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L’analisi di think tank, fondazioni e associazioni politiche non deve limitarsi all’osservare la rete di collegamenti tra le strutture del censimento. L’aspetto forse più interessante di questo lavoro è quando si prendono le oltre 3.000 persone censite e si guarda ai loro incarichi nelle istituzioni (pubbliche e private) che gestiscono pezzi di potere nel nostro paese.

46% delle strutture ancora attive sono presenti in parlamento con almeno un deputato o senatore.

Cogito ergo sum 2020

Con questo approccio il passaggio al mondo della politica è inevitabile. Questa chiave di lettura permette di comprendere le vere implicazioni dell’ascesa di queste realtà, rafforzando la necessità di un corretto intervento normativo in materia. Il 46% delle strutture censite per cui è stato possibile ricostruire incarichi e ruoli, hanno al proprio interno membri del parlamento. In particolare 16 sono presenti con membri sia alla camera che al senato.

Cosa vuol dire tutto questo? I ragionamenti da fare sul tema sono vari, perché se da un lato alcune realtà sono prettamente politiche, e sono l’espressione di chiare ideologie, altre sono strutture “cerniera” panpartisan che uniscono partiti altrimenti rivali. Terreni neutri che deputati e senatori possono utilizzare per creare legami che prescindono dall’appartenenza partitica.

I think tank in parlamento

Sono 49 le strutture presenti in parlamento, che hanno (o che hanno recentemente avuto) al proprio interno deputati o senatori. Un network che coinvolge ben 120 parlamentari. Prese singolarmente alcune di queste organizzazioni hanno persino il numero minimo di membri per formare (potenzialmente) un gruppo parlamentare.

La fondazione Italia-Usa può contare su più parlamentari di Liberi e uguali, forza attualmente al governo.

È il caso per esempio della Fondazione Italia-Usa, che può contare legami con 29 parlamentari, il dato più alto tra le organizzazioni censite. In particolare fanno parte della fondazione 18 deputati e 11 senatori, un numero su cui alcune delle forze politiche che fanno parte del governo, Liberi e uguali, non neanche possono contare. Da notare soprattutto che la fondazione Italia-Usa ha al proprio interno rappresentanti di tutti i principali partici politici, dal Partito democratico alla Lega, passando per Movimento 5 stelle e Forza Italia. In questo modo la struttura ha un sostegno trasversale.

Un’altra realtà particolarmente radicata in parlamento, per motivi opposti, è la fondazione Alleanza Nazionale. La diramazione diretta del partito, permette al movimento ora sciolto di vivere ancora in parlamento. Per certi versi si può dire che Alleanza Nazionale, pur non partecipando ad un’elezione nazionale da oltre 10 anni, è ancora presente nella politica con 23 parlamentari.

23
i parlamentari collegati alla Fondazione Alleanza nazionale, facendo ancora vivere in aula il partito formalmente sciolto.

Le altre strutture censite registrano numeri più bassi, ma sono comunque da segnalare, l’associazione LibertàEguale, organizzazione di centrosinistra presieduta da Enrico Morando con 10 parlamentari, e la fondazione Giuseppe Tatarella, vicina alla destra con 8 tra deputati e senatori.

Sono mostrate solamente think tank, fondazioni e associazioni politiche con membri in entrambi i rami del parlamento.

FONTE: dati ed elaborazione openpolis

Diciannove dei 120 parlamentari in questione fanno parte di almeno 2 delle oltre 150 strutture analizzate. Molto ricorrente è il nome di Piero Fassino. L'ex sindaco di Torino, oltre a presiedere il Centro studi politica internazionale, fa parte dell'Istituto Gramsci, del Centro per un futuro sostenibile, della fondazione Aldo Aniasi e di Italia-Usa.

Da menzionare anche i parlamentari che fanno parte di 3 tra think tank, fondazioni e associazioni politiche: Bonino (Centro per un futuro sostenibile, Non c'è pace senza giustizia, Scuola di politiche), Gasparri (Fondazione Alleanza nazionale, Fondazione Giuseppe Tatarella, Italia protagonista), Madia (Centro per un futuro sostenibile, Fondazione Nilde Iotti, Italianieuropei), Padoan (Centro per un futuro sostenibile, Fondazione Nilde Iotti, Italianieuropei) e Urso (Fare Futuro, Fondazione Alleanza nazionale, Fondazione Giuseppe Tatarella).

L'influenza sul governo Conte II

Come tutti i governi che si sono susseguiti in questi anni, anche l'esecutivo Conte II ha forti legami con think tank, fondazioni e associazioni politiche. In particolare 14 strutture possono vantare di avere al proprio interno membri dell'attuale esecutivo.

14 membri del governo Conte II hanno incarichi in think tank, fondazioni e associazioni politiche.

Su tutti Italianieuropei, storico think tank fondato da Massimo D'Alema, che vede al suo interno due ministri nel comitato di indirizzo (Boccia e Speranza), come anche un altro ministro (Provenzano) e una sottosegretaria (Guerra) nel comitato di redazione.

Italianieuropei è il think tank più presente nel governo Conte II

Un dato che fine a gennaio 2020 era pareggiato dall'Associazione Rousseau, che però ha recentemente portato a termine una serie di cambi, con i membri del governo Cancelleri, Catalfo e Patuanelli che hanno lasciato i loro incarichi dirigenziali nell'organizzazione. Altro think tank da segnalare è Dems - Democrazia Europa Società, associazione lanciata nel 2017 da Andrea Orlando. Con lui anche Antonio Misiani e Andrea Martella, rispettivamente viceministro all'economia e sottosegretario alla presidenza del consiglio.

Sono mostrati solamente i membri del governo Conte II con incarichi nelle strutture censite.

FONTE: dati ed elaborazione openpolis

Focalizzando l'analisi invece sui singoli, è giusto menzionare il caso del neo ministro all'università e ricerca. Il nome di Gaetano Manfredi è giunto a sorpresa per molti, ma l'ex rettore dell'università di Napoli Federico II fa parte di ben 2 think tank vicini al centrosinistra. 

La nomina a ministro di Manfredi non è un caso: membro di 2 think tank di centrosinistra.

È infatti sia presente nel comitato tecnico scientifico della fondazione ATTUA (fondata da Gianni Pittella), sia in Merita Meridione - Italia, in quanto primo firmatario del manifesto scritto da Claudio De Vincenti. Assieme a lui con 2 incarichi in think tank e fondazioni politiche citiamo anche i casi del già menzionato ministro Provenzano (Fondazione Amendola e Italianieuropei), il ministro Gualtieri (Centro studi politica internazionale e Fondazione Istituto Gramsci), Maria Cecilia Guerra.

Italianieuropei

Alcuni esempi possono aiutare a capire nello specifico la rete di collegamenti che queste strutture possono creare. Partiamo proprio da Italianieuropei, uno dei think tank più noti, presieduto da Massimo D'Alema e fondato nel 1998. Scorrendo l'elenco dei membri, e soffermandoci solo sugli incarichi politici nazionali e regionali, sono molte le personalità di spicco.

Nonostante i tanti nomi di spicco, per lo spazzacorrotti Italianieuropei non è un think tank politico.

Oltre ai già menzionati membri del governo Conte II infatti, Italianieuropei può contare su 5 membri del parlamento. Due (Boccia e Speranza) sono anche nell'esecutivo, mentre gli altri 3 (Madia, Martina e Padoan) hanno avuto incarichi di governo nella precedente legislatura. Hanno guidato rispettivamente i ministeri della Pubblica amministrazione, Agricoltura ed Economia durante i governi Renzi e Gentiloni.

Parlando di ministeri bisogna anche citare Massimo Paolucci, ex parlamentare ed europarlamentare, attualmente capo segreteria del ministro Speranza (salute). Proprio recentemente è stato anche nominato nella struttura a sostegno del commissario straordinario Arcuri nella gestione dell'emergenza Covid19. Nella rete politica di Italianieuropei figura anche Nicola Zingaretti, governatore della regione Lazio, nonché segretario nazionale del Partito democratico. Altro leader di partito è il già citato Roberto Speranza, attuale segretario di Articolo 1 - Mdp, partito fondato proprio con D'Alema nel 2017.

L'attuale Consiglio d'amministrazione della fondazione è composto da Gianni Cuperlo, Massimo D'Alema, Fiorella Favino, Mario Hübler, Gennaro Mariconda, Ugo Sposetti e Roberto Zaccaria. Dei 7 membri gli unici che hanno o hanno ricoperto negli ultimi 6 anni incarichi politici sono Gianni Cuperlo e Ugo Sposetti, entrambi parlamentari nella scorsa legislatura. Per lo spazzacorrotti quindi Italianieuropei non è un think tank politico, e non deve quindi rispettare nessuno degli obblighi di trasparenza imposti dalla legge.

Vengono mostrati solamente i membri che hanno un incarico in governo, ministeri, parlamento e giunte regionali.

FONTE: dati ed elaborazione openpolis

Foto credit: Palazzo Chigi - Licenza

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