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In Emilia Romagna abitano poco meno di 700mila minori, in base ai dati del censimento permanente recentemente rilasciati da Istat. Chi oggi ha meno di 18 anni sta attraversando le fasi cruciali dello sviluppo in un momento storico molto particolare. Segnato dall’emergenza Covid, con tutte le problematiche connesse per bambini e ragazzi. Dal contesto familiare, con il rischio concreto che la propria famiglia possa soffrire la crisi economica, fino all’accesso ad opportunità educative e sociali, molto più difficile in questa fase.

695.380 residenti con meno di 18 anni in Emilia-Romagna nel 2020.

Da questo punto di vista, il ruolo del territorio di residenza è cruciale. Lo era già prima della crisi, perché la presenza di presidi educativi e reti comunitarie costituisce la garanzia principale di contrasto alla povertà educativa. E in questo senso una regione come l’Emilia Romagna è maggiormente attrezzata di altre nel combattere questo fenomeno. Un territorio con una storia associativa consolidata e un forte ruolo delle istituzioni locali nel garantire servizi per i minori, a partire dall’asilo nido fino ai diversi gradi di istruzione, con una capillarità che riduce lo iato tra poli e aree interne.

89,4% dei comuni emiliano-romagnoli offre servizi socio-educativi per la prima infanzia. Una diffusione sul territorio che supera di quasi 30 punti la media nazionale (59,6%).

Per queste ragioni, una realtà come l’Emilia Romagna appare, più di altre, in grado di arginare gli effetti economici, sociali ed educativi della crisi in corso. Allo stesso tempo però, l’emergenza Covid pone anche delle sfide nuove. I mesi di didattica a distanza hanno dimostrato quanto agenda digitale e contrasto della povertà educativa siano legate. Inoltre, la pandemia ha avuto l’effetto di acuire i divari preesistenti. Un tema che non può non riguardare anche il territorio di una grande regione come l’Emilia Romagna. Un’area del paese che come dati medi si colloca ai primi posti in Italia in molte delle classifiche che riguardano la condizione dei minori e i servizi loro rivolti, ma che – data la sua estensione territoriale e la sua varietà interna – ha anche forti differenze.

Per questo nel corso del report approfondiremo alcuni degli aspetti più salienti in questa fase. Dalla diffusione della rete internet ultraveloce alla condizione dell’edilizia scolastica, dalla raggiungibilità delle scuole all’offerta di asili nido.

Lo faremo con il metodo proprio dell’osservatorio povertà educativa #conibambini, utilizzando dati di livello comunale. Perché se le medie regionali sono il punto di partenza dell’analisi, solo dati con una maggiore granularità possono aiutarci a comprendere la reale condizione dei minori sul territorio.

Per visualizzare la situazione sul tuo territorio, scorri le mappe, clicca sulla casella Cerca… e digita il nome del tuo comune.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Istat, Agcom, Miur
(ultimo aggiornamento: venerdì 5 Febbraio 2021)

Foto credits: Unsplash JESHOOTS.COM - Licenza

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