Le perdite di acqua potabile sono un problema nel nostro paese Ambiente

L’acqua potabile è una risorsa cruciale, da tutelare e da non disperdere. A causa di malfunzionamenti delle reti idriche e consumi abusivi, nel nostro paese le perdite idriche sono rilevanti, specialmente in alcune regioni del mezzogiorno.

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L’acqua è una risorsa fondamentale per l’ambiente e per la vita dell’uomo sul pianeta. È determinante per l’economia, per la creazione di nuovi insediamenti urbani e per il benessere delle persone.

L’acqua non è una risorsa inesauribile.

I cambiamenti climatici, l’inquinamento dei corpi idrici e l’incremento della popolazione mondiale hanno aggravato il problema di disponibilità di acqua potabile. Una risorsa che per molte persone è ancora poco accessibile. Secondo il rapporto Oms-Unicef del 2017, sono 2,1 miliardi gli abitanti che non hanno un accesso continuato e sicuro all’acqua potabile nella propria abitazione .

Nel rapporto Istat 2019 che diffonde i dati relativi al 2015, l’Italia emerge come il paese Ue che preleva più acqua potabile, pari a 156 metri cubi per abitante all’anno. Tuttavia, molta di quest’acqua viene dispersa prima di arrivare nelle abitazioni dei cittadini. Perdite che possono verificarsi tra il prelievo, l’immissione e la distribuzione nelle reti idriche comunali. Un fenomeno preoccupante, considerando quanto questa risorsa sia cruciale.

Nella maggior parte delle città italiane l’infrastruttura idrica è soggetta a un forte invecchiamento e deterioramento. In parte, le dispersioni sono fisiologiche e legate all’estensione della rete […] in parte sono derivanti da criticità di vario ordine: rotture nelle condotte, vetustà degli impianti, consumi non autorizzati, prelievi abusivi dalla rete, errori di misura dei contatori.

In tutto il paese queste perdite sono cospicue e in aumento. Concentrandosi sulla perdita finale, cioè la percentuale di acqua potabile dispersa sul totale del volume immesso nelle reti di distribuzione, in Italia nel 2015 ammonta al 41,4% del totale. Che è quindi la quota di acqua in meno che arriva nelle abitazioni dei cittadini. Un dato in aumento rispetto al 2012 (37,4%), segno di una continua trascuratezza rispetto a una questione, su cui invece sarebbe urgente intervenire.

Le perdite idriche nelle regioni e nelle province

Sono le regioni del centro e del sud a essere le più soggette a ingenti dispersioni di acqua potabile. Mentre nel nord, fatta eccezione per il Friuli-Venezia Giulia, le perdite idriche risultano più limitate.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Istat
(ultimo aggiornamento: giovedì 14 Dicembre 2017)

La Basilicata è la regione con la maggior dispersione di acqua potabile, pari al 56,3% del volume immesso nelle reti di distribuzione comunali. Seguono Sardegna, Lazio e Sicilia, tutti territori che subiscono perdite per almeno la metà delle immissioni.

Al lato opposto della classifica, al di sotto della media nazionale (41,4%), troviamo regioni del nord, oltre alla Calabria e alle Marche. All'ultimo posto la Valle d'Aosta, che registra un dato molto positivo rispetto agli altri territori, con solo il 18,7% delle perdite.

37,6 punti percentuali di differenza tra le perdite idriche in Basilicata e in Valle d'Aosta, nel 2015.

Approfondendo l'analisi a livello provinciale, si conferma innanzitutto il divario tra il nord e il resto del paese. Inoltre emerge un quadro interessante, dove all'interno della stessa regione, le province presentano in alcuni casi quote molto diverse.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Istat
(ultimo aggiornamento: giovedì 14 Dicembre 2017)

Se da un lato Frosinone e Latina sono ai primi posti, il fenomeno incide in misura minore nelle altre province del Lazio. Rieti, Viterbo e la città metropolitana di Roma presentano infatti quote inferiori al 50%. Situazione analoga quella del Veneto, dove le province di Belluno e Treviso hanno perdite che superano la metà, mentre le altre registrano percentuali inferiori al 40%.

La Valle d'Aosta si riconferma invece il territorio con la minore dispersione (18,7%), seguita dalle province di Mantova e Milano, entrambe con circa il 20% di perdite idriche.

Un'analisi comunale, il caso della Sicilia

Considerando la dimensione comunale delle reti di distribuzione dell'acqua potabile, è interessante confrontare tra loro i comuni italiani più popolosi, per analizzarne le rispettive perdite idriche.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Istat
(ultimo aggiornamento: giovedì 14 Dicembre 2017)

Nel confronto tra le maggiori città si conferma quanto visto in precedenza, riguardo il divario tra il nord con meno perdite e il resto del paese. Ai primi posti Palermo, Bari e Catania, tutte e tre con più del 50% di perdite idriche. Le quote invece calano drasticamente tra i grandi comuni del nord, tutti con meno del 30% di dispersione. Spicca positivamente Milano, dove la perdita di acqua potabile ammonta al 16,7% del volume totale immesso nelle reti di distribuzione comunali, la percentuale più bassa tra le città considerate.

37,9 punti percentuali di differenza tra le perdite idriche nella città di Palermo e quelle di Milano, nel 2015.

Per sapere la percentuale di raccolta differenziata nel tuo comune, clicca sulla casella Cerca… e digita il nome del tuo comune. Puoi cambiare l’ordine della tabella cliccando sull’intestazione delle colonne.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Istat
(ultimo aggiornamento: lunedì 1 Gennaio 2018)

Abbiamo visto in precedenza che la Sicilia è tra le regioni più colpite da questo fenomeno, con il 50% di perdite idriche. Anche diverse province siciliane registrano perdite pari e a oltre la metà del volume di acqua immessa nelle reti di distribuzione. Inoltre a livello comunale abbiamo appena visto come le maggiori città siciliane, Palermo e Catania siano ai primi posti per dispersione idrica, rispettivamente al 54,6% e 52,3%.

Per questi motivi abbiamo ampliato l'analisi comunale a tutto il territorio siciliano, cercando di individuare eventuali tendenze nella diffusione del fenomeno.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Istat
(ultimo aggiornamento: lunedì 1 Gennaio 2018)

Tra i centri maggiori seguono Palermo (54,6%), Messina (54,1%) e Ragusa (53,4%). Complessivamente il fenomeno incide in modo piuttosto eterogeneo sul territorio regionale. Emerge però una tendenza, e cioè che si registrano quote maggiori di perdite idriche nei comuni polo e di cintura, rispetto ai territori più periferici.

I poli sono comuni centrali nell'erogazione di servizi essenziali sul territorio. Vai a "Che cosa sono le aree interne"

Da notare infine una particolare incidenza del fenomeno in alcuni comuni a nord ovest. Tra questi Erice (84%), Custonaci (83,02%) e San Vito Lo Capo (77,84%).

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Foto credits: Unsplash LuAnn Hunt - Licenza

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