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Dichiarazione di Andrea AUGELLO

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: FI) 


 

Discussione delle mozioni nn. 524, 579, 585, 586, 587 e 588 sui requisiti patrimoniali delle banche

  • (21 marzo 2012) - fonte: www.senato.it - inserita il 03 luglio 2012 da 18670

    Signora Presidente, onorevoli senatori, vorrei precisare che della mozione è stato presentato un testo 2, che rappresenta il risultato dell'accorpamento di due diverse mozioni presentate dal Gruppo del PdL il 18 gennaio.La prima, che condivide gran parte delle richieste di impegno presenti anche nelle altre mozioni al nostro esame, è incentrata sulla necessità di ripensare sia i tempi dell'entrata in vigore delle disposizioni dell'EBA, in particolare quelle riguardanti un'anticipazione dell'entrata in vigore dei criteri di Basilea 3, sia alcuni aspetti paradossalmente prociclici di quelle disposizioni, nonché sulla necessità di una riflessione più ampia, peraltro autorevolmente incoraggiata da alcune dichiarazioni di Mario Draghi, relativamente alla fase che stiamo attraversando e quindi sull'attualità di queste disposizioni.

    In particolare, è parso ai più che una serie di decisioni maturate nel bel mezzo della crisi esplosa nell'area dell'euro non siano più compatibili con lo scenario nel quale ci troviamo. Mi riferisco, come è per la gran parte delle altre mozioni, a temi che riguardano la patrimonializzazione delle banche richiesta dalle nuove disposizioni, i coefficienti fissati ed altre questioni molto delicate che sarebbe bene iniziare a discutere, come ad esempio quella di valutare, con il criterio del mark to market, i titoli derivanti da debiti sovrani presenti all'interno delle banche.

    L'altra mozione che è stata recepita nel testo 2 e il cui contenuto per completezza, abbiamo voluto fosse presentato nel corso di questo dibattito, riguarda una questione più specifica che va letta sempre all'interno di Basilea 3. Mi riferisco alla proposta che è stata avanzata dall'ABI e da altre associazioni imprenditoriali, che è già stata valutata benevolmente dalla Commissione e che attualmente è all'esame dell'EBA per un parere tecnico, riguardante un tema delicatissimo e strategico per le prospettive della ripresa sia in Italia che in Europa.

    Si tratta, in particolare, del tema del supporting factor, l'idea cioè di utilizzare un coefficiente specifico che liberi dalle norme di Basilea 3 le banche e le aziende che fanno credito quando il credito sia rivolto alle piccole e medie imprese. Questa proposta è stata oggetto di grande attenzione ed è stata a lungo dibattuta in diverse sedi (non dimentichiamo che il 67 per cento delle imprese europee è costituito da piccole e medie imprese).In questo momento in molti Paesi si sta discutendo con grande serietà e attenzione della possibilità che questa norma riguardante il supporting factor possa entrare in vigore già dal 1° gennaio del 2013. Anche in Italia le è stata dedicata molta attenzione e la stampa specializzata ne ha parlato.Il Gruppo del Popolo della Libertà ritiene che il Governo debba mostrare particolare attenzione nei confronti di questa proposta, soprattutto considerato il percorso che ha già fatto nelle sedi comunitarie.Da questo punto di vista, nella sostanza, le due cose stanno un po' insieme: da un lato, bisognerebbe ripensare, rallentare e attenuare l'impatto di una serie di decisioni che riguardano l'entrata in vigore di Basilea 3, nata in un contesto e in un momento economicamente completamente diverso da quello che stiamo effettivamente vivendo in queste ore; dall'altro, in questa operazione che ha caratteri generali e che ovviamente deve essere svolta anche con le cautele che sono necessarie per evitare di traumatizzare i mercati (una inversione di tendenza, peraltro impossibile, non farebbe altro che questo), in questa ottica, sarebbe opportuno intervenire concretamente e subito perché l'inserimento del supporting factor coincida comunque, con il momento dell'entrata in vigore delle disposizioni di Basilea, affinché sia possibile avere un coefficiente diverso per le piccole e medie imprese rispetto a quello che è previsto per il resto del mercato.

    Da questo punto di vista, credo che le due proposte siano tendenzialmente in linea con la gran parte degli altri documenti che sono all'attenzione dell'Aula, forse con qualche specifica in più sul tema delle piccole e medie imprese per quanto riguarda il PdL.Voglio anche far presente, avviandomi alla conclusione, l'importanza di una pronuncia la più unitaria possibile del nostro Parlamento su questi temi, esattamente come accaduto per le agenzie di rating, che non sarebbe del tutto pleonastica o indifferente rispetto alle decisioni che stanno maturando. Al di là dell'esame tecnico che l'EBA sta svolgendo sulla fattibilità del supporting factor, per esempio, un dibattito anche qualitativamente importante intorno a questa proposta sta portando, a livello internazionale, mi riferisco all'interno della zona euro, per la prima volta, il tema delle PMI al centro di un'attenzione non formale da parte delle autorità comunitarie.

    Quindi, una nostra pronuncia il più possibile unanime (non credo che faremo in tempo, in questo caso, a realizzare l'azione, pure importante, che abbiamo svolto sulle agenzie di rating) certamente cadrebbe in un momento anche politico importante e avrebbe un suo significato che normalmente non rintracciamo in tante mozioni che discutiamo. Lo avrebbe, perché potrebbe incidere ed essere un elemento di accelerazione di alcune valutazioni che sono in corso e portare effettivamente a risultati per le piccole e medie imprese.La crisi che noi viviamo in questo momento - lo dico con tutto il rispetto per gli importantissimi temi che si stanno affrontando in queste ore - è anche e soprattutto una crisi di liquidità e di fiducia da parte del nostro tessuto di impresa rispetto alla possibilità di accedere al credito.Oggi noi da quest'Aula potremo dare un segnale importante e in grado comunque di dimostrare che delle prospettive possiamo riaprirle anche in un periodo relativamente breve.

    Fonte: www.senato.it | vai alla pagina

    Argomenti: pdl, banche, PMI, governo Monti | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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