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L’emergenza legata al coronavirus con cui ormai conviviamo da oltre un anno ci ha fatto capire quanto sia importante la sfida della digitalizzazione del paese. Un elemento che certamente in questi mesi ha influito su ragazzi e ragazze che si sono ritrovati a dover seguire le lezioni da casa, non sempre in situazioni agevoli.

Non è infatti scontato che in ogni famiglia sia presente un dispositivo per ciascun componente del nucleo familiare, in modo che gli adulti possano lavorare e i giovani seguire le lezioni a distanza. Senza contare che molte aree del paese, specie quelle più periferiche, ancora oggi non sono raggiunte da connessioni di una potenza tale da poter permettere di studiare e lavorare come si deve.

Il rischio è che il divario digitale si leghi a quello sociale ed educativo.

Per questo motivo la digitalizzazione deve essere inclusiva: altrimenti le distanze tra chi ha gli strumenti per lavorare e studiare in un ambiente digitale e chi non li ha è destinata ad allargarsi. Si tratta di un aspetto cruciale dato che le disuguaglianze digitali rischiano di fondersi con quelle sociali ed economiche finendo con l’approfondire i divari preesistenti a questa crisi e compromettendo un’intera generazione. Un passaggio complesso per tutte le famiglie, ma sicuramente più gestibile in presenza di connessioni veloci e di dispositivi personali dedicati a bambini e ragazzi.

Per quanto riguarda il livello complessivo di digitalizzazione, il Veneto – in media – presentava già prima della crisi Covid dati in linea o superiori a quelli nazionali. Nel 2019 il 97% delle famiglie era infatti raggiunto dalla banda larga su rete fissa, dato superiore alla media nazionale (95% circa). Quelle raggiunte dalla banda larga veloce, ad almeno 30 Mbit per secondo, erano però solo il 59% contro una media italiana del 68,5%. Un’ampia differenza rispetto al dato nazionale la ritroviamo anche soffermandoci sulle connessioni ultraveloci: solo il 26% delle famiglie venete risultava infatti raggiunto con una velocità di almeno 100 Mbps contro una media nazionale del 36,8%. Se la regione è quindi ai primi posti in classifica per famiglie raggiunte da un qualsiasi tipo di connessione, non è così per quanto riguarda le connessioni veloci e ultraveloci.

14 su 20 la posizione del Veneto rispetto alle altre regioni per quanto riguarda le connessioni ultraveloci.

Nessuna media regionale può però restituire la varietà e le differenze interne di un territorio come quello veneto. Una regione che è in parte pianeggiante e litoranea ma che ha anche un cospicua porzione del proprio territorio in zone montane, uno degli aspetti che può incidere sulla possibilità di raggiungere le abitazioni con la rete cablata.

E in effetti, confrontando la quota di famiglie raggiunte da connessioni di banda larga ultraveloce nelle province, il Veneto sembra composto da tante realtà territoriali diverse. Al primo posto troviamo infatti la città metropolitana di Venezia che con il 40% di famiglie raggiunte da connessione ultraveloce supera anche la media nazionale. Al lato opposto troviamo invece le province di Belluno e Rovigo dove il dato si ferma al 13%.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Agcom
(ultimo aggiornamento: martedì 29 Ottobre 2019)

Le stesse province si contrappongono anche se prendiamo in considerazione i dati relativi alle connessioni a banda larga veloce (almeno 30 Mbps). Queste ultime raggiungono il 73% delle famiglie veneziane e circa il 36% delle famiglie nel bellunese. In questo caso è un po' più alto il dato relativo alla provincia di Rovigo dove le famiglie raggiunte da questo tipo di connessione sono il 49%.

Anche in questo caso, come per gli asili nido, si tratta di medie che celano realtà profondamente differenziate e che vanno approfondite a livello comunale.

Venezia

Nella città metropolitana di Venezia spicca immediatamente - come per altri capoluoghi di regione - la differenza tra il comune capoluogo e il suo hinterland. Nel comune di Venezia infatti la quota di famiglie potenzialmente raggiunte dalla banda larga ultraveloce raggiunge il 70% del totale. Un dato superiore alla media regionale di ben 44 punti percentuali.

Tra gli altri comuni che fanno parte della città metropolitana, solo a Chioggia le famiglie potenzialmente raggiunte sono più della metà (54%). In tutti gli altri centri la percentuale non supera il 45%. A Fossalta di Portogruaro, Gruaro, Fiesso d'Artico e Marcon la percentuale è inferiore al 10%. Mentre in 9 comuni (Annone Veneto, Campolongo Maggiore, Ceggia, Cinto Caomaggiore, Cona, Meolo, Pramaggiore, Teglio Veneto e Torre di Mosto) questo tipo di connessione risulta assente.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Agcom
(ultimo aggiornamento: martedì 29 Ottobre 2019)

Tra gli altri comuni con una buona percentuale di famiglie raggiunte da connessione ultraveloce troviamo Martellago (44%), Caorle (43%), Noventa di Piave (42%), Quarto d'Altino (41%) e Jesolo (40%). È interessante notare che, con la sola eccezione di Venezia, negli altri casi non si tratta di comuni polo. Chioggia è classificato come un comune intermedio, così come Caorle e Noventa di Piave. Martellago e Quarto d'Altino rientrano nella categoria dei comuni di cintura, mentre Jesolo è considerato addirittura un comune periferico.

44 punti di differenza tra la quota di famiglie raggiunte dalla banda larga ultraveloce nel comune di Venezia e il dato regionale.

In generale risulta più scoperta l'area nordorientale della città metropolitana. È qui infatti che si concentra il maggior numero di comuni dove, prima dell'emergenza Covid, le connessioni della rete fissa di banda larga ultraveloce erano assenti. Inoltre, con l'eccezione di Caorle, anche laddove presente, la percentuale di famiglie raggiunte non supera il 20%.

Belluno

Anche nella provincia di Belluno è il capoluogo, assieme ad Agorno e Cortina d'Ampezzo, ad emergere come il comune con maggiore copertura. In questi casi però la percentuale di famiglie potenzialmente raggiunte è esattamente la metà (35%) rispetto al dato del comune di Venezia che abbiamo appena visto. Si tratta comunque di un dato superiore alla media regionale di 9 punti percentuali.

Come possiamo osservare anche dalla mappa, una parte dei comuni con le più alte percentuali di famiglie raggiunte si concentra intorno ai due poli di Belluno e Feltre. Anche Calalzo di Cadore è classificato come comune polo. In questo caso la percentuale di famiglie raggiunte è del 29%. Da notare invece la classificazione di Cortina d'Ampezzo come comune periferico. Ma in questo caso, la vocazione turistica della località probabilmente influisce sull'alta percentuale di abitazioni potenzialmente raggiunte da connessione ultraveloce.

 

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Agcom
(ultimo aggiornamento: martedì 29 Ottobre 2019)

22 punti di differenza tra la quota di famiglie raggiunte dalla banda larga ultraveloce nel comune di Belluno e la media provinciale.

Ma al di là di questi dati, l'elemento più evidente che emerge da questa analisi è come in questa provincia la grande maggioranza dei territori non sia raggiunta da connessione ultraveloce. In 48 comuni su 64 infatti questo servizio non è presente, mentre in altri 6 (Valle di Cadore, Alleghe, Rocca Pietore, Ponte nelle Alpi, Alpago e Pieve di Cadore) le famiglie raggiunte non superano il 10%. Un aspetto su cui certamente influisce la conformazione territoriale montana di queste aree, più difficili da raggiungere con la rete cablata.

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I contenuti dell'Osservatorio povertà educativa #conibambini sono realizzati da openpolis con l'impresa sociale Con i Bambini nell'ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Mettiamo a disposizione in formato aperto i dati utilizzati nell'articolo. Li abbiamo raccolti e trattati così da poterli analizzare in relazione con altri dataset di fonte pubblica, con l'obiettivo di creare un'unica banca dati territoriale sui servizi. Possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione. I dati sulla percentuale di famiglie raggiunte dalla banda larga di rete fissa sono di fonte Agcom.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Agcom
(ultimo aggiornamento: martedì 29 Ottobre 2019)

Foto Credits: Unsplash Robo Wunderkind - Licenza

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