Il Pnrr per le aree colpite dal sisma e il rischio “cattedrali nel deserto” Abruzzo Openpolis

A 14 anni dal terremoto che colpì l’Abruzzo nel 2009 facciamo il punto dei fondi destinati alle aree colpite attraverso mappe, grafici e le parole del sindaco di uno dei paesi interessati dal fondo complementare del Pnrr.

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Il prossimo 6 aprile ricorrerà il 14esimo anniversario del terremoto che nel 2009 colpì l’Abruzzo interno. Una tragedia cui seguì, alcuni anni dopo, un altro importante sciame sismico che tra il 2016 e il 2017 travolse l’Appennino centrale.

In questi anni lo stato ha stanziato fondi ingenti per la ricostruzione, cui ultimamente si sono aggiunte le risorse messe a disposizione dal fondo complementare al piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnc).

1,78 miliardi € è il valore per gli “Interventi per le aree del terremoto del 2009 e 2016“, nel fondo complementare del Pnrr.

Si tratta di fondi pensati non solo per contribuire alla ricostruzione materiale, ma anche al rilancio economico dei territori colpiti. In occasione dell’anniversario del sisma del 2009, Abruzzo Openpolis ha fatto il punto con Massimiliano Giorgi, sindaco di Montereale e vice-coordinatore dei comuni del cratere sismico.

Dal confronto con il primo cittadino sono emersi molti spunti interessanti. Non ultimo il fatto che con l’enorme quantità di fondi arrivati in questi territori si rischia di costruire delle cattedrali nel deserto se non si predispone una strategia coordinata che invogli le persone a tornare.

Il rischio “cattedrale nel deserto”

Tra i comuni abruzzesi ce ne sono circa una decina che rientrano sia nel cratere del 2009 che in quello del biennio 2016-17. Uno di questi è Montereale, paese di poco più di duemila abitanti nell’Alto Aterno aquilano. Qui grazie ai fondi del Pnc saranno realizzati diversi interventi di riqualificazione sia di edifici che di spazi pubblici, oltre che di impianti sportivi e sulla viabilità.

La burocrazia e l’aumento dei costi hanno rallentato la ricostruzione.

“Un primo elemento di difficoltà che caratterizza il nostro territorio riguarda il fatto che le procedure per la ricostruzione per il sisma del 2009 e per quello del 2016 hanno una regolamentazione diversa“, afferma Massimiliano Giorgi. “Questo per i comuni del doppio cratere ha portato a delle difficoltà, portando a due anni di fermo per via dell’adeguamento della normativa. Una volta definita la procedura però gli uffici tecnici sono andati avanti spediti. Purtroppo anche qui abbiamo subìto il rallentamento dovuto all’aumento dei prezzi e dell’inflazione. Ad oggi però la ricostruzione è abbastanza avviata. Le imprese si sono organizzate e stanno lavorando. Le persone iniziano a rientrare nelle loro abitazioni”, continua il sindaco del paese aquilano.

Che impatto avranno i fondi del Pnc sui territori? Contribuiranno al rilancio?
Le risorse non sono mai mancate. Tutti i governi che si sono succeduti dal 2009 ad oggi hanno garantito un flusso di denaro che ci ha permesso di programmare e di mettere a terra investimenti. Al di là della ricostruzione delle abitazioni private, ci sono molti interventi che riguardano le infrastrutture. Dalle strade alla fibra. Noi oggi abbiamo la possibilità di portare le connessioni veloci in ogni piccolo centro montano. Pertanto il ritorno nell’immediato c’è, perché si creano opportunità per le imprese e i lavoratori. Il problema però è a lungo termine: rischiamo di fare tante belle cose che potrebbero rimanere inutilizzate. Tante persone sono andate via e quando se ne vanno difficilmente tornano. A meno che lo stato centrale non renda conveniente la vita in questi piccoli centri.

Massimiliano Giorgi, sindaco di Montereale

Cosa si può fare per invertire questa tendenza?
Di cose se ne possono fare tantissime, sia a livello centrale che regionale. Per esempio tempo fa al ministro per la pubblica amministrazione Zangrillo ho proposto di introdurre la possibilità di un giorno a settimana di smart working per i dipendenti pubblici a favore di chi ha una casa nei comuni con meno di 3mila abitanti e che sorgono nelle aree interne. Questo sarebbe un intervento a costo zero per l’amministrazione ma permetterebbe alle persone di tornare a vivere in questi paesi magari dal venerdì al lunedì. Già così si amplierebbe il tempo che queste persone passano qui e così si creerebbe economia.

Il rischio è che gli investimenti del Pnc rimangano inutilizzati.

Investire sugli asili nido può essere un altro elemento che incentiva le persone a tornare. Creando una sinergia con i comuni si potrebbero generare delle situazioni per cui le persone si troverebbero a vivere in case nuove, sicure, green con delle infrastrutture adeguate. Questi nuovi borghi consentirebbero una qualità della vita piuttosto elevata. Dobbiamo creare le condizioni affinché questo avvenga. Tutto poi dipende dal lavoro chiaramente. Se si crea lavoro le famiglie tornano.

Il rischio quindi è che si stia investendo per creare delle cattedrali nel deserto? 
Assolutamente sì. Avremo magari delle seconde case di persone che nel frattempo se ne sono andate e si sono rifatte una vita altrove e che tornano solo nel fine settimana. Non è accettabile.

Il Pnrr per le aree terremotate

La misura del Pnc dedicata alle aree terremotate si articola in due componenti. La prima è detta “Città e paesi sicuri, sostenibili e connessi” dedicata agli enti locali e dal valore complessivo di 1,08 miliardi di euro. La seconda invece è denominata “Rilancio economico e sociale” e vale 700 milioni indirizzati principalmente alle imprese.

La risorse afferenti alla prima voce sono già state parzialmente assegnate ed è quindi possibile capire come si distribuiscono sui territori e cosa vanno a finanziare. Per quanto riguarda la misura B invece, quella che contiene i fondi dedicati agli incentivi per lo sviluppo delle imprese, i bandi si sono chiusi a novembre ma ancora non sono stati resi pubblici gli esiti. Di questo ovviamente ci occuperemo in un prossimo approfondimento.

Alcuni interventi, in particolare quelli dedicati alle infrastrutture (come ferrovie e strade) ricadono sui territori di più comuni e in alcuni casi anche in province diverse. Per questi finanziamenti quindi è impossibile effettuare una territorializzazione puntuale. In tutti gli altri casi invece, grazie alle varie ordinanze emanate, è possibile individuare per ogni territorio comunale le risorse assegnate.

369 milioni € le risorse del fondo complementare per la ricostruzione territorializzabili in Abruzzo.

Un’importante novità riguarda il fatto che in alcuni casi le risorse inizialmente assegnate sono state incrementate grazie all’istituzione del fondo per l’avvio di opere indifferibili, di cui abbiamo raccontato nel dettaglio lo scorso gennaio. Su 355 progetti del Pnc nell’ambito del sisma, 265 sono quelli che beneficeranno dell’incremento di risorse proveniente dal fondo.

Come spiega lo stesso Giorgi, paradossalmente i fondi aggiuntivi hanno penalizzato i comuni che erano riusciti a rispettare le scadenze.

Noi abbiamo rispettato le scadenze, ma il nostro è un caso raro. In altri casi, infatti, i comuni non sono riusciti a rispettare le scadenze. Questo perché a causa dell’aumento dei costi molti bandi sono andati deserti. Inoltre molte amministrazioni erano impreparate a livello di competenze e personale per fare le gare secondo la tempistica richiesta. Il paradosso è che queste risorse sono andate a quei comuni che non erano riusciti a rispettare le scadenze. Invece chi lo ha fatto, come Montereale, non vi ha avuto accesso.

Alla luce di questa novità, possiamo osservare che a livello provinciale L’Aquila si conferma il territorio che riceve la maggior parte delle risorse, pari a circa 262,6 milioni di euro. Seguono la provincia di Teramo (63,2 milioni) e quella di Pescara (12,4).

Per la realizzazione di questi grafici è stato necessario estrarre redazionalmente le informazioni da diverse ordinanze del commissario straordinario. Si tratta in particolare delle ordinanze 15, 16, 18, 32, 37, 38, 40, e 41 del 2022 e della numero 43 del 2023. Il grafico tiene conto anche delle risorse già assegnate nell’ambito del fondo per l’avvio delle opere indifferibili. Tale fondo è stato introdotto per contrastare l’aumento dei costi di energia e materie prime verificatosi a seguito dell’esplosione della guerra in Ucraina. Per quanto riguarda i progetti finanziati dal Pnc nell’ambito della ricostruzione post sisma, le risorse del fondo (principalmente pre-assegnazioni) sono state assegnate dall’ordinanza 40/2022 del commissario straordinario.

FONTE: elaborazione Abruzzo Openpolis su dati commissario straordinario ricostruzione sisma
(ultimo aggiornamento: giovedì 23 Marzo 2023)

Per quanto riguarda invece la tipologia di interventi finanziati la maggior parte dei fondi, pari a circa 85,5 milioni, va a progetti di rigenerazione urbana. Seguono l’investimento da circa 68 milioni per la costruzione del centro nazionale per il servizio civile universale a L’Aquila e i circa 66 milioni di interventi su strade statali e comunali.

Gli interventi già finanziati, comune per comune

Come già anticipato, diversi comuni riceveranno fondi singolarmente, ma ci sono alcuni interventi che vedono come destinatari enti locali associati per un totale di circa 76 milioni di euro. Negli altri casi tuttavia è possibile collegare i finanziamenti a un singolo territorio. Il comune che riceve più fondi è L’Aquila, con circa 123,7 milioni di euro. Al secondo posto troviamo Teramo (15 milioni) mentre al terzo Montorio al Vomano (6,5 milioni).

FONTE: elaborazione Abruzzo Openpolis su dati commissario straordinario ricostruzione sisma
(ultimo aggiornamento: giovedì 23 Marzo 2023)

A livello di singoli interventi che ricadono sul territorio di un solo comune, possiamo osservare che quelli più onerosi logicamente interessano L’Aquila. Oltre al già menzionato investimento sul centro per il servizio civile, possiamo citare anche quello sul museo nazionale d’Abruzzo per un valore pari a 8 milioni di euro. Un altro investimento particolarmente significativo riguarda sempre L’Aquila e prevede interventi di riqualificazione su piazza Duomo per circa 6,3 milioni.

Cerca gli interventi finanziati comune per comune.

FONTE: elaborazione Abruzzo Openpolis su dati commissario straordinario ricostruzione sisma
(consultati: mercoledì 8 Marzo 2023)

A Teramo invece è previsto il rifacimento del mercato coperto con un investimento pari a circa 6,2 milioni. Il primo dei comuni non capoluogo che incontriamo è Prata d’Ansidonia (L’Aquila) dov’è previsto un investimento di 3 milioni di euro per interventi sul castello Camponeschi.

La necessità di rispettare il cronoprogramma imposto dal fondo complementare ha generato un’anomalia nella scelta dei progetti da finanziare. Infatti ai comuni sono stati assegnati prima i fondi e solo successivamente si è deciso cosa finanziare. Una scelta che evidenzia come non sia stata fatta un’analisi dei fabbisogni dei territori a priori. Ma che può comunque essere vista come un’opportunità importante.

Ogni comune si è visto prima assegnare la somma e poi, in base alle risorse assegnate, ha scelto quali progetti finanziare nel rispetto delle linee guida previste dalla misura. È stata un po’ un’anomalia perché di solito prima si definisce la progettazione e dopo si cercano le risorse. In questo caso, anche a causa dei tempi stretti, è successo il contrario. Questo ha dato la possibilità ad ogni comune di indirizzare le risorse in base alle singole necessità che ovviamente variano da territorio a territorio. Questa è stata senza dubbio una cosa positiva.

Come seguire Abruzzo Openpolis

Scarica i dati, comune per comune

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Foto: comune di Montereale

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