Gli incendi nel 2021 Numeri alla mano

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I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie e valutare pratiche politiche. Con Numeri alla mano facciamo proprio questo. Una rubrica settimanale di brevi notizie, con link per approfondire. Il giovedì alle 7 in onda anche su Radio Radicale. Vai all’articolo “Gli incendi che hanno colpito l’Italia nel 2021“.

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gli ettari di terreno bruciati nel 2021 in Italia, per un totale di 1.422 incendi. Si tratta della cifra più elevata registrata in Europa, coprendo circa il 32% del totale. Al secondo posto tra i paesi Ue troviamo la Grecia (131.254 ettari), seguita dalla Spagna (91.295) e, a distanza, da Francia e Portogallo (entrambe con circa 30mila ettari). A essere colpita è stata quindi soprattutto l’area mediterranea, mentre le cifre più basse si sono registrate nei paesi dell’Europa centrale e nell’area baltica. Vai al grafico.

+186,6%

l’aumento degli ettari bruciati rispetto al 2020, quando erano stati circa 56mila. Si tratta di un incremento significativo, dovuto alla situazione particolarmente critica da un punto di vista meteorologico. Il 2021 è stato infatti caratterizzato da temperature elevate e periodi di siccità prolungati, che hanno messo molti ecosistemi in condizioni di forte stress. In larga parte si tratta di fenomeni causati dal cambiamento climatico, che agisce direttamente sugli incendi, ma anche indirettamente, portando al graduale indebolimento degli ecosistemi. I quali poi risultano più vulnerabili e suscettibili agli incendi. Vai all’articolo.

19,6%

delle aree che sono bruciate nei paesi membri dell’Ue fa parte del circuito Natura 2000, ovvero si tratta di aree naturali protette. In totale in Ue è bruciato più di mezzo milione di ettari di terreno, secondo i dati di Effis, l’agenzia che si occupa della ricerca e dell’informazione in materia di incendi. Di questi, circa 10mila hanno colpito aree estremamente importanti nella tutela e monitoraggio della biodiversità. Vai all’articolo.

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gli interventi dei vigili del fuoco per la voce “incendi ed esplosioni” nel 2021. Dal 2018 la cifra è in aumento, anche se il picco si è registrato precedentemente, nel 2017 (325.838 interventi). Le azioni hanno avuto luogo, nel 16% dei casi, in piazze e strade cittadine, nel 15% dei casi in case e appartamenti e nel 14% in campi agricoli. Sono stati colpiti soprattutto terreni caratterizzati dalla presenza di sterpaglie (28% dei casi), rifiuti (7,7%) e autovetture (5,4%). Vai al grafico.

61,8%

gli interventi in cui la causa scatenante dell’incendio rimane ignota. Nei restanti casi, prevalgono canne fumarie e camini (4,7% del totale degli incendi) e le cause elettriche (4,2%). Per quanto riguarda l’eventuale intenzionalità dell’incendio, il dolo è nettamente più frequente rispetto alla colpa, registrando un’incidenza oltre 3 volte superiore (3,9% degli incendi è considerato probabilmente doloso, una cifra che invece nel caso degli episodi colposi scende all’1,2%). Questo vuol dire che nel 2021 sono stati 10.297 gli episodi contrassegnati dai vigili del fuoco come dolosi. Vai all’articolo.

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