Le famiglie che non possono permettersi le vacanze Numeri alla mano

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I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie e valutare pratiche politiche. Con Numeri alla mano facciamo proprio questo. Una rubrica settimanale di brevi notizie, con link per approfondire. Il giovedì alle 7 in onda anche su Radio Radicale. Leggi “Troppe famiglie con figli non possono permettersi una vacanza“.

35,7%

le persone che hanno fatto almeno una vacanza tra luglio e settembre 2022. Più del 2021 (33,9%) ma meno del 2019 (37,8%). In questi giorni diversi studi stanno segnalando una forte crescita delle presenze turistiche nella prima metà del 2023. Grazie all’uscita dall’emergenza Covid, prosegue la tendenza emersa lo scorso anno, con l‘aumento dei viaggi per turismo. Nel 2022 si era già registrata una tendenza analoga, anche se la quota di persone residenti in Italia che erano state in vacanza in quell’anno non aveva ancora raggiunto i livelli pre-pandemici. Con l’agosto in arrivo, sarà interessante osservare se la fine definitiva dall’emergenza, dichiarata dall’Oms nel maggio scorso, corrisponderà a un pieno ritorno alla normalità anche sul versante del turismo. Vai all’articolo.

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le famiglie con figli che non possono permettersi vacanze. La questione non riguarda solo lo sviluppo del comparto turistico. Tocca direttamente anche la condizione di bambini e famiglie, che in Italia non possono permettersi una vacanza in oltre un caso su 3. Per bambini e ragazzi viaggiare con la propria famiglia e con i coetanei, trascorrendo alcuni giorni lontano da casa, può essere anche un’importante esperienza formativa. Ciò a maggior ragione in questi anni di emergenza Covid, in cui le restrizioni dovute alla pandemia hanno limitato la possibilità delle scuole di effettuare gite, visite a musei e altre esperienze culturali, ludiche, sociali ed educative. Acuendo di fatto il divario tra chi ha alle spalle una famiglia che può permettersi questo tipo di opportunità e chi no. Vai all’articolo.

50,9%

le famiglie con 3 figli minori che non hanno potuto permettersi vacanze, nel 2021. La quota di nuclei che in quell’anno ha rinunciato alle ferie sale infatti a 1 su 2 in presenza di almeno tre figli. Molto colpite anche le famiglie monogenitoriali: hanno dovuto rinunciare alle vacanze nel 42,7% dei casi. Nel leggere questi dati vanno inoltre sempre tenute presenti le raccomandazioni di Unicef: dietro ogni statistica – apparentemente obiettiva – sulla deprivazione minorile, c’è sempre un genitore che deve rispondere se sia in grado o no di permettere a suo figlio determinate possibilità. Vai al grafico. 

+3

l’aumento in punti percentuali della quota di famiglie con almeno un figlio minore che non hanno potuto permettersi ferie, tra 2020 e 2021. Nel 2021 si rilevano segnali di crescita delle famiglie con bambini a carico che hanno dichiarato di non potersi permettere una vacanza. Parliamo di circa un terzo delle coppie con figli minori (33,5%, erano il 30,4% nel 2020) e del 42,7% dei nuclei con un solo genitore (39,3% nel 2020). In entrambi i casi, circa 3 punti percentuali in più dell’anno precedente, a fronte di una crescita media che appare più contenuta (+1,1 punti, dal 37% del 2020 al 38,1% del 2021). Tendenze registrate nel corso della pandemia che è interessante confrontare, territorio per territorio, alla luce dell’andamento complessivo nella condizione socio-economica. Vai all’articolo.

40,8%

i contribuenti che hanno dichiarato meno di 10mila euro nel 2021 ad Andria. Si tratta del capoluogo italiano con i redditi più bassi. Seguono, con circa 4 contribuenti su 10 a basso reddito, Barletta, Trani e Crotone. Tuttavia, se si confrontano i dati del 2021 – ultimo anno a disposizione – con quelli rilevati nel 2019 – cioè prima dell’emergenza Covid – sono 6 le città dove la percentuale di contribuenti a basso reddito sembra essere aumentata: Venezia, Perugia, Terni, Firenze, Verbania e Aosta. Tali tendenze nei livelli dei redditi mettono in luce il mutamento del quadro socio-economico negli anni a cavallo della pandemia. Vanno lette insieme all’andamento dell’inflazione, fenomeno che incide direttamente sul potere di acquisto delle famiglie. Tenendo presente che, tra i nuclei con figli, questi trend impattano sulla possibilità di garantire adeguate opportunità educative, anche fuori da scuola. Vai alla mappa. 

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