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Dichiarazione di Maurizio SAIA

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: CN) 


 

«Il costo reale del denaro sale del 3% e soffoca le aziende»

  • (31 marzo 2012) - fonte: ricerca.gelocal.it - inserita il 05 aprile 2012 da 18670

    «E poteva perfino andargli peggio: altre banche hanno elevato i tassi fino a 14 punti sugli scoperti», commenta il senatore padovano Maurizio Saia, che esibisce la copia della lettera scuotendo il capo: «In questi giorni ne ricevo a decine, ormai le imprese sono più disperate che indignate. Hanno l’acqua alla gola, chiedono un salvagente e si ritrovano un macigno, bisogna agire prima che sia tardi». Saia è un consulente finanziario e la sua requisitoria investe i grandi gruppi di credito: «Il nostro sistema produttivo sconta la scomparsa delle banche locali, fagocitate da colossi avulsi dal territorio. Viene meno ogni discrezionalità da parte del management, imprenditori seri e avventurieri diventano rotelline dello stesso ingranaggio. Non conta più chi sei e quello che hai fatto, comanda solo Basilea III, l’accordo che impone alle banche un’elevata stanza di compensazione, cioè innalza il livello di riserve richiesto agli istituti rispetto ai prestiti erogati». Una misura precauzionale dopo i crac... «Certo, ma applicata in modo rigido alle piccole e medie imprese, si sta rivelando un cappio soffocante. Per questo, con due mozioni bipartisan già discusse al Senato, abbiamo chiesto al Governo di sollecitare una deroga alla Bce per le Pmi, il telaio dell’economia. Non è un’iniziativa isolata, la nostra. Altri Paesi si stanno muovendo in questa direzione e anche il Parlamento europeo ha approvato un documento che sollecita la revisione dei criteri del credito: oggi le banche sono isole felici a rischio zero, incassano liquidità a prezzi stracciati dalla Bce e negano qualsiasi sostegno al resto del mondo che annaspa. E’ assolutamente inaccettabile».Il Governo, però, ha chiesto il rinvio del voto sulle mozioni, giudicandole non urgenti. Circostanza che scandalizza il senatore, firmatario delle proposte insieme ad altri esponenti del suo gruppo, Coesione Nazionale: «Due pesi e due misure», si infervora «ricordo che, in sede di discussione del decreto liberalizzazioni, riuscimmo a eliminare le commissioni bancarie sui conti correnti per le fasce deboli, come i pensionati, costretti a rinunciare al contante. Ci sembrava una scelta di equità ma, dopo l’impennata del presidente dell’Abi che minacciò le dimissioni gridando all’esproprio, Monti ricorse all’urgenza per chiedere e ottenere la reintroduzione delle commissioni. Io votai contro, insieme alla Lega e all’Idv. Le altre forze politiche dissero sì. Una vergogna, mi spiace dirlo, che nella circostanza rivelò un atteggiamento supino del premier verso lo strapotere delle banche».

    31 marzo 2012 — pagina 02 sezione: Nazionale

    Fonte: ricerca.gelocal.it | vai alla pagina

    Argomenti: imprese, banche, Coesione Nazionale: GS SI PID IB FI, costo denaro | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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