La propaganda dell’emergenza sulla pelle dei migranti

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I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie e valutare pratiche politiche. Con Numeri alla mano facciamo proprio questo. Una rubrica settimanale di brevi notizie, con link per approfondire. Il giovedì alle 7 in onda anche su Radio Radicale. Leggi “La propaganda dell’emergenza migranti e i numeri degli arrivi nel 2023

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le persone arrivate via mare sulle coste italiane, dal 1 gennaio al 31 dicembre 2023. Lo hanno fatto in modo autonomo, attraverso il soccorso delle autorità o delle organizzazioni non governative che monitorano la rotta del Mediterraneo centrale, la più pericolosa del mondo. Secondo alcune stime, infatti, nell’ultimo decennio circa 28mila persone hanno perso la vita nel tentativo di arrivare in Europa. Tuttavia, i numeri dell’anno appena terminato non possono definirsi “record”, così come sono stati raccontati negli ultimi mesi dai media e da quasi tutte le formazioni politiche. Vai all’articolo.

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gli arrivi in Italia nel 2023, rispetto al 2022, quando erano sbarcate sulle coste del paese poco più di 105mila persone. Rispetto al 2023, gli ingressi erano stato superiori già nel 2014 e nel 2016, mentre è arrivato un numero simile di persone nel 2015. Parliamo del periodo relativo alla cosiddetta “crisi europea dei rifugiati”, durante il quale il sistema di accoglienza è stato messo sotto stress. Vai al grafico.

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le persone di nazionalità guineana arrivate in Italia nel 2023. È proprio la Guinea (poco più di 13 milioni di abitanti in Africa occidentale) a rappresentare la nazionalità più ricorrente. Seguono la Tunisia (17,3mila), la Costa d’Avorio (16mila) e il Bangladesh (12mila). Nell’anno appena terminato è tornata a essere maggioritaria l’immigrazione dall’Africa sub-sahariana, rispetto al nord del continente, che aveva caratterizzato gli ingressi in Italia nel 2022. Vai al grafico.

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i minori stranieri non accompagnati (Msna) arrivati in Italia via mare, dal 1 gennaio al 31 dicembre 2023. Nonostante nel corso dell’anno si sia dibattuto molto di questa particolare categoria di minori, i dati non sembrano indicare aumenti eclatanti rispetto al 2022, quando fecero ingresso nel nostro paese 14.044 Msna, appena 3mila in meno. Vai all’articolo.

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i pilastri del nuovo patto migrazioni e asilo, sul quale i paesi dell’Ue hanno trovato un accordo a fine anno, dopo una lunga negoziazione. Il nuovo patto non modificherà il meccanismo del regolamento di Dublino, che obbliga la persona migrante a chiedere asilo al primo paese europeo d’approdo. Sul fronte interno, invece, l’ennesima legge sul sistema di accoglienza non sembra essere adeguata a un fenomeno strutturale come quello migratorio. Vai all’articolo.

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