Crisi di governo, quali sono le prospettive per la maggioranza Numeri alla mano

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I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie e valutare pratiche politiche. Con Numeri alla mano facciamo proprio questo. Una rubrica settimanale di brevi notizie, con link per approfondire. Il giovedì alle 7 in onda anche su Radio Radicale.

153

I voti favorevoli al senato alla legge di bilancio per il 2021. L’attuale coalizione di governo si basa su numeri molto ristretti in parlamento, specialmente a palazzo Madama. Una situazione complessa come confermato anche dalla votazione sulla legge di bilancio per il 2021 approvata definitivamente lo scorso 30 dicembre. In questa circostanza i voti favorevoli sono stati solamente 153 (118 i contrari, un astenuto). Si tratta di un numero molto basso che ci fa capire quanto siano incerte le prospettive per il governo. Una situazione particolarmente difficile anche in vista dei prossimi passaggi chiave in parlamento. Tra questi, oltre al Recovery plan, ci sarà anche una votazione su un nuovo scostamento di bilancio. Passaggio indispensabile prima di poter procedere al varo del decreto ristori quinquies. Per questa votazione sarà richiesta la maggioranza assoluta e cioè almeno 161 senatori favorevoli. Un numero che senza l’apporto di Italia viva appare – al momento – difficile da raggiungere. Vai alla votazione sulla legge di bilancio

165

I numeri complessivi dell’attuale maggioranza al senato. In base a come si sono comportati i senatori nelle ultime votazioni più rilevanti (i cosiddetti “voti chiave”) possiamo notare che, al netto degli assenti, l’attuale coalizione può contare sull’appoggio di 165 senatori. Un margine davvero molto ristretto rispetto alla maggioranza assoluta. In questo scenario anche solo l’assenza di alcuni parlamentari potrebbe mettere in dubbio l’approvazione di misure importanti, finanche alla vita stessa dell’esecutivo. Inoltre, se si considerano solo i gruppi che fanno parte della maggioranza si arriva a mettere insieme appena 159 voti. L’attuale alleanza di governo quindi per “sopravvivere” deve fare affidamento su una parte consistente del gruppo misto. Tali voti però non possono essere dati per scontati. Da questo dato risulta evidente come i 18 senatori che fanno parte del gruppo di Italia viva rappresentino l’ago della bilancia per le sorti dell’attuale coalizione. Se Iv passasse all’opposizione, la maggioranza dovrebbe trovare almeno 14 “responsabili” per andare avanti. Vai al grafico

57

I cambi di gruppo parlamentare avvenuti nel 2020. I cambi di gruppo sono una vecchia abitudine della politica che, dopo i mesi di lockdown, è tornata ad influenzare le dinamiche dell’aula. L’analisi di questa tendenza è un elemento da tenere in considerazione per valutare la stabilità della maggioranza. Da questo punto di vista il partito uscito maggiormente indebolito da questo fenomeno è stato il Movimento 5 stelle che complessivamente lo scorso anno ha perso 33 parlamentari. Focalizzando l’attenzione sul senato, possiamo notare come i cambi di gruppo lo scorso anno siano stati 18. Otto di questi (il 44,5%) ha visto protagonisti transfughi dal M5s. Questi continui movimenti indubbiamente hanno contribuito ad indebolire la maggioranza. Vai all’approfondimento

4,6%

Il peso di Italia viva all’interno del governo. Tra le soluzioni proposte nelle ultime settimane per tentare di scongiurare la crisi c’è stata anche quella di un rimpasto di governo. Il peso delle forze politiche all’interno dell’esecutivo infatti è stato motivo di frizioni all’interno della maggioranza. Ma come si compone il governo Conte II? Al momento la forza politica maggiormente rappresentata è il Movimento 5 stelle. Dei 65 componenti del governo infatti, 10 ministri, 6 viceministri e 15 sottosegretari appartengono ai pentastellati (circa il 49,2%). La seconda forza maggiormente rappresentata è il Partito democratico (36,9%) con 7 ministri, 4 viceministri e 13 sottosegretari. Con i suoi 2 ministri (di cui uno senza portafoglio) e un sottosegretario invece Italia viva ha una rappresentanza inferiore al 5% in seno all’esecutivo. La ridistribuzione dei vari incarichi all’interno del governo potrebbe essere un punto al centro delle discussioni nelle prossime settimane. Vai al grafico

66%

I decreti attuativi ancora da pubblicare. In questo contesto così delicato, l’esecutivo si trova comunque a dover gestire l’emergenza legata al coronavirus e tutte le misure di sostegno per cittadini ed imprese. Da questo punto di vista un modo per valutare l’azione del governo è quella di verificare lo stato di attuazione dei vari provvedimenti. Tale analisi non può prescindere dalla verifica dello stato di pubblicazione dei decreti attuativi. Per far questo l’ufficio per il programma di governo aveva messo a disposizione di cittadini ed analisti una banca dati che rispondeva perfettamente allo scopo. In base agli ultimi dati disponibili sappiamo che circa il 66% di questi atti devono ancora essere pubblicati. Purtroppo però da qualche mese questo servizio non è più disponibile, per cui le informazioni risultano non aggiornate ed incomplete. L’attuale crisi politica potrebbe influire negativamente sull’operato dei ministeri e provocare così ulteriori ritardi nell’attuazione delle misure. Per questo è fondamentale non fare passi indietro in termini di trasparenza in un momento così delicato per il paese.  Vai all’approfondimento

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