Le città che incassano di più dai pagamenti di tasse e imposte Bilanci dei comuni

I tributi sono fondamentali per il funzionamento delle amministrazioni locali e per l’erogazione di servizi. Mentre Venezia incassa quasi mille euro per persona all’anno, a Roma le entrate sono aumentate del 21% in 5 anni.

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Un quarto delle entrate dei comuni provengono da tasse e imposte. Queste sono fondamentali per l’erogazione dei servizi necessari per le comunità. Le amministrazioni le registrano nei bilanci seguendo le indicazioni legislative dello stato centrale.

Si tratta di entrate di una certa importanza a qualsiasi livello governativo. Questo vale anche per i comuni.

23,5% incidenza delle tasse e delle imposte sul totale delle entrate dei comuni italiani (2021).

Sono però di importi che variano da comune a comune. Andiamo quindi ad analizzare nello specifico quali sono le amministrazioni che incassano di più da tasse e imposte.

Le entrate per imposte, tasse e proventi assimilati

Nei bilanci degli enti locali c’è il titolo “ad “entrate di natura tributaria, contributiva e perequativa”. Al suo interno, troviamo la voce “imposte, tasse e proventi assimilati” che rappresenta la somma di tutte le imposte e le tasse che entrano nelle casse comunali durante l’anno.

Le entrate fiscali delle amministrazioni sono composte da tre principali imposte: l’imposta municipale propria (Imu), la tassa sui rifiuti (Tari) e l’addizionale comunale all’Irpef. A queste si aggiungono i trasferimenti non fiscalizzati e le entrate a titolo di fondo di solidarietà comunale, nato con l’obiettivo di ridurre le differenze tra i territori. Sono inoltre incluse altre fonti di entrata tradizionali per le amministrazioni, come ad esempio l’imposta di soggiorno e i diritti sulle affissioni pubblicitarie.

I dati mostrano l’entrata per cassa per tasse, imposte e proventi assimilati. Entrate maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le entrate relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Tra le città italiane con più di 200mila abitanti non sono disponibili i dati di Palermo perché alla data di pubblicazione non risulta accessibile il rispettivo bilancio consuntivo 2021.

FONTE: openbilanci – consuntivi 2021
(consultati: giovedì 23 Febbraio 2023)

Considerando soltanto le grandi città italiane, le prime quattro per incassi sono del centro-nord. Si tratta di Venezia (993,88 euro pro capite), Milano (949,24), Roma (840,99) e Bologna (815,91). Quelle che registrano meno entrate sono tutte situate nel sud Italia: Bari (566,99), Napoli (484,24), Messina (474,76) e Catania (410,08).

I dati mostrano le entrate per cassa relative a imposte, tasse e proventi assimilati. Entrate maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le entrate relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Tra le città italiane con popolazione superiore a 200mila abitanti, sono state considerate le 5 che hanno speso di più per la voce considerata nel 2021.

FONTE: openbilanci – consuntivi 2016-2021
(consultati: giovedì 23 Febbraio 2023)

Tra i comuni considerati, Venezia riporta sempre le entrate pro capite maggiori. È però la città che rispetto al 2016 ha riportato il calo di introiti più consistente (-19,47%). L’altro grande comune che ha registrato una diminuzione è Firenze (-5,42%). Nelle altre città invece sono stati registrati degli aumenti. Nel dettaglio, a Milano l’incremento era pari dello 0,39%, a Bologna del 4,65% e a Roma del 21,26%.

I comuni italiani incassano mediamente 496,54 euro pro capite da imposte e tasse. Come per le grandi città, ci sono delle differenze a livello regionale. Le amministrazioni con le entrate maggiori sono quelle della Valle d’Aosta (1.138,79 pro capite), della Liguria (882,18) e della Toscana (688,43), tre territori del centro-nord. Al contrario, i comuni che mediamente incassano di meno appartengono a tre aree del sud: Basilicata (333,64 euro pro capite), Calabria (327,52) e Sardegna (324,49).

I dati mostrano le entrate per cassa relative a imposte, tasse e proventi assimilati. Entrate maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le entrate relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa.

FONTE: openbilanci – consuntivi 2021
(consultati: giovedì 23 Febbraio 2023)

Considerando i quasi ottomila comuni italiani, quello che registra le entrate maggiori è la nota località turistica valdostanta Courmayeur. Si tratta di 4.966,56 euro pro capite. Seguono Argentera (Cuneo, 4.906,95), Portofino (Genova, 4.747,11) e Madesimo (Sondrio, 4.521,33).

Sono numerosi gli enti in cui gli incassi superano i mille euro pro capite. Si tratta di 420 comuni italiani. Molti di questi sono località turistiche in cui vari fattori possono incidere sugli introiti comunali, come la presenza di seconde case oppure le tasse di soggiorno.

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I contenuti di questa rubrica sono realizzati a partire da openbilanci, la nostra piattaforma online sui bilanci comunali. Ogni anno i comuni inviano i propri bilanci alla Ragioneria Generale dello Stato, che mette a disposizione i dati nella Banca dati amministrazioni pubbliche (Bdap). Noi estraiamo i dati, li elaboriamo e li rendiamo disponibili sulla piattaforma. I dati possono essere liberamente navigati, scaricati e utilizzati per analisi, finalizzate al data journalism o alla consultazione. Attraverso openbilanci svolgiamo un’attività di monitoraggio civico dei dati, con l’obiettivo di verificare anche il lavoro di redazione dei bilanci da parte delle amministrazioni. Lo scopo è aumentare la conoscenza sulla gestione delle risorse pubbliche.

Foto: wikipedialicenza

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