Gli asili nido in Italia, in Lombardia e a Milano Numeri alla mano

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I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie e valutare pratiche politiche. Con Numeri alla mano facciamo proprio questo. Una rubrica settimanale di brevi notizie, con link per approfondire. Il giovedì alle 7 in onda anche su Radio Radicale. Leggi tutti i contenuti dell’osservatorio povertà educativa sugli asili nido.

26,9

i posti in asili nido e servizi prima infanzia ogni 100 bambini sotto i 3 anni in Italia. Continua il lento avvicinamento del nostro paese all’obiettivo dei 33 posti stabilito in sede europea. Nell’ultimo anno disponibile (2019), in base ai dati rilasciati dall’istituto nazionale di statistica, l’Italia ha offerto 26,9 posti nei servizi per la prima infanzia ogni 100 bambini tra 0 e 2 anni. Passi avanti rispetto al 2013 (quando erano solo 22,5), ma il target Ue – sebbene in progressivo avvicinamento – resta ancora lontano. Vai all’articolo.

6

regioni che superano quota 33%. Sono Valle d’Aosta (43,9), Umbria (43), Emilia-Romagna (40,1), Toscana (37,3), Lazio (34,3) e Friuli-Venezia Giulia (33,7). Si tratta di una novità di assoluto rilievo (erano 4 nel precedente aggiornamento). Tuttavia, restano quasi invariati i divari interni che caratterizzano il nostro paese, già visibili a livello regionale. Le regioni del mezzogiorno, con l’eccezione della Sardegna, si collocano ancora tutte al di sotto della media nazionale. Calabria, Sicilia e Campania si attestano poco sopra il 10%. Vai al grafico.

31,7

i posti in asili nido e servizi prima infanzia ogni 100 bambini sotto i 3 anni in Lombardia. Un dato inferiore solo a quello delle 6 regioni che hanno già raggiunto la soglia Ue e alla Liguria. Con l’ultimo aggiornamento, la regione italiana più popolosa si avvicina alla soglia Ue dei 33 posti nei servizi prima infanzia ogni 100 bambini. Tuttavia anche in quest’area del paese le differenze sul territorio restano ampie, sia tra le province che dentro la città di Milano. Vai all’articolo.

14,3

i punti di distanza tra l’offerta nella città metropolitana di Milano (36%) e la provincia di Sondrio (21,7%). È interessante osservare come il dato medio regionale (31,7%) quindi nasconda una situazione piuttosto disomogenea. Con una minoranza di territori che hanno già raggiunto l’obiettivo Ue, e altri – in particolare la provincia di Sondrio – ancora molto lontani anche dalla stessa media nazionale. Tali differenze interne si possono apprezzare ancora meglio scendendo a livello comunale. Su oltre 1.500 comuni presenti in Lombardia, quelli dove l’offerta di nidi e servizi prima infanzia supera il 33% sono 428. Significa che meno del 30% dei comuni raggiunge la soglia europea, mentre – in parallelo – sono 583 quelli in cui non erano presenti asili nido, in base ai dati relativi al 2019. Vai al grafico.

oltre il 40%

delle strutture prima infanzia a Bovisasca e Quarto Oggiaro (due quartieri di Milano) sono comunali. Milano è una città fortemente polarizzata rispetto ai prezzi delle abitazioni. Le famiglie con figli piccoli tendono a concentrarsi soprattutto nei quartieri periferici, generalmente coincidenti con le zone con i valori immobiliari più bassi. Spesso si tratta anche delle aree della città che dipendono maggiormente dall’offerta comunale di nidi. Un dato che testimonia l’importanza di garantire un’offerta accessibile sul territorio, in particolare nelle zone in cui una domanda più fragile rende spesso meno presente quella puramente privata. Vai alla mappa.

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