Che cosa sono i decreti attuativi

Dopo il lavoro del parlamento, l’implementazione di una legge passa nelle mani di ministeri e agenzie pubbliche. Un secondo tempo delle leggi spesso ignorato, ma che lascia molte norme incomplete.

Definizione

Il processo legislativo in Italia è complesso, lungo e coinvolge numerosi attori. Comunemente si pensa solo al parlamento. Qui le proposte di legge, e il lavoro svolto in aula e nelle commissioni, contribuiscono in maniera imprescindibile alla formazione delle norme che regolano la vita nel nostro paese.

Ma si tratta solo di una prima parte dell’iter, che possiamo definire come “il primo tempo” delle leggi. Dopo l’attività di parlamento e governo comincia infatti un secondo tempo, altrettanto importante, ma più lungo e complesso. Spesso infatti aspetti pratici, burocratici e tecnici necessari per applicare e implementare le leggi sono affidati ad altri soggetti istituzionali, principalmente i ministeri. Questi si devono occupare dei cosiddetti decreti attuativi, provvedimenti necessari per completare gli effetti della norma stessa.

In molti casi anche l’erogazione di sostegni economici a cittadini, imprese e altre istituzioni passa necessariamente per la pubblicazione di questo tipo di atti. È tramite i decreti attuativi infatti che spesso si individuano i criteri che servono a identificare i potenziali beneficiari e a definire le modalità di erogazione delle risorse stanziate dalla legge. Senza questi atti di secondo livello quindi le misure contenute nelle leggi rischiano di rimanere solo sulla carta.

Dati

Nel corso della XVIII legislatura (2018-2022) sono state approvate in totale 315 leggi. Di queste, 93 (il 29,5%) hanno richiesto almeno un decreto attuativo. A tali norme vanno aggiunti poi anche 50 decreti legislativi che richiedono almeno un’attuazione.

Gli atti aventi forza di legge che richiedono decreti attuativi sono quindi 365 in totale. Queste norme hanno portato alla necessità di emanare ben 1.757 atti di secondo livello. La maggior parte delle attuazioni richieste è riferibile a leggi e decreti legislativi varati durante l’esecutivo guidato da Mario Draghi (773). Altri 703 sono invece legati a norme varate durante il Conte II mentre 281 risalgono al Conte I.

FONTE: elaborazione e dati openpolis
(ultimo aggiornamento: mercoledì 4 Ottobre 2023)

È significativo notare che a ottobre 2023, con la XVIII legislatura conclusa ormai da diversi mesi, sono ancora molte le attuazioni che mancano all’appello. Parliamo di 233 atti in totale, di cui la maggior parte (163) relativi a norme varate durante il governo Draghi. Altri 54 sono legati a misure del Conte II e 16 del Conte I.

4,6 miliardi € le risorse stanziate da governo e parlamento nella XVIII legislatura ma non erogate per la mancanza dei decreti attuativi richiesti. 

Analisi

Quella dei decreti attuativi è una fase dell’iter legislativo molto particolare. Si spengono i riflettori sulle scelte fatte da governo e parlamento e la palla passa ai numerosi uffici competenti. Le dinamiche politiche lasciano quindi il posto a quelle burocratiche e tecniche. In aula si parla di disegni di legge (ddl), emendamenti e leggi, mentre nel secondo tempo, quello degli uffici, si passa a decreti ministeriali, decreti del presidente della repubblica, provvedimenti direttoriali, deliberazioni cipe, protocolli d’intesa, linee di indirizzo, documenti di programmazione e altro ancora.

Dare pubblicità o meno ai decreti attuativi dipende dalla volontà politica del governo.

In questo contesto diventa molto difficile monitorare l’implementazione delle norme e capire chi sia responsabile della mancata o cattiva applicazione dei provvedimenti. La moltiplicazione dei soggetti coinvolti compromette l’accountability delle istituzioni, come viene definita la responsabilità di rendere conto ai cittadini e metterli così in condizione di capire e giudicare consapevolmente.

A questo proposito, occorre precisare che non ci sono obblighi di trasparenza per le istituzioni in questo ambito. Così come non sembrano esserci conseguenze per quei soggetti responsabili dell’emanazione dei decreti attuativi che non adempiono pienamente al proprio compito. Un maggiore o minore impegno su questo fronte dipende quindi in buona misura dalla volontà politica dei governi di volta in volta in carica.

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