I dati sul Pnrr del governo contengono errori e anomalie OpenPNRR

Sul piano il governo confonde la trasparenza con la comunicazione. Tra localizzazioni errate e importi sballati i progetti finanziati e pubblicati da Italia domani mostrano numerose criticità.

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Localizzazioni territoriali, importi di finanziamento e soggetti attuatori. Sono solo alcune delle categorie sulle quali stiamo riscontrando importanti criticità nei dati rilasciati dal governo, attraverso il portale Italia domani, sullo stato di attuazione del piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

Ancora una volta siamo costretti a chiedere maggiore chiarezza su un piano di finanziamenti così imponente. Ancora una volta siamo costretti a evidenziare che l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni confonde la comunicazione politica con la trasparenza.

Si tratta di informazioni la cui pubblicazione abbiamo ottenuto non senza difficoltà, attraverso una campagna di pressione realizzata insieme ad altre organizzazioni delle società civile, oltre che di richieste di accesso agli atti.

La trasparenza è uno strumento fondamentale per la valutazione delle politiche pubbliche, ancora più importante quando si parla di un piano di finanziamenti che assegna miliardi di euro ed è costantemente al centro del dibattito. È insomma anche una questione di democrazia, oltre che di risorse pubbliche.

Per queste ragioni riteniamo giusto evidenziare alcune delle principali criticità dei dati rilasciati dal governo e da noi sistematizzati e geolocalizzati su OpenPNRR.

Trasparenza, informazione, monitoraggio e valutazione del PNRR

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Si tratta di errori e ambiguità in parte segnalate anche dalla community di utenti che quotidianamente monitorano il piano su OpenPNRR (oltre 500), oltre che da parte di giornalisti e amministratori pubblici che ci hanno scritto.

I problemi sulla localizzazione dei progetti

Molti progetti riguardano interventi in ambito nazionale ma vengono territorializzati in base al comune in cui si trova la sede del soggetto attuatore. Questo non consente di fare una valutazione puntuale e corretta sull’impatto che i fondi del Pnrr avranno sui singoli territori.

Progetti finanziati per centinaia di milioni di euro sono stati erroneamente localizzati a Roma.

Un esempio lampante riguarda il comune di Roma: almeno 13 progetti classificati come nazionali (quindi impossibile da territorializzare) sono stati localizzati nella capitale solo perché lì si trova la sede istituzionale dei soggetti attuatori. Parliamo di 779 milioni di euro, di cui 400 milioni per un progetto sul ripristino e la tutela dei fondali marini di cui il soggetto attuatore è l’istituto per la protezione dell’ambiente (Ispra) e altri 339 milioni sulla digitalizzazione, la cui titolarità è in mano a diversi ministeri. Nel caso di Roma abbiamo provveduto a riclassificare le incongruenze.

Altri progetti, invece, evidenziano errate sovrapposizioni territoriali. Per esempio viene indicato un comune e insieme tutta la regione in cui questo si trova, o al contrario si indica un ambito nazionale quando invece il progetto riguarda uno specifico perimetro territoriale di intervento.

Le incongruenze sugli importi dei finanziamenti

Rispetto all’ammontare delle risorse ci sono criticità sulle fonti di provenienza dei finanziamenti. Ci siamo accorti di questo problema perché la somma di alcuni progetti riferiti alla stessa misura riportano importi complessivi maggiori della misura stessa.

Un problema non da poco, considerando che parliamo di fondi su progetti finanziati per miliardi di euro.

Per esempio i progetti finanziati nell’ambito del piano innovativo per la qualità abitativa (Pinqua) cubano 785 milioni di euro in più rispetto alla misura del piano cui si riferiscono. Lo stesso accade per interventi sulla rigenerazione urbana (74,6 milioni in più) e sui piani urbani integrati (4 milioni).

È altrettanto chiaro che queste risorse aggiuntive siano state messe nero su bianco attraverso decreti legge o bilanci dei rispettivi ministeri. Tuttavia, il fatto che su Italia domani non sia stato segnalato in alcun modo genera confusione.

Circa 2mila progetti sarebbero stati finanziati ma l’importo risulta zero.

Inoltre abbiamo rilevato che circa duemila progetti che Italia domani presenta come finanziati, in realtà mostrano un valore pari a zero nella voce relativa alle fonti di finanziamento. Infine, ci sono alcuni progetti i cui importi corrispondono (o quasi) all’intero ammontare delle misure di riferimento.

La confusione sui soggetti attuatori

Rispetto ai soggetti attuatori, invece, abbiamo riscontrato errori in decine di progetti.

64 i progetti finanziati al 1 marzo che non presentano un soggetto attuatore o dove è palesemente errato.

Quattordici di questi, per esempio, riportavano la regione Veneto come soggetto attuatore ma sono localizzati in Puglia.

La mappa su OpenPNRR prima della correzione degli errori di Italia domani

Inoltre la denominazione dei soggetti attuatori non è sempre ben esplicitata, a svantaggio della chiarezza delle informazioni e della sistematizzazione delle stesse.

Altri dati, tra quelli rilasciati recentemente su Italia domani, non presentano errori conclamati ma mostrano anomalie, che possono portare a pensare che i set di dati non siano completi. Un esempio è rappresentato dalla misura Transizione 4.0: complessivi 18,46 miliardi di euro di risorse destinate ma 4 progetti finanziati, per importi totali pari a soli 578mila euro.

Le imprecisioni e le incertezze impediscono le potenzialità di un monitoraggio strutturale.

Oltre a rilevare alcune incoerenze dei codici unici dei progetti (Cup) tra Italia domani e il portale governativo dedicato Opencup, evidenziamo anche che alcuni progetti riportano la stessa chiave di identificazione (Cup + Clp – Codice Locale del Progetto), che al contrario dovrebbe essere univoca.

Molti progetti, poi, sono stati intitolati in formati non proprio user friendly, con descrizioni troncate, accenti o apostrofi mancanti che limitano le potenzialità di un’analisi strutturale.

Inoltre, va considerato che i dati sono oggetto di un processo di validazione che però è risulta completato soltanto per meno della metà dei progetti caricati, circa 50mila su un totale di oltre 138mila. Per fornire la più ampia informazione abbiamo scelto, tuttavia, di caricare su OpenPNRR tutti i dati disponibili, segnalando però i progetti non validati.

Infine, vanno sottolineate le criticità che avevamo già rilevato lo scorso 15 maggio: la mancanza dello stato di avanzamento dei progetti, le informazioni relative alle risorse effettivamente spese e la totale incertezza sulla frequenza di aggiornamento dei dati.

Invitiamo la nostra comunità di utenti su OpenPNRR e in generale i nostri attenti lettori, i media, i cittadini e le cittadine a segnalarci altri errori, affinché si possa collettivamente agire attraverso un reale monitoraggio civico di un piano così importante per il presente e il futuro delle comunità.

Il nostro osservatorio sul Pnrr

Questo articolo rientra nel progetto di monitoraggio civico OpenPNRR, realizzato per analizzare e approfondire il piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Ogni lunedì pubblichiamo un nuovo articolo sulle misure previste dal piano e sullo stato di avanzamento dei lavori (vedi tutti gli articoli). Tutti i dati sono liberamente consultabili online sulla nostra piattaforma openpnrr.it, che offre anche la possibilità di attivare un monitoraggio personalizzato e ricevere notifiche ad hoc. Mettiamo inoltre a disposizione i nostri open data che possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione.

Foto: Giorgia Meloni (Twitter)

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