Che ruolo hanno i comuni nella promozione di attività sportive Bilanci dei comuni

In Italia il 25,7% della popolazione pratica sport. Una buona abitudine che dipende molto dalla diffusione di strutture e iniziative sul territorio. Anche se i comuni sono solo uno degli attori coinvolti, vediamo quanto spendono per la promozione di attività sportive.

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Praticare sport viene universalmente considerata una buona abitudine, tanto per la salute fisica quanto per quella mentale. Secondo i dati Istat, in Italia nel 2018 il 25,7% delle persone al di sopra dei 3 anni di età ha praticato sport in modo continuativo. Un dato che è cresciuto ampiamente rispetto al passato, se si considera che nel 1995 la percentuale di sportivi corrispondeva al 15,9% della popolazione.

Tuttavia, tale aumento non ha coinvolto allo stesso modo tutte le aree del paese, con le regioni del sud che registrano, nella maggior parte dei casi, quote inferiori alla media nazionale.

Il dato mostra le percentuali di abitanti che praticano sport in modo continuativo, sul totale della popolazione con più di 3 anni di età.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Istat
(ultimo aggiornamento: lunedì 31 Dicembre 2018)

Le regioni del nord presentano livelli superiori alla media. Il Trentino è la regione con la più alta percentuale di persone che praticano sport (39,1%), seguita da Lombardia (30,4%), Veneto (30,2%) e Friuli (30%). Le regioni del sud registrano invece livelli ampiamente inferiori: 21,9% in Puglia, 18,1% in Sicilia, 17,2% in Calabria e all'ultimo posto la Campania, dove solo il 17% della popolazione al di sopra dei 3 anni pratica sport.

La possibilità di fare attività fisica dipende da molti fattori tra cui, in grande misura, la diffusione di apposite strutture sul territorio. Un servizio che può essere organizzato e promosso da diversi attori, dai privati all'amministrazione pubblica.

Il sistema che regola lo sport

Lo stato italiano riconosce autonomia all'ordinamento sportivo nazionale nel disciplinare lo svolgimento delle attività sportive nel paese. Dall'osservanza di regolamenti all'applicazione di eventuali sanzioni, l'ordinamento fa capo al comitato olimpico nazionale italiano (Coni) che si occupa di farlo rispettare.

Per quanto riguarda il ruolo dell'amministrazione pubblica in materia di sport, lo stato ha il compito di stabilire alcuni principi fondamentali, come l'utilizzo da parte dei cittadini delle strutture di proprietà degli enti pubblici.

l’uso degli impianti sportivi in esercizio da parte degli enti locali territoriali deve essere aperto a tutti i cittadini e deve essere garantito, sulla base di criteri oggettivi, a tutte le società e associazioni sportive.

Alle regioni, invece, spetta la regolamentazione di dettaglio, attraverso la quale vengono messi in atto i principi stabiliti dallo stato. Infine, i comuni si occupano di gestire in modo diretto le procedure amministrative e burocratiche per la realizzazione degli impianti sportivi sul territorio.

La spesa dei comuni per lo sport e il tempo libero

Dal punto di vista delle risorse che lo stato investe in questa materia, è importante nominare il fondo "sport e periferie". Istituito nel 2015 e destinato al Coni, il fondo ha lo scopo di finanziare la realizzazione o la ristrutturazione di impianti sportivi nelle aree periferiche e svantaggiate del paese.

Per quanto riguarda invece gli enti territoriali, regioni province e comuni possono riservare parte dei loro bilanci alla spesa per "sport e tempo libero". Questa voce comprende varie attività: dall'erogazione di contributi ad enti e società sportive, all'organizzazione di manifestazioni amatoriali. Sono inoltre incluse le spese per impianti e infrastrutture destinate alle attività sportive e per la formazione professionale degli operatori.

Considerando l'importante ruolo dei comuni, specialmente per quanto riguarda la gestione delle strutture e l'organizzazione di iniziative sul territorio, vediamo i livelli di spesa delle città più popolose d'Italia in tale ambito.

I dati mostrano la spesa per cassa riportata nell’apposita voce di bilancio. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa.

FONTE: openbilanci - consuntivi 2017
(ultimo aggiornamento: domenica 31 Dicembre 2017)

Con 49,52 euro pro capite, Trieste è al primo posto per livello di spesa, seguita da Firenze (€35,24) e Padova (€28,81). Le grandi città del sud occupano invece la metà inferiore della classifica. All'ultimo posto la capitale, con una spesa di soli 1,96 euro pro capite. Da notare che a Roma diversi impianti sportivi sono di proprietà del Coni, che verosimilmente si occupa delle relative spese.

È possibile notare una ricorrenza rispetto a quanto visto fin qui: nella mappa, il Friuli emerge come una delle regioni con la maggior incidenza di sportivi e, nella classifica sulla spesa, il suo capoluogo spicca al primo posto. Abbiamo dunque approfondito l'analisi su quest'area, considerando per ogni comune della regione, il livello di spesa destinata a sport e tempo libero nel 2017.

I dati mostrano la spesa per cassa riportata nell’apposita voce di bilancio. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Il dato non è disponibile per i comuni che non compaiono nella mappa.

FONTE: openbilanci - consuntivi 2017
(ultimo aggiornamento: domenica 31 Dicembre 2017)

Solo 4 dei 207 comuni di cui è disponibile il dato hanno una spesa pari a 0: San Floriano del Collio, Lusevera, Dolegna del Collio e Dogna. Tra le amministrazioni che spendono di più in regione, emergono invece dei centri poco popolosi della provincia di Udine, tra cui Forni di Sopra, al primo posto con una spesa di 509 euro pro capite e 955 abitanti. Se si considerano i territori con almeno 10.000 abitanti, è Pordenone il comune con la maggior spesa: 82,45 euro, seguito da San Vito al Tagliamento e Tolmezzo. Il capoluogo in questo caso non spicca e occupa il 67esimo posto nella classifica regionale.

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I contenuti di questa rubrica sono realizzati a partire da openbilanci, la nostra piattaforma online sui bilanci comunali. Ogni anno, i comuni inviano i propri bilanci alla direzione centrale della finanza locale del ministero dell'interno, che li pubblica. Noi estraiamo i dati, li elaboriamo aggregandoli in voci di entrata e di spesa, e li rendiamo disponibili sulla piattaforma. I dati di openbilanci possono essere liberamente scaricati e utilizzati per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione. Lo scopo è aumentare la conoscenza sulla gestione delle risorse pubbliche.

 

Foto credit: Facebook Comune di Trieste

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