Il personale nei comuni abruzzesi e la gestione delle risorse del Pnrr Osservatorio Abruzzo

Le istituzioni di prossimità sono le più vicine alla vita quotidiana delle persone. Ma non sempre gli enti territoriali hanno strutture adeguate al volume di lavoro. In vista dell’impiego delle risorse del Pnrr, c’è la necessità (e l’opportunità) di rafforzare il personale.

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La crescita di un territorio e del benessere delle comunità che lo vivono dipende anche dall’efficienza degli enti locali che lo amministrano.

Oltre a dipendere dagli enti l’erogazione di molti servizi essenziali, dall’amministrazione di prossimità possono infatti trarre benefici (o svantaggi) anche l’iniziativa economica, il fermento culturale, l’innovazione tecnologica e tutti gli altri aspetti che concorrono alla crescita della società.

In questo senso gli enti locali, quelli più vicini – fisicamente e non solo – alla vita quotidiana delle persone, assumono da sempre un ruolo fondamentale. Non parliamo solo delle regioni, che a partire della riforma costituzionale di inizi duemila hanno visto crescere la loro centralità, ma anche dei comuni, delle province e di altri soggetti territoriali come per esempio le comunità montane o i consorzi di bonifica.

Il ruolo degli enti locali accresce di importanza anche alla luce del piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), in cui si prevede che una parte importante delle risorse venga gestito proprio dai comuni, come vedremo più avanti.

Il successo del Piano è nelle vostre mani, come in quelle di noi tutti. C’è bisogno di cooperazione tra tutti i livelli dell’amministrazione, nella fase di pianificazione degli investimenti e in quella di attuazione.Questo sforzo deve coinvolgere tutti: Comuni, Regioni, Ministeri. Non è la prima volta che i Comuni italiani si trovano al centro di cambiamenti epocali nel Paese.

In questi anni il tema dell’organizzazione e del personale a disposizione degli organi territoriali è stato spesso al centro del dibattito pubblico in Abruzzo (in particolare nelle aree interne), stimolato dal grande sforzo burocratico-amministrativo che compiono gli enti locali nel lungo processo di ricostruzione del territorio in seguito ai terremoti del 2009, 2016 e 2017.

Il personale a disposizione dei comuni abruzzesi

In media in Abruzzo sono 5,39 i dipendenti comunali ogni mille abitanti, un rapporto leggermente inferiore rispetto alla media delle regioni italiane a statuto ordinario (pari a 5,72).

Come emerge a colpo d’occhio dalla mappa, sono soprattutto i piccoli comuni interni a registrare il rapporto più elevato di dipendenti ogni 1.000 abitanti, proprio in ragione della bassa numerosità demografica.

Il dato mette in relazione il numero di dipendenti comunali con la popolazione del comune. È stato raccolto da Sose, società partecipata dal ministero dell’economia e delle finanze e dalla Banca d’Italia, nell’ambito dei questionari per la determinazione dei fabbisogni standard dei comuni, relativamente alle funzioni fondamentali definite nel D.lgs. n. 216/2010. In alcuni casi, come quelli relativi a Calascio (L’Aquila) e Rosciano (Pescara), Sose segnala la possibilità di anomalie nel dato raccolto.

FONTE: elaborazione openpolis per Osservatorio Abruzzo su dati Sose
(ultimo aggiornamento: lunedì 15 Marzo 2021)

Si colloca sopra la media il capoluogo regionale, L'Aquila, con 7,3 dipendenti ogni mille abitanti. Poco sotto Chieti (6,20) e Pescara (6,19). Tra i capoluoghi, ultima Teramo con 4,95 dipendenti ogni 1.000 residenti.

Tra le maggiori città non capoluogo, al primo posto Roseto degli Abruzzi (Teramo) con 6,25 dipendenti comunali ogni 1.000 residenti. Seguita da Lanciano (6,06), Ortona (5,96), Avezzano (5,87), Sulmona (5,44), Francavilla al Mare (4,56), Giulianova (4,50), Vasto (4,39). Ultima per numero di dipendenti pro capite Montesilvano (3,16 ogni 1.000 abitanti).

7,3 dipendenti ogni mille abitanti nel comune dell'Aquila nel 2017.

Un altro elemento da considerare è che in oltre un comune abruzzese su 10 alcuni servizi, ad esempio quello dell'ufficio tecnico, vengono erogati in gestione associata con altri comuni. Parliamo soprattutto di piccoli comuni interni, in particolare della provincia dell'Aquila. In questo territorio un quarto dei comuni (25%) ha la gestione associata.

I comuni in blu prevedono una gestione associata del servizio di ufficio tecnico, quelli in giallo non hanno la gestione associata.

FONTE: elaborazione openpolis per Osservatorio Abruzzo su dati Sose
(ultimo aggiornamento: lunedì 15 Marzo 2021)

Segue la provincia di Pescara, con il 9%, e quella di Chieti (6%). Al 2017 non risultava alcun comune in provincia di Teramo con gestione associata del servizio di ufficio tecnico.

La sfida dei comuni abruzzesi al Pnrr

Si stima che delle risorse europee dedicate all'Italia nell'ambito del Pnrr (circa 190 miliardi di euro), una quota compresa tra il 34% e il 37% sarà gestita dalle regioni e dagli altri enti locali. Parliamo di cifre che, a seconda delle stime, variano tra 66 e 71 miliardi di euro.

È evidente, dunque, che i soggetti pubblici del territorio subiranno un aumento rilevante dei carichi di lavoro, dovuto alla gestione amministrativa delle pratiche e delle procedure legate a tali quantità di risorse.

Non è un caso che in una relazione dello scorso ottobre, l'ufficio parlamentare di bilancio abbia evidenziato possibili criticità strutturali nella gestione dei fondi del Pnrr appannaggio degli enti locali del paese.

Gli enti locali sono stati disarticolati nel tempo e ne hanno fatto le spese gli uffici amministrativi. È evidente che anche a fronte di risorse così ingenti non si riesce ad avviare tutti i procedimenti che sarebbero necessari.

Secondo l'ufficio parlamentare di bilancio i flussi di spesa che le amministrazioni locali si ritroverebbero a gestire potrebbero essere anche il 40% in più rispetto alla media annua di spesa in conto capitale effettuata negli anni scorsi. In altre parole, il personale degli enti potrebbe ritrovarsi a gestire quasi il doppio delle procedure che governa in una situazione ordinaria.

Queste previsioni hanno spinto il governo alla formulazione di un decreto legge che prevede l'assegnazione di risorse agli enti territoriali con il fine di assumere figure professionali che possano occuparsi di gestire le pratiche legate al Pnrr. I cosiddetti "esperti" per il Pnrr negli enti locali.

Si tratta di un totale di mille esperti che saranno assegnati a tutti i territori, con una distribuzione che tiene in conto per lo più (ma non esclusivamente) della popolosità delle regioni. In Abruzzo è previsto l'insediamento di 33 figure.

Complessivamente all’Abruzzo sono stati assegnati 33 esperti per il supporto nella semplificazione e nella velocizzazione delle pratiche amministrative legate all’attuazione del Pnrr. Il numero più consistente di professionisti assunti è stato individuato negli esperti in tematiche ambientali (6) e dell’edilizia (6). Seguono gli esperti per quanto riguarda la digitalizzazione (5) e quelli competenti in materia di appalti pubblici (4).

FONTE: elaborazione openpolis su dati Italia domani e regione Abruzzo
(ultimo aggiornamento: lunedì 7 Febbraio 2022)

I 33 esperti destinati all'Abruzzo lavoreranno per il supporto nella semplificazione e nella velocizzazione delle pratiche amministrative legate all’attuazione del Pnrr.

Il numero più consistente di professionisti assunti è stato individuato negli esperti in tematiche ambientali (6) e dell’edilizia (6). Seguono gli specialisti legati alla digitalizzazione (5) e quelli competenti in materia di appalti pubblici (4).

Sono 17 complessivamente le tipologie di procedure amministrative per cui sarà richiesto un supporto degli “esperti Pnrr” abruzzesi. L’obiettivo è quello di semplificare l’iter burocratico, ridurre gli arretrati e velocizzare le pratiche.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Italia domani e regione Abruzzo
(ultimo aggiornamento: lunedì 7 Febbraio 2022)

Se consideriamo invece i tipi di pratiche amministrative per ognuno degli ambiti di riferimento, rileviamo che saranno 17 le tipologie di procedure per cui sarà richiesto un supporto degli "esperti Pnrr" abruzzesi. L'obiettivo è migliorare l'efficienza della macchina burocratica attraverso tre passaggi: semplificare l'iter, ridurre gli arretrati e velocizzare le pratiche.

17 tipi di procedure burocratico-amministrative saranno oggetto del supporto da parte degli "esperti Pnrr" in Abruzzo.

 

La governance del Pnrr in Abruzzo

Del lavoro e delle posizioni dei 33 esperti sarà responsabile la regione Abruzzo. Tuttavia non è detto che i professionisti assunti lavorino solo per pratiche di competenza dell'ente regionale, anzi.

A livello nazionale regioni e province autonome nei mesi scorsi hanno comunicato i fabbisogni richiesti in termini di profili professionali, realizzando un "piano territoriale", all'interno del quale è stata definita la quota di esperti da destinare agli enti locali sub-regionali, come i comuni.

Gli esperti faranno parte di task force di competenza regionale che, a seconda delle necessità, saranno indirizzate agli altri enti locali.

La regione Abruzzo, anche a seguito delle ricognizioni effettuate sul territorio, ha rilevato che tutti i comuni hanno necessità di poter fare affidamento sugli esperti. Per questo è stato deciso che i professionisti assunti non saranno distribuiti negli enti locali sul territorio ma faranno parte di alcune task force regionali che, di volta in volta, saranno messe a disposizione degli enti locali in base alle necessità.

Quella di non assegnare gli esperti ai singoli territori è una scelta analoga a quella compiuta anche da altri governi regionali, come la Lombardia e Toscana. Mentre altre regioni, come l'Emilia Romagna e il Lazio, hanno scelto di assegnare gli esperti direttamente agli enti territoriali.

Le task force in Abruzzo saranno connesse tra loro da una cabina di regia regionale, insediatasi lo scorso dicembre, e di cui fanno parte il presidente della giunta regionale Marco Marsilio, il presidente abruzzese dell'unione province d'Italia Angelo Caruso, il presidente di Anci Abruzzo Gianguido D’Alberto e l'assessore regionale al personale, Guido Quintino Liris, che ne è anche il coordinatore.

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