Il secondo mandato del sindaco Sala e la nuova giunta comunale di Milano Mappe del potere

Tra i sindaci eletti al primo turno nelle grandi città Sala è stato il primo a nominare la giunta. Le sue scelte ricalcano in gran parte i risultati elettorali, puntando però su equità di genere e assessori giovani, con alcune conferme e molti volti nuovi.

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Delle grandi città andate al voto (sopra i 200mila abitanti) in 3 casi il sindaco è stato eletto al primo turno. Si tratta di Napoli, Bologna e Milano. In tutti e tre si tratta di candidati del centrosinistra ma tra questi è stato il sindaco di Milano Beppe Sala il primo a nominare la nuova giunta.

In quest’ultima si trovano alcuni volti noti della politica milanese e alcune novità, con un’attenzione particolare alla parità di genere e ai giovani.

Una giunta giovane e attenta alla parità di genere

L’annuncio di Sala relativo alla nuova formazione che guiderà palazzo Marino è stata subito accompagnata dall’enfasi verso l’equità di genere. Dei 12 assessori infatti 6 sono uomini e 6 sono donne. Una parità quasi totale quindi, squilibrata solo dal fatto che in giunta siede ovviamente anche il primo cittadino Sala.

46,15% la quota di donne nella giunta comunale di Milano.

Un elemento in parte bilanciato dalla conferma di Anna Scavuzzo come vice sindaco, carica a cui in questa consiliatura vengono aggiunte le deleghe all’istruzione e ai rapporti con il consiglio comunale. In ogni caso si tratta di un segnale positivo anche considerando che, già dopo il primo turno elettorale emerge che nessuna delle grandi città italiane avrà una sindaca donna dopo la chiusura delle urne.

Certo in questi casi conviene sempre guardare alle deleghe attribuite dal sindaco a ciascun assessore e a Milano assessorati di peso come quello al bilancio, alla sicurezza e alla salute sono andati a degli uomini. A politiche giovani come Gaia Romani (25 anni) e Martina Riva (28) invece sono andate rispettivamente le deleghe ai servizi civici e allo sport, il turismo e le politiche giovanili.

Ma in generale quella stabilita da Sala è una giunta molto giovane. Oltre a queste 2 assessore infatti altri 2 hanno meno di 40 anni e altri 4 meno di 50.

46 anni l’età media dei componenti della nuova giunta di Milano.

Le liste e i partiti in giunta

La scelta degli assessori è stata poi fatta da Sala bilanciando in modo piuttosto preciso il numero di componenti assegnati a ciascuna forza politica con il risultato elettorale ottenuto.

La lista Beppe Sala sindaco, ad esempio, ha ottenuto 41mila preferenze ovvero il 9,15% dei voti totali e il 16% dei voti ottenuti complessivamente dalle liste a sostegno di Sala. Di conseguenza a questa lista sono stati attribuiti 2 assessori su 12, ovvero il 16,7%.

Europa verde e I riformisti hanno ottenuto rispettivamente il 9 e il 7% dei voti della coalizione e a ciascuno è stato attribuito un assessore (8,3% degli assessori).

Usando questo criterio è il Pd ad aver perso qualcosa, come ammesso dallo stesso primo cittadino.

Nello scorso mandato l’accusa era stata di aver fatto un monocolore Pd, oggi forse il Partito democratico è anche sottorappresentato rispetto al risultato che è stato significativo.

Con 6 componenti di giunta infatti il Pd detiene il 50% degli assessori contro il 59,4% dei voti ottenuti rispetto alla coalizione. Da un lato si può ritenere questo un piccolo sacrificio da parte del partito, che comunque ha molti più componenti in giunta di qualunque altra forza politica, di cui uno con la carica di vicesindaco. Dall’altro però non si può non constatare che con un assessore in più il Pd avrebbe avuto la maggioranza in giunta (7 su 13 contando il sindaco).

FONTE: Openpolis e Eligendo
(ultimo aggiornamento: lunedì 11 Ottobre 2021)

Quanto alle altre liste della coalizione nessuna ha superato il 2% e complessivamente hanno ottenuto l'8,5% dei voti di coalizione. Sala ha quindi ritenuto di non attribuirgli posti in giunta lasciando in questo modo spazio a 2 assessori considerati tecnici. Si può quindi affermare che il posto in giunta che sarebbe potuto essere del Pd è stato assegnato a un tecnico.

Le conferme e i volti nuovi

Sono tre i componenti di giunta confermati da Sala, e tutti del Partito democratico. Anna Scavuzzo, come accennato, è stata confermata vice sindaca mentre per Marco Granelli (assessore comunale alla sicurezza) e Pier Francesco Maran (alla casa) si tratta del terzo incarico consecutivo come assessori a Milano. Infatti prima di far parte delle giunte Sala, entrambi hanno ricoperto questo stesso ruolo con il sindaco Pisapia.

Tutti e tre inoltre prima di entrare in giunta hanno fatto esperienza in consiglio comunale, come anche altri 3 dei nuovi assessori: Lamberto Bertolé, Arianna Censi ed Emmanuel Conte, i primi due del partito democratico mentre l'ultimo eletto nella lista civica "Beppe Sala sindaco".

Lamberto Bertolé in particolare ha già trascorso due consiliature a Milano, l'ultima delle quali ricoprendo l'importante incarico di presidente del consiglio comunale. Arianna Censi invece, prima di diventare consigliera a Milano nella scorsa consiliatura, era già stata 2 volte nel consiglio comunale di Opera, un comune della città metropolitana di Milano. Forse anche per questa sua esperienza sul territorio nel 2016 è stata scelta da Sala come vicesindaco della città metropolitana.

FONTE: Openpolis
(ultimo aggiornamento: lunedì 11 Ottobre 2021)

Degli esponenti di giunta del Partito democratico dunque solo Gaia Romani non aveva esperienze politiche precedenti in comune, pur essendo stata presidente della commissione politiche sociali del municipio 8. Ma d'altronde come abbiamo visto si tratta di una politica molto giovane. Anche Martina Riva, esponente della lista civica a sostegno del sindaco, è alla sua prima esperienza nelle aule del comune, ma negli scorsi anni è stata consigliera del settimo municipio, oltre a essersi candidata alle scorse elezioni europee con +Europa, pur non venendo eletta.

Le altre due assessore espressione di gruppi politici sono Elena Grandi e Alessia Cappello. Nessuna delle due ha avuto precedenti esperienze nella giunta o nel consiglio comunale di Milano ma entrambe ricoprono ruoli all'interno delle rispettive forze politiche. Elena Grandi, candidata nella lista Europa Verde, ha già ricoperto il ruolo di consigliere e assessore nel primo municipio ma è più nota per essere una dei due portavoce nazionali della federazione dei verdi, assieme a Matteo Badiali. Alessia Cappello invece era inizialmente una delle capolista de "I Riformisti", ma si è ritirata in corsa per poi essere ripescata da Sala come assessore. "I Riformisti" è una lista che raccoglie esponenti del centro riformista provenienti da partiti come +Europa, Azione e Italia viva. E proprio in Italia viva Cappello ricopre un ruolo importante come coordinatrice del partito a Milano.

Infine i 2 esponenti dell’esecutivo considerati tecnici. Sicuramente questo è il caso di Giancarlo Tancredi, assessore alla rigenerazione urbana. Prima di ricevere l'incarico infatti Tancredi si occupava delle stesse tematiche dal lato amministrativo come direttore dell'area pianificazione tematica e valorizzazione aree del comune di Milano, un ufficio posto sotto la direzione urbanistica.

Un po' diverso è invece il caso di Tommaso Sacchi. Tra il 2014 e il 2019 in effetti Sacchi ha ricoperto un ruolo tecnico presso il comune di Firenze, come capo della segreteria cultura. È bene ricordare che in quella fase il sindaco di Firenze Nardella aveva mantenuto per sé le deleghe alla cultura. Con la seconda giunta Nardella però il sindaco ha rinunciato a queste deleghe e proprio Sacchi è stato nominato assessore alla cultura. Ora, con la decisione di Sala, Sacchi ha lasciato il proprio incarico a Firenze andando a ricoprire a Milano, la sua città natale, lo stesso ruolo.

 

Foto Credit: comune di Milano

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