In collaborazione con

Un fattore che distingue non poco le abituali dinamiche politiche dei partiti da quelle delle associazioni e fondazioni politiche è soprattutto la tracciabilità di alcuni elementi. Su tutti, le interazioni tra questi soggetti con realtà economiche e la pubblica amministrazione. In un sistema trasparente è possibile ricostruire dinamiche ed avere tutti gli strumenti per valutare la bontà di determinate situazioni. Nell’attuale situazione, purtroppo, così non è.

Non essendo, come abbiamo visto, organizzazioni a cui appartengono solo politici, ma anche accademici, imprenditori e dirigenti pubblici, le strutture censite diventano un luogo in cui fare rete. Un posto in cui accreditarsi, fare conoscenze e posizionarsi strategicamente con le persone che hanno incarichi politici di governo o nel parlamento.

Cogito ergo sum 2020

Proprio per questo motivo un’evoluzione naturale del lavoro fatto fino ad ora, porta l’analisi di rete a guardare oltre, proseguendo quella linea tracciata con l’analisi dell’Associazione Civita. Chi sono quelle persone con incarichi di potere nella pubblica amministrazione e grandi aziende (pubbliche e private) che fanno parte dei think tank e che, proprio in questi posti, interagiscono con la classe politica italiana?

Nomi ricorrenti non solo nella politica, ma anche nelle grandi aziende e nella Pa.

I membri di think tank, fondazioni e associazioni politiche non sono infatti ricorrenti solo nel parlamento, nei partiti o nel governo, ma lo sono pure nei consigli di amministrazione delle grandi partecipate, come anche negli organi direttivi delle più importanti istituzioni della pubblica amministrazione italiana. Una dinamica che abbiamo già avuto modo di analizzare per le nomine 2020.

Questo succede per due motivi opposti. Da un lato perché fare parte di think tank, fondazioni e associazioni politiche accredita negli ambiti di potere determinate figure, dall’altro perché le strutture censite cercando di aumentare la propria influenza nominando al proprio interno persone che già sono in posizioni di potere economiche e nella pubblica amministrazione.

L’esempio della Rai

Un ottimo esempio di tutto questo è sicuramente la Rai. Due membri dell’attuale consiglio di amministrazione della Rai figurano tra le persone che hanno o hanno avuto un ruolo nelle strutture censite in Cogito ergo sum.

Il primo è proprio il presidente del Cda Marcello Foa che fino a dicembre del 2018 era il vicepresidente di a/simmetrie. Le dimissioni di Foa dall’associazione sono avvenuto in seguito all’approvazione dello spazzacorrotti, assieme a quelle del senatore Bagnai che era presidente di a/simmetrie. La struttura è molto vicina alla Lega, con nomi quali, oltre al già citato Bagnai, Borghi (deputato della Lega) e Savona (ora alla Consob, ed ex ministro del governo giallo-verde). Assieme a Foa, anche Giampaolo Rossi, eletto a luglio del 2018 nel Cda, e vicino a Fratelli d’Italia. Non a caso Rossi figura anche nel comitato culturale di Cultura Identità, associazione politica vicina alla destra di cui fa parte tra gli altri l’onorevole Giusy Versace (Fi).

Guardando al passato invece sono 9 gli ex membri del Cda Rai che attualmente hanno incarichi nei think tank censiti. Tra questi abbiamo anche 7 ex presidenti:

Assieme a loro anche due ex direttori generali, Luigi Gubitosi e Claudio Cappon, rispettivamente membri della fondazione Aristide Merloni e del Cespi.

Vengono mostrati sia incarichi passati che presenti.

FONTE: dati ed elaborazione openpolis

Il racconto delle partecipate

Se questo tipo di analisi ha particolarmente senso per la Rai, vale anche per le principali aziende partecipate del nostro paese. Alla società concessionaria in esclusiva del servizio pubblico radiotelevisivo in Italia possiamo aggiungere Eni, Enel, Leonardo-Finmeccanica, Invitalia, Poste Italiane, Monte dei Paschi di Siena, Trenitalia, Fincantieri, Saipem e Cassa depositi e prestiti. Queste 11 partecipate sono collegate tra loro da 35 persone che appartengono a 26 dei think tank, fondazioni e associazioni censite in Cogito ergo sum. Specifichiamo che quest'indagine è stata svolta a fine febbraio di quest'anno, prima del ciclo di nomine 2020 avvenuto a fine aprile. Non son quindi stati presi in considerazione i consigli di amministrazione che stanno entrando in funzione in questi giorni.

35 membri dei think tank censiti hanno collegamenti diretti con le principali aziende partecipate italiane.

La rete di collegamenti è molto fitta, e prova ancora una volta l'importanza di queste organizzazioni. Contribuiscono a capire come si stia evolvendo il potere in Italia, permettendoci di monitorare costantemente quale sia quel nucleo di persone che a vario titolo contribuiscono alla gestione della cosa pubblica: nella politica come nella pubblica amministrazione e nell'economia. Ma entriamo più nel dettaglio.

Tre membri del consiglio di amministrazione uscente di Eni hanno anche incarichi nei think tank censiti. Nel comitato scientifico di Cespi troviamo Alessandro Lorenzi, mentre Pietro Guindani è sia nel comitato esecutivo di Aspen che nel comitato di presidenza di Civita. Infine la presidente Emma Marcegaglia guida la Fondazione Eni Enrico Mattei, è nel comitato esecutivo di Aspen ed è una dei firmatari del manifesto di Merita - Meridione Italia.

Sono 5 invece i nomi nel Cda uscente di LeonardoFinmeccanica che compaiono anche tra i membri delle strutture analizzate in Cogito ergo sum. Il presidente Giovanni De Gennaro guida anche la fondazione Leonardo e fa parte del comitato di presidenza di Civita. L'amministratore delegato Alessandro Profumo è socio ordinario di Italia decide, è membro del comitato direttivo di ResPublica ed è tra i promotori di Symbola. Il consigliere Luca Bader è nel comitato scientifico di Cespi e in quel del Centro per un futuro sostenibile. La consigliera Marta Dassù invece è in Aspen Institute Italia, Fondazione Eni Enrico Mattei, Fondazione Italia USA, ItalianieuropeiScuola di politiche. Alla luce delle recenti nomine, ricordiamo che Alessandro Profumo è stato confermato come amministratore delegato, mentre Luca Bader è entrato nel nuovo Cda di Monte Paschi di Siena.

Persone censite con incarichi passati o presenti nelle principali partecipate dello stato. Per quanto riguarda Enel, Eni, Leonardo, Monte Paschi di Siena e Poste Italiane sono stati considerati solamente i Cda uscenti.

FONTE: dati ed elaborazione openpolis

Per quanto riguarda Enel invece i nomi ricorrenti nel Cda uscente sono 3: Alberto Bianchi (ex membro della fondazione Open di Renzi), l'amministratore delegato Francesco Starace (ex Human Foundation) e Maria Patrizia Grieco (presidente del Cda) nell'Associazione Civita. Dei 3 solamente Francesco Starace è stato confermato, mentre Maria Patrizia Grieco è passata alla presidenza di Monte Paschi di Siena. Con le nomine di fine aprile entra nel consiglio di amministrazione Mariana Mazzucato, che fa parte del comitato scientifico della fondazione Eni Enrico Mattei.

Per quanto riguarda il Cda di Cassa depositi e prestiti il presidente Giovanni Gorno Tempini è nella fondazione Merloni, mentre il vice presidente Luigi Paganetto è nel Centro per un futuro sostenibile, nel comitato di indirizzo della fondazione Ugo La Malfa e risulta tra i firmatari del manifesto di Merita - Meridione Italia. Per quanto riguarda Poste Italiane la presidente Maria Bianca Farina è sia in Aspen che nella Fondazione Italia Cina, mentre l'amministratore delegato Del Fante fa parte di Civita. Sia Farina che Del Fante sono stati confermati. Concludiamo con Monte dei Paschi di Siena. Nel Cda uscente troviamo Fiorella Kostoris, anche membro del comitato di indirizzo della fondazione Ugo La Malfa. Nel nuovo Cda della banca, da poco nominato, oltre ai già menzionati Grieco e Bader, troveremo anche nel collegio sindacalo Luigi Soprano, membro di Mezzogiorno Europa.

Le autorità indipendenti

Il tema delle nomine fatte da governo e parlamento è storicamente molto sensibile. Molto del potere decisionale del paese passa attraverso questi momenti. Come visto con le partecipate un modo per capire meglio il perché di queste nomine è attraverso la rete dei think tank, fondazioni e associazioni politiche. Lo stesso discorso vale per le autorità indipendenti. Il ruolo delle autorità è quello di tutelare gli interessi pubblici e della collettività in specifici settori economici e di rilevanza sociale, in maniera indipendente e terza rispetto agli operatori del settore. Facciamo qualche esempio per capire meglio.

17 tra think tank, fondazioni e associazioni politiche sono collegate alle autorità indipendenti.

La fondazione Astrid, fondata nel 2001 e guidata da Franco Bassanini, può vantare nel suo comitato scientifico l'attuale presidente Anac Francesco Merloni e uno dei commissari della commissione di garanzia sugli scioperi, Domenico Carrieri. Allo stesso tempo figurano anche l'ex presidente dell'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera) Pippo Ranci Ortigosa, l'ex garante per la privacy Francesco Pizzetti e infine l'ex presidente del consiglio Amato che dal 1994 al 1997 ha guidato anche l'Antitrust.

Oltre a Merloni, altri 3 presidenti di autorità indipendenti fanno parte dei think tank censiti. Il primo, e già menzionato, è Paolo Savona che fa parte di a/simmetrie, fondazione Ugo La Malfa, Icsa e la fondazione Iustus. Savona che ricordiamo, dopo essere stato nominato ministro nel primo governo Conte, è passato alla guida della Consob.

L'attuale garante nazionale per i diritti dei detenuti Mauro Palma è nel comitato scientifico del Centro per la riforma dello stato, mentre il presidente dell'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni è Daniele Franco fa parte del comitato esecutivo di Aspen Institute Italia.

Delle presone censite in Cogito ergo sum, vengono mostrate quelle con incarichi passati o presenti nelle principali autorità indipendenti del paese

FONTE: dati ed elaborazione openpolis

Mettere insieme i pezzi

La necessità di normare correttamente il mondo di think tank, fondazioni e associazioni non riguarda solamente il mondo della politica. Si tratta di una chiave di lettura fondamentale per comprendere meglio le dinamiche di potere nel nostro paese. Strutture che attraverso i propri membri non solo esercitano influenza, ma rappresentano un luogo di condivisione e discussione da non sottovalutare. Soprattutto perché sono agora che mettono insieme politici, imprenditori, accademici, dirigenti pubblici ed attivisti.

È importante specificare che non stiamo parlando del bisogno di tenere meglio sott'occhio un mondo illegittimo e nocivo. Le strutture di cui abbiamo parlato fino ad ora sono spesso molto diverse per natura, organizzazione, ideale ed obiettivi. Alcune sono apertamente politiche, altre nascono per creare legami ed esercitare influenza, attraverso ricerca, formazione e convegni. Sono tutte accumunate però dall'avere, o dal voler avere, un ruolo di rilievo al livello nazionale, che sia dal punto di vista politico, sociale o (a volte) economico. Un'autorevolezza data loro soprattutto dai membri che ne fanno parte.

Sono state considerate alcune delle principali aziende partecipate, le autorità indipendenti, gli organi costituzionali, incarichi nelle banche e nelle università. La ricostruzione è quindi redazionale e parziale. Per quanto riguarda Enel, Eni, Leonardo, Monte Paschi di Siena e Poste Italiane sono stati considerati solamente i Cda uscenti.

FONTE: dati ed elaborazione openpolis

Se una struttura ha al proprio interno persone che hanno, o hanno avuto, incarichi di potere nelle grandi partecipate pubbliche, nelle autorità indipendenti, nelle università italiane, negli organi costituzionali del nostro paese o in quelli di rappresentanza politica, parliamo di un'organizzazione che deve ricevere una giusta attenzione da parte di cittadini, società civile e giornalisti.

Entrambi membri di Italiadecide, Padoan ha nominato nel 2017 Profumo AD di LeonardoFinmeccanica.

Unire realtà che potrebbero sembrare distanti attraverso queste organizzazioni permette di rispondere a molte domande. Come abbiamo visto è una chiave di lettura per capire l'origine di ascese politiche, far emergere legami non convenzionali tra persone e soprattutto analizzare nomine pubbliche con ulteriori strumenti.

Nel 2017 Alessandro Profumo è stato nominato alla guida di LeonardoFinmeccanica. Al tempo al ministero dell'economia si trovava Pier Carlo Padoan, ed entrambi erano membri di Italiadecide. È corretto e necessario che informazioni del genere, e quindi queste ricostruzioni, siano di dominio pubblico.

Foto credit: Flickr Eni - Licenza

PROSSIMA PARTE