In quali territori andranno i fondi del Pnrr contro il dissesto idrogeologico #OpenPNRR

In molti hanno suggerito di usare i fondi Pnrr per la ricostruzione post alluvione in Emilia Romagna ma metà delle risorse per il dissesto idrogeologico sono già stata assegnate. Vediamo dove e cosa finanziano e quali sono i margini per nuovi progetti.

|

Alla luce delle drammatiche vicende che hanno colpito l’Emilia Romagna nelle ultime settimane, da più parti è arrivata la richiesta di destinare una parte dei fondi del piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) alla ricostruzione. Occorre precisare però che uno specifico investimento per la riduzione del rischio idrogeologico è già presente nel piano e che parte dei fondi previsti è già stata assegnata.

1,15 miliardi € i fondi del Pnrr già assegnati per la ricostruzione di infrastrutture danneggiate a causa di frane e alluvioni precedenti.

Discorso diverso riguarda gli interventi finalizzati alla messa in sicurezza, al monitoraggio e alla prevenzione. Questi fondi infatti, pari a circa 1,29 miliardi, devono ancora essere assegnati, anche se il processo di selezione dei progetti è già partito.

In attesa della proposta di revisione complessiva del piano, promessa dal governo entro agosto, sono queste le risorse che potenzialmente potrebbero essere reindirizzate alla ricostruzione. Tuttavia va detto che i fondi Pnrr hanno una destinazione precisa, legata a misure specifiche e la possibilità di dirottarli su interventi diversi non è così scontata.

Gli investimenti del Pnrr contro il dissesto idrogeologico

Complessivamente l’investimento del Pnrr che prevede interventi per la gestione del rischio idrogeologico ammonta a 2,49 miliardi di euro.

In generale l’investimento punta a rafforzare le misure di prevenzione attraverso un programma di azioni strutturali e non. Le risorse stanziate sono destinate a progetti per ridurre il rischio di alluvioni e frane, mettendo in sicurezza i territori con interventi di riqualificazione, monitoraggio e prevenzione.

1,3% le risorse Pnrr dedicate al dissesto idrogeologico rispetto al totale.

Tale investimento poi si suddivide in 2 sotto-misure. La linea A, di competenza del ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, prevede interventi nelle aree più a rischio con l’obiettivo di portare in sicurezza 1,5 milioni di cittadini. La linea B invece, a cui abbiamo già accennato, è di competenza della protezione civile e prevede finanziamenti per il ripristino delle infrastrutture danneggiate da eventi calamitosi già verificatisi. Tale intervento assorbe 1,2 miliardi dell’investimento totale (il 48,2% circa).

Per quanto riguarda la linea A i progetti da finanziare non sono ancora stati selezionati. Questo passaggio è atteso entro la fine dell’anno. Sono invece già noti gli interventi che saranno realizzati nell’ambito della linea B.

Prima di passarli in rassegna però, occorre precisare che in nessun modo tali azioni avrebbero potuto evitare ciò che è accaduto in Emilia Romagna. Questo per due ragioni: la prima è che si tratta di progetti per la ricostruzione in territori colpiti da calamità naturali precedenti. Emilia Romagna compresa.

I fondi Pnrr non sono pensati per far fronte alle emergenze.

La seconda è che il Pnrr è stato avviato nel 2021 e prevede il completamento degli interventi finanziati per questa misura rispettivamente nel marzo del 2026 (per la linea A) e nel dicembre del 2025 (per la linea B). Con l’attuale configurazione quindi tali investimenti dovranno servire affinché eventi come quelli degli ultimi giorni non si ripetano, piuttosto che per la ricostruzione emergenziale.

A tale scopo è necessario ricorrere ad altre fonti di finanziamento. A meno di una revisione complessiva del Pnrr che preveda una redistribuzione delle risorse. Un passaggio che potrebbe anche essere possibile dato che il governo sostiene da mesi di avere avviato delle trattative con la commissione europea per la modifica del piano italiano.

Oltre agli investimenti il Pnrr prevede anche anche una riforma il cui scopo era quello di superare le criticità legate alla debolezza e all’assenza di un efficace sistema di governance nelle azioni di contrasto al dissesto idrogeologico.

Nella sua indagine relativa al fondo di programmazione 2016-2018, la Corte dei conti ha evidenziato: i) l’assenza di un’efficace politica nazionale, di natura preventiva e non urgente, per il contrasto al dissesto idrogeologico; ii) la difficoltà degli organi amministrativi nell’inserire la tutela del territorio nelle proprie funzioni ordinarie; iii) la debolezza dei soggetti attuatori e dei Commissari/Presidenti Straordinari della Regione, che non hanno strutture tecniche dedicate. La Corte dei conti ha inoltre sottolineato le difficoltà procedurali, l’assenza di controlli adeguati e di un sistema unitario di banche dati.

Tale riforma di settore doveva entrare in vigore entro giugno dello scorso anno (all’epoca era ancora in carica il governo Draghi). Passaggio che, in base a quanto riportato dalle fonti disponibili, può essere considerato come completato. Ciò non è avvenuto con un singolo intervento normativo. Sono ben 15 infatti gli atti elencati sul portale Italia domani.

Come si distribuiscono i fondi del Pnrr già assegnati

Allo stato attuale quindi è possibile conoscere quanti sono i progetti finanziati nell’ambito della “linea B”. E come i fondi assegnati si distribuiscono tra le varie regioni italiane.

Complessivamente i progetti selezionati sono 1.725 per un ammontare complessivo di circa 1,15 miliardi di euro assegnati (sostanzialmente tutte le risorse disponibili). La maggior parte di questi fondi, pari a circa 924 milioni di euro, è stata assegnata a 1.319 nuovi progetti. Interventi cioè predisposti ad hoc per intercettare le risorse del Pnrr. La restante parte invece andrà a progetti “in essere”. Opere cioè che erano già state previste in precedenza ma ugualmente finanziate dal piano.

A livello complessivo a ricevere più risorse è la Lombardia (136,9 milioni per 320 progetti). Una scelta probabilmente dovuta al fatto che si tratta della regione più densamente popolata d’Italia. Inoltre parliamo di un territorio con estese zone montane, particolarmente esposte al rischio di alluvioni e frane.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Italia domani
(ultimo aggiornamento: mercoledì 1 Marzo 2023)

Al secondo posto per quota di risorse totali assegnate troviamo proprio l’Emilia Romagna (circa 98 milioni di euro per 222 progetti). Regione che peraltro, come avevamo visto in questo articolo, risulta essere tra le più esposte in Italia a questo tipo di fenomeni.

Tra le aree del paese che ricevono i finanziamenti maggiori troviamo anche Sicilia (circa 97 milioni per 48 progetti), Veneto (84,4 milioni per 26 progetti) e Toscana (84,3 milioni per 37 progetti).

Gli interventi finanziati in Emilia Romagna

Sulla nostra piattaforma OpenPNRR è possibile capire, territorio per territorio, quali sono i progetti per il rischio idrogeologico che hanno già ricevuto fondi. Occorre precisare però che, pur avendo preso i dati da una fonte ufficiale (il portale Italia domani), abbiamo visto che in alcuni casi questi contengono degli errori che ci stiamo impegnando a correggere. A questo proposito, come spieghiamo in questo articolo, invitiamo tutti i lettori a segnalarci eventuali anomalie che dovessero riscontrare.

I fondi Pnrr già assegnati riguardano opere per la ricostruzione di aree già colpite da cataclismi in passato.

Tenendo presente quanto detto, a livello di singole opere, possiamo osservare che ci sono 5 interventi finanziati in Emilia Romagna con un valore complessivo pari o superiore ai 2 milioni di euro. Il progetto dall’importo più alto prevede la manutenzione straordinaria e l’adeguamento delle opere di difesa della costa nei comuni che si trovano nella provincia di Forlì-Cesena e Rimini. Vale complessivamente 3,14 milioni di euro e interessa 5 comuni (Cesenatico, Bellaria-Igea marina, Savignano sul Rubicone, San Mauro Pascoli e Gatteo).

Il secondo progetto più rilevante vale 2,9 milioni e prevede la riduzione del rischio idraulico per i comuni di Scandiano, Casalgrande e Rubiera. Territori attraversati dal torrente Tresinaro in provincia di Reggio Emilia. C’è poi un’opera del valore complessivo di 2,5 milioni di euro per il ripristino, recupero e integrazione delle opere di difesa idraulica dell’alveo del fiume Trebbia. Progetto che interessa i comuni di Travo e Coli in provincia di Piacenza.

Trasparenza, informazione, monitoraggio e valutazione del PNRR

Il tuo accesso personalizzato al Piano nazionale di ripresa e resilienza
Accedi e monitora

Trasparenza, informazione, monitoraggio e valutazione del PNRR

Il tuo accesso personalizzato al Piano nazionale di ripresa e resilienza
Accedi e monitora

Infine, 2,4 milioni andranno ai comuni di Pavullo nel Frignano e Montese (Modena), per il ripristino e l’adeguamento delle opere idrauliche e il consolidamento dei terreni interresati da frane. E 2 milioni per la messa in sicurezza degli abitanti a rischio idrogeologico nella Val d’Enza. In particolare nei comuni di Traversetolo, Palanzano e Monchio delle Corti (Parma).

Come risulta evidente da questo breve excursus, molti progetti interessano contemporaneamente più territori. È impossibile in questi casi riuscire a estrapolare una ripartizione esatta dei fondi per singolo comune. Per farci un’idea di come gli investimenti contro il dissesto idrogeologico potranno impattare sulle varie comunità quindi abbiamo scelto di attribuire l’intero importo del progetto a tutte le aree coinvolte. I valori rappresentati nella mappa sottostante quindi devono essere presi come un’indicazione generale e non come una ripartizione puntuale dei fondi.

La mappa mostra l’importo complessivo e il numero di progetti finanziati nell’ambito della sottomisura M2C4-I2.1.B del Pnrr per ogni comune dell’Emilia Romagna. Diversi progetti finanziati interessano il territorio di più comuni. In questi casi l’importo complessivo del progetto è stato attribuito a tutte le aree interessate. L’importo rappresentato per ogni comune non deve essere letto quindi come l’indicazione esatta dei fondi destinati a quel singolo territorio ma come il valore complessivo di tutti i progetti che lo attraversano. L’elenco completo dei progetti ammessi a finanziamento è consultabile sulla nostra piattaforma OpenPNRR. I dati provengono dal file “Universo Regis” pubblicato nella sezione open data del portale Italia domani. Si tratta di informazioni non validate e quindi suscettibili di errori.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Italia domani
(ultimo aggiornamento: mercoledì 1 Marzo 2023)

Fatta questa premessa, possiamo osservare che a livello provinciale l’area che attrae la maggior parte dei fondi è Parma che intercetta progetti del valore complessivo di 48 milioni. Si tratta del quarto dato più elevato in assoluto fra tutte le province italiane (superato solo da Cagliari, Como e Catania). Seguono Modena (37 milioni), Reggio Emilia (29,1 milioni) e Piacenza (26,7 milioni).

Concentrandoci invece sui singoli comuni, è Pavullo nel Frignano il territorio interessato da progetti che assorbono complessivamente le somme più rilevanti. Questa zona dell’appennino modenese infatti sarà interessata da 9 interventi il cui valore complessivo ammonta a circa 6,5 milioni. Segue Comacchio (Fe) dove le opere realizzate saranno 4 per un valore di circa 5,25 milioni. Al terzo posto invece troviamo Montese (Mo) con 7 progetti per una somma di circa 4,78 milioni.

Il nostro osservatorio sul Pnrr

Questo articolo rientra nel progetto di monitoraggio civico OpenPNRR, realizzato per analizzare e approfondire il piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Ogni lunedì pubblichiamo un nuovo articolo sulle misure previste dal piano e sullo stato di avanzamento dei lavori (vedi tutti gli articoli). Tutti i dati sono liberamente consultabili online sulla nostra piattaforma openpnrr.it, che offre anche la possibilità di attivare un monitoraggio personalizzato e ricevere notifiche ad hoc. Mettiamo inoltre a disposizione i nostri open data che possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione.

Foto: governolicenza

PROSSIMO POST