i giovani.

    Quanto agli investimenti stranieri, poi, è peggio che andare di notte. Noi dell’Italia dei Valori abbiamo in questi mesi consultato decine di investitori stranieri. Tutti ci hanno risposto che in Italia non si può investire perché i tempi di realizzazione sono lunghissimi e soprattutto incerti per colpa della corruzione, molto più diffusa che ai tempi di Mani pulite (vedi quello che sta accadendo in Lombardia), e della burocrazia. Poi perché devono pagare tasse sul lavoro pari al 45% mentre vi è un’evasione fiscale e contributiva che crea enormi distorsioni sul mercato generando concorrenza sleale. Infine perché in Italia ci sono interi territori sotto il controllo della criminalità organizzata.

    Dell’art.18 non ci ha mai parlato nessuno, e quando abbiamo chiesto noi se era un problema hanno sorriso, perché che problema volete che sia una norma che impone non più di 50 reintegri l’anno? La verità è che il sistema delle banche europee ha preteso questo scalpo sull’altare del liberismo, ma senza prevedere nessun vantaggio né per i lavoratori né per l’economia italiana. Infatti grazie a questa geniale trovata di Monti ci sarà solo depressione nei lavoratori e negli imprenditori onesti ma non un posto di lavoro in più né un euro straniero in più investito.

    Per questi motivi l’IdV contrasterà strenuamente questa riforma sia in Parlamento che fuori. Saremo a fianco dei lavoratori in tutte le mobilitazioni che sono già cominciate ieri, con scioperi spontanei di una o due ore. Senza modifiche radicali voteremo contro, con o senza la fiducia. Quando, a breve, verrà calendarizzata al Senato la nostra mozione che chiede di togliere l’art. 18 dal tavolo delle trattative e di mettere al suo posto la ricerca di soluzioni reali contro il precariato e per gli investimenti chiederemo al Pd di dar seguito alle dichiarazioni di questi giorni votando con noi a favore di quella mozione, chiarendo quindi di fronte a tutto il mondo del lavoro che stiamo dalla loro parte in alternativa al governo dei banchieri, dei monopoli, delle grandi banche.

    Fonte: sito web personale | vai alla pagina

    Argomenti: lavoro, banche, lavoro precario, licenziamenti, disoccupati, ammortizzatori sociali, articolo 18, governo Monti, fornero | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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