Il piano Mattei e lo stato della politica italiana di cooperazione Numeri alla mano

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I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie e valutare pratiche politiche. Con Numeri alla mano facciamo proprio questo. Una rubrica settimanale di brevi notizie, con link per approfondire. Il giovedì alle 7 in onda anche su Radio Radicale. Leggi il rapporto Chiari e scuri della cooperazione italiana

0,33%

il rapporto tra aiuto pubblico allo sviluppo (Aps) e reddito nazionale lordo (Rnl) raggiunto dall’Italia nel 2022. Un dato in crescita rispetto al 2021 ma ancora molto distante dall’obiettivo di arrivare a quota 0,7% entro il 2030. Inoltre il paese risulta solo al ventunesimo posto nella classifica dei donatori. Vai all’articolo.

22,3%

di tutto l’Aps italiano nel 2022 è gonfiato. Si tratta di risorse che vengono utilizzate per gestire l’accoglienza dei rifugiati nel paese donatore e che pertanto rimangono in Italia. L’uso di questi fondi è importantissimo per garantire i diritti umani dei migranti in arrivo nel nostro paese. Allo stesso tempo però queste risorse non raggiungono quelli che dovrebbero essere i reali beneficiari della cooperazione allo sviluppo, ovvero le popolazioni in povertà nei paesi a basso tasso di sviluppo. È importante sottolineare quindi che la crescita dell’Aps italiano nel 2022 è strettamente legata all’aumento di questa voce di spesa. Vai al grafico.

0,05%

la quota di Rnl destinata dall’Italia ai paesi a più basso livello di sviluppo (Ldcs). L’obiettivo, previsto anche dall’Agenda Onu per lo sviluppo sostenibile, è di destinare a questi paesi una quota di Rnl compresa tra 0,15 e 0,20%. L’Italia tuttavia fatica ad aumentare le risorse da destinare agli Ldcs. Vai all’articolo.

560 milioni €

le risorse del canale bilaterale italiano destinate a paesi africani nel 2022. Osservando le risorse dell’aiuto pubblico allo sviluppo (Aps) che l’Italia ha destinato a paesi africani nel corso degli ultimi vent’anni emergono due fasi chiaramente distinte. Nella prima, tra 2000 e 2011, quasi ogni anno una parte consistente e spesso maggioritaria delle risorse bilaterali era destinata a programmi di cancellazione del debito dei paesi africani. A partire dal 2012 però, come effetto della crisi finanziaria a cui fu esposto il paese, le risorse destinate all’Africa hanno subito un netto ridimensionamento. Le politiche di cancellazione del debito sono sparite quasi del tutto e anche l’Aps restante è stato sostanzialmente dimezzato. Vai al grafico.

5,5 miliardi €

le risorse a dono inizialmente previste per il cosiddetto piano Mattei. Malgrado l’avvio della conferenza Italia-Africa, ancora non si sa quasi nulla di concreto sul piano. La presidente del consiglio infatti, si è limitata a confermare che queste risorse proverranno dal fondo clima e da quelle della cooperazione allo sviluppo. Non si tratta quindi di risorse aggiuntive, ma della riorganizzazione di stanziamenti già previsti negli scorsi anni. Vai all’articolo.

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