I dirigenti politici e amministrativi con delega al turismo

I vertici del ministero del turismo ma anche dell'ex direzione generale turismo del ministero dei beni culturali e dell'ex dipartimento turismo del ministero delle politiche agricole

Con la nascita del ministero del turismo e delle relative strutture amministrative, il ministro Garavaglia (Lega) ha dovuto provvedere alla nomina di un segretario generale e di 3 direttori generali. Nella sua scelta Garavaglia non era sottoposto ad alcun obbligo, se non quello di individuare figure con i requisiti necessari a ricoprire l’incarico. Ciò nonostante ci si sarebbe potuti aspettare che il ministro nominasse persone con un’esperienza specifica nel settore come Flaminia Santarelli, fino allo scorso anno direttrice generale del turismo presso il ministero dei beni culurali, o Caterina Cittadino capo del dipartimento turismo quando questa competenza rientrava tra quelle del ministero delle politiche agricole. La scelta di Garavaglia invece è stata, del tutto legittimamente, diversa. È interessante notare infatti come tutti e 4 i dirigenti di vertice del nuovo ministero abbiano compiuto il loro percorso professionale presso il ministero dell’economia e delle finanze (Mef), dove lo stesso garavaglia ha ricoperto il ruolo di vice ministro nel corso del primo governo Conte.

Ciascun ministero può essere organizzato o in direzioni generali o in dipartimenti. Il ministero del turismo è uno dei 7 dicasteri previsti dalla legge che hanno adottato un’organizzazione articolata per direzioni generali. In questo è prevista anche la figura del segretario generale. La scelta dei vertici di queste strutture compete al ministro, anche se poi l’atto di nomina deve essere emanato con decreto del presidente della repubblica, previa approvazione del consiglio dei ministri, nel caso del segretario generale e con decreto del presidente del consiglio nel caso dei direttori generali (art. 19 D.lgs 165/2001).

FONTE: openpolis
(ultimo aggiornamento: martedì 22 Febbraio 2022)

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