I giovani e i centri di aggregazione Numeri alla mano

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I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie e valutare pratiche politiche. Con Numeri alla mano facciamo proprio questo. Una rubrica settimanale di brevi notizie, con link per approfondire. Il giovedì alle 7 in onda anche su Radio Radicale. Leggi il report dell’osservatorio povertà educativa #conibambini “Giovani al centro“.

13,5%

dei giovani tra 14 e 17 anni si sono dichiarati poco o per niente soddisfatti del proprio tempo libero nel 2019. Una quota quindi già significativa prima della pandemia, su cui pesa anche la richiesta di luoghi e spazi di aggregazione. Come riportato nella relazione annuale del garante dell’infanzia del 2019 “non è un caso se i ragazzi, quando abbiamo domandato cosa servisse per migliorare il loro quartiere, hanno in prevalenza chiesto luoghi di aggregazione (campi sportivi, parchi verdi) e mezzi di trasporto pubblici per poter raggiungere un cinema o un amico in un’altra zona della città”. Vai all’approfondimento.

39,1%

la quota di giovani tra 15 e 17 anni che incontra tutti i giorni gli amici nel tempo libero (2019). Una percentuale in forte calo (nel 2005 la quota di 15-17enni che vedevano gli amici tutti i giorni superava il 70%), su cui è presumibile abbia avuto un impatto decisivo la diffusione delle nuove tecnologie. Se, anche solo pochi anni fa, l’incontro fisico era quasi l’unico modo per passare del tempo con gli amici, oggi molte attività, anche ludiche, avvengono a distanza. Allo stesso tempo cresce però la quota di bambini e ragazzi che vede gli amici nel tempo libero solo qualche volta all’anno, non li vede mai oppure dichiara di non averne proprio. Nella fascia 11-14 anni, queste categorie sommate passano dallo 0,8% del 2005 al 2,7% del 2019. In quella 15-17, dallo 0,8% al 2,9%. Vai al grafico.

8%

degli studenti delle superiori con genitori disoccupati non trascorre tempo libero con gli amici (contro l’1% di chi ha entrambi i genitori occupati). Stabilire relazioni di amicizia solide e positive con i propri coetanei è parte essenziale per un processo di crescita sano. Una prerogativa che, ancora una volta, appare preclusa soprattutto a chi proviene da un contesto familiare più fragile. In base ai dati raccolti nel corso di un’indagine svolta da Istituto degli Innocenti per monitorare l’attuazione della legge 285/1997, chi ha i genitori disoccupati è più frequente che dichiari di non passare il proprio tempo libero con gli amici. Vai all’approfondimento.

11,3

utenti dei centri di aggregazione ogni 1.000 residenti sotto i 18 anni in Italia. Un dato fortemente variabile sul territorio. Risultano infatti maggiormente diffusi nel nord-est, con una media 26,4 utenti ogni 1.000 minori residenti: un dato che supera di gran lunga la media italiana e anche quello delle altre macroregioni. Le isole (11,6) e il nord-ovest (10,5) mostrano un rapporto maggiormente in linea con quello nazionale rispetto al centro (8,1). Mentre nel sud sono solo 2,4 gli utenti ogni 1.000 residenti sotto i 18 anni. Vai al grafico.

34,8

utenti per 1.000 residenti 0-17 anni nella città metropolitana di Palermo, rispetto a una media regionale pari a 9,6. Anche all’interno delle singole regioni la situazione non è affatto omogenea tra un territorio e l’altro. Il primo elemento è una maggiore concentrazione nelle province dell’Italia centro-settentrionale. Tra queste possiamo citare Trieste e Trento, le uniche due dove il rapporto utenti/residenti supera 100. Ma anche Pordenone (54,4), Modena (43,9), Sondrio (41,5), Nuoro (38,4), Oristano (37,6) e Ferrara (35,8). Tuttavia ci sono delle eccezioni. In Sicilia ad esempio spicca il dato della città metropolitana di Palermo, con 34,8 utenti per 1.000 residenti 0-17 anni, rispetto a una media regionale molto inferiore. Vai alla mappa.

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