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Dichiarazione di Rosa Jervolino Russo

Alla data della dichiarazione: Sindaco  Comune Napoli (NA) (Partito: PD)  - Consigliere  Consiglio Comunale Napoli (NA)


 

«Ho cacciato i disonesti. Adesso arrivo fino al 2011» - INTERVISTA

  • (07 gennaio 2009) - fonte: l'Unità - Marcella Ciarnelli - inserita il 07 gennaio 2009 da 31

    Quando Rosa Russo Iervolino si è presentata alla messa di mezzogiorno, la funzione più affollata, nella chiesa di Santa Chiara, nel cuore antico della città, ha capito che aveva fatto bene a resistere. «Brava sindaco, mi hanno detto in tanti. Ora pensa al bene di Napoli, andate avanti» racconta il sindaco “bersagliera” come l’ha raffigurata l’Unità, «un’idea carina, e poi a Napoli c’è un famoso ristorante che si chiama così, e la Lollobrigida... ».
    Da oggi si ricomincia, gomito a gomito con i nuovi assessori e con quelli che sono stati riconfermati.
    «Bisogna recuperare, in questi giorni si è fatta solo “ammuina”. Mi sono portata a casa un po’ di lavoro, anche se è ancora festa» racconta nel pomeriggio dell’Epifania che tutte le feste si porta via. «Ma i nuovi, loro sì, li abbiamo riempiti di carte...».
    Sindaco, è passata la tempesta?
    «Direi di sì. Io alle tempeste ci sono abituata. Questa l’ho superata nel modo più logico possibile: fuori da qualsiasi spartizione politica ho chiesto ad alcuni amici che sono anche personalità di rilievo, di grande livello, di impegnarsi per il bene della città. Sei nuovi assessori, quattro li avevo cambiati un paio di mesi fa. Una giunta profondamente rinnovata che ora dovrà affrontare la sfida del governo di Napoli».
    Per lei questi sono numeri che assicurano la discontinuità che le era stata richiesta?
    «La discontinuità la raggiungi cacciando i disonesti non penalizzando gli onesti».
    Allude alla difesa strenua che lei ha fatto di alcuni dei più stretti collaboratori, a cominciare dal vicesindaco Santangelo e dall’assessore Scotti
    «Loro, ma anche gli altri. Santangelo è stato ed è un pilastro della mia giunta. Luigi Scotti è un uomo di legge, il primo e unico ex ministro della Giustizia che per amore della sua città, ed anche per amicizia, ha accettato di fare l’assessore. Li ringrazio per il loro lavoro. E lo stesso vale per tutti».
    Poi ci sono i nuovi.
    «Amaturo,Realfonzo, D’Aponte, Belfiore. Professori universitari qualificati e competenti che hanno accettato facendo anche grossi sacrifici. L’editore Diego Guida, il nipote di Mario, un’istituzione della città ora non potrà più partecipare ad alcun bando fatto dal Comune. E il nuovo impegno influirà anche sulle attività accademiche degli altri. Ma hanno accettato tutti con la consapevolezza che Napoli aveva bisogno delle loro competenze».
    Quando si comincia?
    «Oggi. Anche se una prima riunione l’abbiamo già fatta ed è stato subito chiaro che deve prevalere lo spirito di squadra. Nessun personalismo, nessuna uscita ad una sola voce. Quando parla uno tutti di devono poter riconoscere in quelle parole. Bisogna avere ben chiaro,ed è anche questa convinzione che mi ha guidata, che c’è differenza tra la politica politicante ed i bisogni della gente. E’ ai napoletani che dobbiamo dare le risposte che si aspettano da noi».
    I primi appuntamenti?
    «Lo ripeto, riallacciare i rapporti con la città. E poi fare il bilancio perché siamo in esercizio provvisorio. C’è da mettersi le mani nei capelli per come il governo ha ridotto le finanze dei comuni. Ne ho parlato con il presidente dell’Anci, Domenici che è persona che stimo. Bisogna lavorare per arrivarci in tempi rapidi. I rapporti li terrà l’ex assessore alla Nettezza urbana, Gennaro Mola».
    Non ha paura che proprio sul bilancio in consiglio comunale le possano fare un imboscata? Qualcuno la crede possibile anche da parte di consiglieri del suo partito.
    «Chi dovesse fare una cosa del genere se ne assumerà tutta la responsabilità davanti alla città».
    A proposito del Pd, come sono i suoi rapporti con il partito dopo il braccio di ferro di questi giorni?
    «Io sono donna di partito, nel Pd ci credo e quindi l’ultima cosa che potevo pensare di fare era di mettermi contro il partito. Ma i diktat sui singoli assessori non avrei potuto mai accettarli. Sarebbe stato come far rivere la peggiore Dc. Io il partito l’ho aspettato e l’ho rispettato».
    Però Nicolais si è dimesso e arriva il commissario Morando.
    «Mi dispiace per Nicolais. Gli avevo chiesto di non dimettersi. Con Morando avrò un ottimo rapporto. E’ una persona splendida a cui, sono convinta, nessuno qui gli farà la fronda. Avrà massima collaborazione».
    C’è la questione della registrazione dell’ultima riunione con Nicolais. La sua versione?
    «Dopo una prima riunione, venerdì, in cui tutto sembrava risolto tant’è che in mia presenza,dopo avermi abbracciato,Gino aveva telefonato a Boccia per dirgli che tutto era a posto, mi sono trovata il giorno dopo con una clamorosa smentita. Allora, alla successiva riunione, che mi è stata chiesta attraverso la senatrice Armato, ho fatto sapere che avrei usato un registratore ed avrei preteso, alla fine, la firma di un verbale con le decisioni prese. Non potevo fare di nuovo la figura del carciofo. Arrivano a casa mia Nicolais e Iannuzzi. Va tutto talmente bene che al documento controfirmato ci ho rinunciato. E invece mi hanno negato l’evidenza per la seconda volta».
    Quindi...
    «A quel punto ho deciso: faccio io. Ed ho proseguito per la mia strada chiamando ad aiutarmi fior di persone che non sono compagnucci di corrente. Io correnti non ne ho mai avute, tranne quella elettrica».
    Lei ora pensa di arrivare al 2011, alla fine del suo mandato?
    «Spero di arrivarci per il bene della città. Basta con le beghe di Pinco contro Pallino, di Tizio contro Caio. Ci sono soldi europei da spendere, ci sono progetti da condurre in porto, ci sono necessità quotidiane e di prospettiva a cui dobbiamo dare risposte».
    Come il rischio spazzatura?
    «Proprio. Berlusconi dice di aver risolto il problema e intanto chiede alla Puglia di prendersi quarantamila tonnellate di rifiuti. Vendola ha rifiutato perché anche da quelle parti ci sono problemi. Ora dovrà decidere il commissario straordinario Bertolaso come andare avanti ed evitare una nuova emergenza. Vorrei ricordare che il Comune ha possibilità di intervento solo per quanto riguarda la differenziata ed è sull’aumento di questa raccolta che puntiamo. L’obbiettivo è passare dal 12 al 17 per cento. Ci lavorerà il nuovo assessore, Paolo Giacomelli che è stato direttore del settore Igiene Urbana del Comune di Roma ed ha lavorato con Veltroni. Io non mi voglio trovare un’altra volta nei guai».

    Fonte: l'Unità - Marcella Ciarnelli | vai alla pagina
    Argomenti: napoli, bilancio comunale, sindaco, giunta comunale, pd, consiglio comunale, rifiuti napoli | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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