Decreti attuativi, ecco cosa ha ereditato il governo Conte Leggi incomplete

Dopo il nostro appello è tornato online il sito del governo per il monitoraggio dei decreti attuativi. 641 quelli ereditati dai precedenti governi Gentiloni e Renzi.

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Il 20 giugno scorso avevamo chiesto all’esecutivo Conte di rimettere online l’importante sito dell’ufficio per il programma di governo (Upg) della presidenza del consiglio dei ministri.

Una piattaforma fondamentale per analizzare lo stato di attuazione dei decreti attuativi.

Il processo legislativo in Italia è complesso e lungo, e coinvolge numerosi attori. Dopo l’attività di parlamento e governo comincia infatti un secondo tempo, altrettanto importante, ma più lungo e complesso, quello per l’appunto dei decreti attuativi. Spesso infatti aspetti pratici, burocratici e tecnici necessari per applicare e implementare le leggi sono affidati ad altri soggetti istituzionali, principalmente i ministeri. Vai a "Che cosa sono i decreti attuativi"

Un fase dell’iter normativo che vista la sua importanza richiede un costante e pieno monitoraggio, e che senza il sito dell’Upg diventa molto difficile da seguire.

La settimana scorsa, dopo un periodo in cui era inaccessibile, la piattaforma è tornata online, ed è stato pubblicato il primo report dell’ufficio sotto la guida dell’esecutivo Conte. Oltre a fare il punto sul primo mese di governo (9 sedute del consiglio dei ministri e 12 provvedimenti deliberati), nel documento viene anche aggiornata la situazione ereditata dalla legislatura precedente.

Cosa rimane da fare dai governi Renzi e Gentiloni

Le leggi e i decreti legislativi adottati dall’esecutivo Renzi hanno richiesto in totale 840 provvedimenti attuativi. Di questi, 589 sono già stati adottati, il 70%. Per quanto riguarda invece la squadra guidata da Paolo Gentiloni il totale dei previsti era 564, di cui 174, il 30%, già adottati. In totale quindi il governo Conte ha ereditato dalla scorsa legislatura 641 provvedimenti attuativi ancora da adottare, 251 risalenti al governo Renzi e 390 a quello Gentiloni.

Percentuale di provvedimenti attuativi adottati e non adottati sul totale dei previsti.

FONTE: dati presidenza del consiglio, elaborazione openpolis

Per prassi ogni governo impiega i primi mesi in carica per smaltire quanto ereditato dalle amministrazioni precedenti. Per questo motivo il tasso di completezza del governo Renzi (percentuale di adottati su previsti) è superiore a quello del governo Gentiloni.

Molte leggi chiave della scorsa legislatura sono ancora incomplete.

Il governo Conte dovrà ora quindi decidere quanti e quali energie dedicare a perfezionare il lavoro lasciato a metà dai suoi predecessori, visto che alcuni provvedimenti chiave della scorsa legislatura risultano ancora incompleti. Tra questi numerose leggi di bilancio che, per natura, richiedono un elevato numero di decreti attuativi. Quella del 2015 (governo Renzi) necessità ancora di 14 decreti attuativi su 85 previsti, quella del 2016 (governo Renzi) di 23 su 125, quella del 2017 (governo Renzi) 21 su 77 e infine quella del 2018 (governo Gentiloni) 97 su 149.

155 decreti attuativi mancanti. È quello che ancora rimane da fare dalle leggi di bilancio 2015, 2016, 2017 e 2018.

Molti altri i provvedimenti sono nella stessa situazione. Tra tutti, menzione speciale per alcuni che hanno occupato il dibattito pubblico per numerose settimane. Per il governo Renzi si possono citare sia lo Sblocca Italia, a cui mancano ancora 6 decreti attuativi sui 38 previsti, che il decreto banche (4 su 7). Mentre per l'esecutivo Gentiloni abbiamo tra gli altri il ddl concorrenza, ancora 8 provvedimenti attuativi da adottare su 13, e il decreto fiscale (11 su 19).

Come abbiamo avuto modo di raccontare nel nostro MiniDossier Il secondo tempo delle leggi del 2017, i provvedimenti attuativi possono avere delle scadenze temporali entro cui essere adottati. Più tempo passa, più rischiano di scadere i termini previsti per l'adozione, più è probabile che una legge rimanga tronca.

Le nostre richieste per i prossimi report

Ora che il sito è tornato online, è giusto rilanciare le nostre richieste per le pubblicazioni fatte dall'ufficio per il programma di governo. Per migliorare quanto fatto finora chiediamo la piena apertura dei dati a disposizione. È necessaria per ogni legge approvata dal parlamento e per ogni decreto legislativo emanato dal consiglio dei ministri, la pubblicazione di tabelle contenenti le seguenti informazioni:

  • numero di provvedimenti attuativi previsti;
  • ministeri coinvolti;
  • norme specifiche da attuare (con riferimento ad articoli e commi del testo) e scadenza per l’adozione;
  • tipologia di provvedimenti necessari;
  • il tutto reso disponibile in formato aperto, per permettere un effettivo monitoraggio da parte dei cittadini e una migliore analisi da parte di giornalisti e studiosi della materia.

Informazioni che ad oggi sono parzialmente disponibili. Sul sito dell'ufficio è infatti disponibile il dettaglio puntale dei decreti attuativi già adottati, ma di quelli non adottati non viene data comunicazione. Per ogni provvedimento è quindi possibile ricostruire un quadro incompleto, e questo naturalmente è un problema.

 

Foto credit: Palazzo Chigi - Licenza

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