Le competenze alfabetiche degli studenti in Italia #conibambini

Capacità come leggere e comprendere un testo, o esprimersi in modo appropriato, sono fondamentali nel determinare il livello di competenza degli studenti e le loro opportunità future. Un focus sulla situazione attraverso i dati Ocse-Pisa e i punteggi Invalsi in italiano.

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Le competenze alfabetiche, come la capacità di comprendere un testo scritto o di esprimersi in modo appropriato, vengono spesso date per scontate.

In un mondo in cui diventano sempre più centrali le competenze digitali o Stem, viene rivolta giustamente molta attenzione alla capacità dei sistemi educativi di formare questo tipo di abilità.

Aspetti di cui abbiamo avuto modo di occuparci in passato, rilevando un diffuso ritardo del nostro paese rispetto al contesto europeo e internazionale.

Per approfondire questo tema

"Stem, una sfida per l'Italia"

Tuttavia anche monitorare il livello di alfabetizzazione della popolazione, a partire da ragazze e ragazzi, è altrettanto importante. Parliamo di capacità come leggere e comprendere un testo, nonché saper esprimere e interpretare le diverse forme di comunicazione, orali o scritte.

Dall’acquisizione di questo tipo di competenze deriva la capacità di comunicare e relazionarsi con gli altri. Ma qual è la situazione degli studenti italiani rispetto ai coetanei di altri paesi? E come varia il livello di competenze alfabetiche all’interno del paese?

Il livello di alfabetizzazione in Italia e in Ue

Un indicatore utile per valutare il livello di alfabetizzazione in chiave comparata è offerto dai test Ocse-Pisa, che – tra le altre cose – monitorano la performance degli studenti di diversi paesi nella lettura.

476 il punteggio medio in lettura in Italia nei test Ocse-Pisa del 2018.

Nell’ultimo ciclo di rilevazione per cui sono disponibili i dati (2018) l’Italia si collocava al 17esimo posto tra i paesi Ue rilevati nei test.

Dati non disponibili per la Spagna.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Ocse-Pisa
(ultimo aggiornamento: lunedì 2 Dicembre 2019)

Il punteggio medio degli studenti italiani a quella data è risultato inferiore alla media Ocse, pari a 493 (calcolata come media tra gli stati Ocse, non solo europei, con dati validi in tutte le rilevazioni). Rispetto alle altre maggiori nazioni dell'Ue, il nostro paese si colloca sia al di sotto del dato tedesco che di quello francese.

Rispetto ai punteggi conseguiti, il 23,3% degli studenti italiani si attesta al livello 1, il più basso. Oltre 2 punti in più rispetto ai coetanei tedeschi e francesi. In parallelo solo il 5,3% degli alunni italiani raggiunge i livelli 5 e 6, i più elevati, circa la metà di Francia (9,2%) e Germania (11,3%).

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Ocse-Pisa
(ultimo aggiornamento: lunedì 2 Dicembre 2019)

Una tendenza che, come mostrano le rilevazioni di Invalsi, è aggravata dagli ampi divari interni al nostro paese.

Le competenze alfabetiche inadeguate, tra nord e sud

Annualmente, Invalsi rileva attraverso i test la quota di studenti che non hanno raggiunto un livello di competenza alfabetica sufficiente. Si tratta di un indicatore prezioso per monitorare la condizione del sistema formativo, che è per questo compreso da Istat tra gli indicatori Bes.

Nel 2021 la percentuale di studenti di III superiore con competenze alfabetiche non adeguate è stata pari al 39,2%. Una quota che varia tra il 34,5% del nord, il 35,9% del centro e il 47,1% del mezzogiorno. E che mostra livelli molto diversi tra le regioni.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Invalsi e Istat (Bes)
(ultimo aggiornamento: giovedì 21 Aprile 2022)

Sono le regioni del mezzogiorno a mostrare la quota più alta di studenti con competenze alfabetiche inadeguate. Oltre alla Calabria (53,2%), si segnalano Campania (49%), Sicilia e Sardegna (entrambe al 48,7%). Ma anche alcuni territori settentrionali mostrano livelli molto alti, tra questi la Liguria (quinta con il 47,1%) e la provincia autonoma di Bolzano (44,9%).

23,9% la quota di studenti della Pa di Trento con competenze alfabetiche inadeguate.

Cifre che gettano una luce sui profondi divari interni al nostro paese, e che possono essere approfondite meglio attraverso i dati comunali rilasciati da Invalsi sui punteggi in italiano degli studenti.

I divari interni ai comuni nei livelli di alfabetizzazione

Dopo la sospensione causata dal Covid, nell'anno scolastico 2020/21 gli studenti dei diversi gradi di istruzione, dalle elementari alle superiori, sono stati sottoposti ai test Invalsi.

Le prove di italiano, in particolare, consentono di ricostruire le differenze tra i territori ad un livello più fine, comune per comune. E soprattutto di valutare come il livello di apprendimento in italiano vari in funzione del grado di istruzione.

In molte città del sud bassi apprendimenti in italiano in tutti i gradi di istruzione.

Confrontando i risultati in italiano raggiunti in seconda elementare con quelli dei ragazzi all'ultimo anno delle superiori, vediamo come in poco meno del 20% dei capoluoghi italiani il punteggio sia medio-alto in entrambi i gradi. Un altro 20% dei capoluoghi, al contrario, registra punteggi medio-bassi in entrambi i livelli. A variare nettamente è la loro distribuzione territoriale.

Ogni capoluogo è stato classificato in base a due parametri.

Il primo è il punteggio nelle prove Invalsi di italiano (a.s. 2020/21) al grado 2 (II primaria). Ciascun capoluogo è stato classificato in due categorie: competenze medio-basse (se il dato è inferiore o uguale alla mediana dei capoluoghi); competenze medio-alte (se superiore alla mediana).

Il primo è il punteggio nelle prove Invalsi di italiano (a.s. 2020/21) al grado 13 (V superiore). Anche in questo caso abbiamo suddiviso ciascun capoluogo in due categorie (competenze medio-alte; competenze medio-basse) con lo stesso criterio.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Invalsi
(ultimo aggiornamento: giovedì 2 Settembre 2021)

Nelle città del nord-ovest, il 44% delle città registra un punteggio superiore alla mediana sia in seconda elementare che in quinta superiore. La quota scende al 22,7% nel centro e al 13,6% nel nord-est. Solo il 7,7% delle città del sud continentale e nessun capoluogo delle isole si trova nella metà alta della classifica in entrambe le rilevazioni.

57,1% i capoluoghi delle isole con un punteggio in italiano inferiore al dato mediano sia alle elementari che alle superiori.

Un punteggio medio-basso in entrambe le rilevazioni si registra in quasi 6 città delle isole su 10, ma anche nel 31% di quelle del sud continentale. La quota scende al 22,7% nel centro e al 4,5% nel nord-est. Nessun capoluogo del nord-ovest si trova in questa situazione.

Estendendo il confronto a tutti i comuni, si conferma che livelli bassi di apprendimento in italiano caratterizzano il mezzogiorno nei diversi gradi di istruzione.

In terza media, all'ultimo anno prima di approdare alle superiori, i punteggi più bassi si registrano nel crotonese (la mediana dei comuni della provincia per cui è disponibile il dato è 174,93), nell'ennese (180,82) e nel palermitano (181,92).

I dati presentati per ciascun comune corrispondono al punteggio medio (stima delle abilità secondo il modello di Rasch) su scala nazionale, corretto per il cheating. Il dato non è disponibile se non sono presenti almeno 2 plessi per comune oppure 2 istituti per comune. Nel caso i risultati delle prove fossero stati resi pubblici direttamente dalle scuole il dato è stato restituito anche se relativo a un solo plesso o un solo istituto per comune.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Invalsi
(ultimo aggiornamento: giovedì 2 Settembre 2021)

Da segnalare anche il dato dell'area di Gorizia, quarta per punteggio mediano più basso, dove i comuni per cui è disponibile questa informazione sono solo 2. E al dato del capoluogo (196,67) si contrappone quello di Monfalcone (167,16). Le province di Sondrio, Lecco e Pordenone mostrano invece i punteggi mediani più alti in italiano in terza media.

Anche in quinta superiore, è Crotone la provincia con il punteggio mediano tra i comuni più basso (158,19), seguito da Cosenza (160,01) e Salerno (161,77).

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Invalsi
(ultimo aggiornamento: giovedì 2 Settembre 2021)

Mentre sono - anche in questo caso - Lecco, Aosta e Sondrio a spiccare come i territori dove i comuni hanno punteggi mediani più elevati in italiano.

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I contenuti dell'Osservatorio povertà educativa #conibambini sono realizzati da openpolis con l'impresa sociale Con i Bambini nell'ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Mettiamo a disposizione in formato aperto i dati utilizzati nell'articolo. Li abbiamo raccolti e trattati così da poterli analizzare in relazione con altri dataset di fonte pubblica, con l'obiettivo di creare un'unica banca dati territoriale sui servizi. Possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione. La fonte dei dati sugli apprendimenti è Invalsi.

Foto: Michał Parzuchowski (Unsplash) - Licenza

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