Le città del sud spendono poco per lo sport Bilanci dei comuni

Le amministrazioni possono fare molto per la promozione dello sport, dalla gestione delle infrastrutture al supporto alle attività delle società e associazioni del settore.

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L’attività motoria e sportiva porta a evidenti benefici per la salute degli individui. Per praticare sport sono fondamentali infrastrutture dedicate ma anche associazioni, che vanno amministrate con continuità. Queste e altre funzioni possono essere coperte dai comuni che contabilizzano le relative uscite nei bilanci.

Sempre più persone praticano una qualche attività fisica nel tempo libero. Secondo Istat, si parla di più di un milione e mezzo tra chi ha più di tre anni. Con la pandemia sono però diminuite le persone che fanno sport in modo continuativo. Se nel 2020 lo faceva il 27,1% degli italiani, l’anno successivo questa quota è scesa di quasi 4 punti percentuali, attestandosi al 23,6%.

-3,5 punti percentuali di differenza tra chi praticava sport continuativamente nel 2020 e nel 2021 (Istat).

L’attuale stato dell’economia potrebbe penalizzare ulteriormente chi ha meno risorse e la ripresa dell’attività sportiva potrebbe non essere uniforme sul territorio, a discapito del meridione e dei piccoli comuni. Gli interventi delle amministrazioni sono quindi fondamentali per garantire l’accesso all’attività fisica e il supporto alle istituzioni sportive, spesso realtà molto giovani e radicate nel territorio.

Le spese dei comuni per lo sport e il tempo libero

I comuni iscrivono a bilancio le spese relative a questo ambito in una voce dedicata. Sono comprese al suo interno tutte le uscite per società e associazioni sportive. Si includono sia le spese per le manifestazioni e le iniziative da loro promosse che la formazione del personale adibito a queste attività.

Ma si contabilizzano anche le uscite per la gestione delle strutture legate alla pratica sportiva, quelle per attività ricreative e le iniziative di promozione dello sport.

I dati mostrano la spesa per cassa per sport e tempo libero. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Le uscite di una missione o di un programma possono essere relative a più assessorati. Tra le città italiane con più di 200mila abitanti non sono disponibili i dati di Palermo perché alla data di pubblicazione non risulta accessibile il bilancio consuntivo 2021.

FONTE: openbilanci – consuntivi 2021
(consultati: lunedì 6 Marzo 2023)

Le prime città che riportano la spesa maggiore sono tutti capoluoghi del centro-nord: Padova (55,58 euro pro capite), Trieste (41,52), Firenze (31,99) e Venezia (27,81). Sono quattro i grandi comuni che riportano uscite inferiori ai dieci euro a persona, tre di questi sono del sud: Bari (9,05), Napoli (8,88), Roma (5,98) e Messina (5,60).

Se si prendono in considerazione tutte le amministrazioni italiane, la spesa media ammonta a 32,12 euro pro capite. I comuni che spendono di più si trovano tutti in territori a statuto speciale: la Valle d’Aosta (157,6) la provincia autonoma di Bolzano (128,17) e quella di Trento (66,39). Al contrario, si riportano mediamente le uscite minori in Puglia (14,96), Calabria (13,04) e Campania (11,78). Analizziamo dunque nel dettaglio la situazione della Valle d’Aosta per vedere quali sono le amministrazioni che sostengono le spese maggiori.

I dati mostrano la spesa per cassa per sport e tempo libero. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Le uscite di una missione o di un programma possono essere relative a più assessorati. Il dato non è disponibile per i comuni in grigio.

FONTE: openbilanci – consuntivi 2021
(consultati: lunedì 6 Marzo 2023)

In circa 1 comune su 2, le spese sono maggiori rispetto alla media nazionale.

46 i comuni in cui la spesa pro capite supera la media nazionale

Di questi, 19 registrano uscite più ingenti rispetto alla media della regione. In due piccoli comuni le spese superano i mille euro pro capite: Rhemes-Notre-Dame (1.824,09) e La Magdeleine (1.149,70). Il capoluogo spende 45,14 euro pro capite, un valore maggiore rispetto alla media nazionale (32,12) ma non a quella regionale.

I dati mostrano la spesa per cassa per sport e tempo libero. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Le uscite di una missione o di un programma possono essere relative a più assessorati.

FONTE: openbilanci – consuntivi 2021
(consultati: lunedì 6 Marzo 2023)

Argentera, comune del cuneese, è l’amministrazione italiana che spende di più per lo sport e il tempo libero, con uscite pari a 3.416,1 euro pro capite. Seguono il già citato Rhemes-Notre-Dame, Fortezza (Bolzano, 1348,47) e Forni di Sopra (Udine, 1.312,62). Sono dieci le amministrazioni in cui le spese superano i mille euro pro capite.

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I contenuti di questa rubrica sono realizzati a partire da openbilanci, la nostra piattaforma online sui bilanci comunali. Ogni anno i comuni inviano i propri bilanci alla Ragioneria Generale dello Stato, che mette a disposizione i dati nella Banca dati amministrazioni pubbliche (Bdap). Noi estraiamo i dati, li elaboriamo e li rendiamo disponibili sulla piattaforma. I dati possono essere liberamente navigati, scaricati e utilizzati per analisi, finalizzate al data journalism o alla consultazione. Attraverso openbilanci svolgiamo un’attività di monitoraggio civico dei dati, con l’obiettivo di verificare anche il lavoro di redazione dei bilanci da parte delle amministrazioni. Lo scopo è aumentare la conoscenza sulla gestione delle risorse pubbliche.

Foto: jatocreatelicenza

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