Quali candidati per la regione Calabria Mappe del potere

Dopo la prematura scomparsa di Jole Santelli un altro politico di Forza Italia si candida a governare la regione per il centrodestra. Il centrosinistra invece si presenta frammentato in Calabria tra De Magistris, Amalia Bruni e anche l’ex presidente Oliverio.

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Con la prematura scomparsa della presidente Jole Santelli la regione Calabria torna a votare per eleggere il nuovo presidente e rinnovare il consiglio regionale.

Mentre il centrodestra si è compattato dietro la figura di Roberto Occhiuto, politico calabrese di lungo corso oggi capogruppo di Forza Italia alla camera, il centrosinistra si presenta frammentato a questa sfida.

Luigi De Magistris – attuale sindaco di Napoli – infatti ha annunciato ormai da molto tempo di voler correre per le regionali calabresi. Una candidatura d’area su cui difficilmente avrebbero potuto convergere Partito democratico (Pd) e Movimento 5 stelle (M5s). Ma oltre a De Magistris anche Mario Oliverio, ex presidente della regione del Pd ha portato avanti la propria candidatura come indipendente.

Il Pd peraltro ha faticato molto a trovare un candidato. Prima era stata avanzata l’ipotesi di presentare Nicola Irto, consigliere regionale Pd. Poi si è optato per Maria Antonietta Ventura, presidente del Comitato regionale per l’Unicef. Una candidatura questa condivisa con il Movimento 5 stelle (M5s). Dopo che un’interdittiva antimafia ha colpito una società del suo gruppo tuttavia, Ventura ha deciso di ritirarsi dalla corsa, nonostante la vicenda non la riguardasse personalmente.

Alla fine dunque la scelta è ricaduta su Amalia Bruni. Quantomeno, nonostante gli altri candidati a sinistra, Bruni risulta comunque sostenuta da tutti i partiti dell’alleanza giallorossa (Pd, M5s e Liberi e uguali) più alcune altre liste.

FONTE: openpolis
(ultimo aggiornamento: martedì 31 Agosto 2021)

Il centrodestra punta su Occhiuto

Roberto Occhiuto è un esponente storico del centrodestra in Calabria. La sua carriera politica inizia nel 1997 come consigliere comunale di Cosenza eletto nelle liste della Democrazia cristiana. Tra il 2000 e il 2008 ha ricoperto 2 volte l'incarico di consigliere regionale, prima con Forza Italia e poi con l'Udc.

Sempre con l'Udc è entrato alla camera nel 2008, rieletto poi nel 2014 e nel 2018, questa volta nelle liste di Forza Italia. All'interno di questa formazione parlamentare ha assunto subito un incarico di rilievo, come vicepresidente del gruppo alla camera, diventando poi capogruppo a marzo del 2021.

Oltre ai suoi incarichi personali non si può non considerare che il fratello di Roberto Occhiuto, Mario, è il sindaco di un capoluogo importante della Calabria, Cosenza. In caso di vittoria dunque la famiglia Occhiuto si troverebbe nell'insolita posizione di governare una regione e una delle sue principali città. Una situazione del tutto legittima che tuttavia potrebbe esporli a critiche su diversi piani.

Già oggi, ad esempio, potrebbe sollevare alcune perplessità il fatto che i fratelli Occhiuto, oltre ad essere entrambi soci di una stessa azienda, abbiano relazioni con Paolo Posteraro, anche se uno di natura istituzionale e l'altro di natura privata. Roberto Occhiuto infatti è socio di Posteraro in diverse aziende, di cui quest'ultimo è anche amministratore. Il sindaco Mario Occhiuto invece ha nominato sempre Posteraro amministratore unico di Amaco, la partecipata di trasporto pubblico di Cosenza.

Pur non essendoci nulla di irregolare, un territorio complesso come la Calabria meriterebbe forse che i rapporti politici e istituzionali dei suoi amministratori restassero ben distanti dai loro interessi personali ed economici, in modo da non creare confusione tra i due ruoli.

Luigi De Magistris, tra territori diversi e incarichi diversi

Luigi De Magistris come è noto è il sindaco di Napoli. Eletto prima nel 2011 e poi di nuovo nel 2016 è stato alla guida di due giunte di area centrosinistra, pur senza apparentarsi né con il Pd né con altri partiti della sinistra parlamentare. Dato che la fine del suo mandato e le elezioni amministrative a Napoli si terranno in concomitanza con le regionali in Calabria, De Magistris ha reso da tempo nota la sua intenzione di candidarsi per la carica di presidente.

Una scelta inconsueta quella di un sindaco di una città capoluogo di regione che si candida a presidente di un'altra regione. Una scelta che lo stesso De Magistris ha rivendicato ricordando la sua lunga esperienza di procuratore proprio in Calabria.

Da magistrato in Calabria ho dimostrato fedeltà alla Costituzione applicando l'uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge.

Un percorso questo che sicuramente giustifica il suo legame con la regione e che sottintende un'approfondita conoscenza del contesto calabrese. Certo per quanto si tratti di una scelta legittima resta da chiedersi se sia opportuno, stando al principio della separazione dei poteri, che una persona che ha svolto la funzione inquirente in una regione vada poi a ricoprire la più alta carica politica in quella stessa regione. D'altronde questa non sembra affatto una questione nell'attuale contesto politico. Infatti nella stessa Napoli che De Magistris si appresta a lasciare, il candidato sindaco del centrodestra è Catello Maresca, ovvero il sostituto procuratore di Napoli entrato in aspettativa solo da pochi mesi.

Si segnala infine un collegamento tra l'azienda partecipata dell'acqua di Napoli e quella del trasporto pubblico di Cosenza, di cui Posteraro è amministratore unico. La stessa persona infatti è stata nominata sindaca supplente in entrambe queste società rispettivamente dal sindaco di Napoli De Magistris e da quello di Cosenza Mario Occhiuto.

Mario Oliverio e i dissapori coi vecchi compagni di partito

Ma De Magistris non è il solo candidato a sinistra oltre ad Amalia Bruni, sostenuta dalla coalizione giallorossa. Infatti Mario Oliverio, ex presidente della regione con il Partito democratico, ha presentato la sua candidatura come indipendente.

Nonostante molti anni all'interno del partito (prima Pci poi Pds, Ds e infine Pd), con cui è stato peraltro eletto 4 volte alla camera, i rapporti tra il Partito democratico e Oliverio pare si siano molto raffreddati negli ultimi anni. Ne è prova in effetti proprio questa candidatura che può essere interpretata come un modo per impedire alla coalizione giallorossa di vincere da sola.

Non a caso è proprio lo stesso Oliverio ad aver provato a rimescolare le carte a pochi giorni dalla chiusura delle liste, dicendosi disponibile a ritirare la propria candidatura per trovare un candidato comune.

Anche se mancano pochi giorni alla presentazione delle liste sento di dover insistere rivolgendo un appello perché si compia ogni sforzo per trovare l’unità di tutta la Sinistra e delle forze progressiste intorno ad una candidatura sulla quale possa convergere l’intero arco delle forze del centrosinistra.

Colloqui peraltro erano stati avviati anche tra Oliverio e De Magistris ma alla fine non hanno portato a risultati.

M5s-Pd e la scelta di Amalia Bruni

Il centrosinistra dunque si presenta frammentato alle elezioni regionali in Calabria. E ciò nonostante in questa regione si sia concretizzata l'alleanza tra Pd, Leu e M5s che in tante altre realtà è invece risultata impraticabile.

La scelta dei giallorossi è dunque ricaduta dapprima su Maria Antonietta Ventura, che come accennato ha poi deciso di ritirare la propria candidatura. Dopo alcune settimane di discussioni però gli alleati hanno formalizzato una nuova candidata, Amalia Bruni che, come Ventura, è una figura esterna alla politica.

Neurobiologa, Bruni è una scienziata di fama internazionale per i suoi studi sui geni che causano l'alzheimer. Fondatrice del centro di neurogenetica a Lamezia Terme, un eccellenza della regione Calabria, Bruni è anche membro del comitato scientifico dell'Istituto superiore di sanità.

In un quadro caratterizzato ancora oggi dall'epidemia da Covid-19 la scelta della coalizione è probabilmente legata anche all'esperienza professionale della candidata. Pur non avendo mai registrato numeri altissimi di contagio infatti la regione Calabria è spesso andata in difficoltà negli scorsi mesi a causa di un sistema sanitario molto deficitario.

È bene ricordare infatti che ad oggi tutte le aziende sanitarie calabresi risultano commissariate e che la stessa regione è commissariata e sottoposta a piano di rientro.

Foto Credit: Regione Calabria - Facebook

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