I gruppi parlamentari e la media dei voti ribelli espressi dai loro componenti

Il numero medio di voti ribelli espressi dai parlamentari di ciascun gruppo alla camera e al senato

Fino allo scorso 20 novembre Azione e Italia viva appartenevano al medesimo gruppo che si è poi diviso a causa delle divergenze politiche, non stupisce quindi un alto numero di voti ribelli tra i loro esponenti. Quanto al Partito democratico (Pd) è interessante notare come si registrano molti più dissensi al senato che alla camera. A palazzo Madama infatti la media è di 59,2 voti ribelli per senatore, mentre a Montecitorio di 19,1 per deputato. L’esatto opposto invece sembra accadere ai parlamentari di Forza Italia (FI) che al senato, in media, registrano 7,9 voti ribelli ciascuno e alla camera 43,8. Un fenomeno che si rileva anche per gli esponenti della Lega. Anche se in questo caso la forbice è meno ampia (5,8 al senato e 25,8 alla camera). Molto bassa in entrambi i rami invece la media dei voti ribelli degli esponenti di Fratelli d’Italia (6,3 alla camera e 7,3 al senato).

Quando un parlamentare vota diversamente dal proprio gruppo politico esprime un voto ribelle. Per ciascun gruppo è stata fatta la media tra il totale dei voti ribelli dei suoi componenti e la numerosità del gruppo stesso. Non è stato incluso il gruppo misto perché non prevede, per natura, che i suoi componenti agiscano in modo uniforme. Discorso analogo per il gruppo Per le atuonomie vista la sua natura composita. L’elevato valore attribuito ad Azione e Italia Viva è, almeno in parte, dovuto al fatto che gli esponenti di queste formazioni fino allo scorso 20 novembre facevano parte di un unico gruppo che poi si è sciolto proprio a causa di divergenze politiche.

FONTE: Openparlamento
(ultimo aggiornamento: mercoledì 10 Aprile 2024)

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