Come incide il consumo di suolo in Abruzzo, tra costa e aree interne Abruzzo Openpolis
In regione il fenomeno ha dimensioni inferiori rispetto alla media nazionale, ma ci sono aree in cui colpisce in modo rilevante. In mancanza di un quadro nazionale coeso, c’è una legge regionale che regola il consumo di suolo.
mercoledì 18 Giugno 2025 | Italie a confronto

- In mancanza di un quadro legislativo nazionale, l'Abruzzo ha una legge regionale per contrastare il consumo di suolo.
- In Abruzzo il suolo consumato al 2023 è pari al 5,03% del territorio regionale.
- Tra i capoluoghi, quello con l'incidenza maggiore è Pescara (51,59%).
- Le aree più colpite sono i comuni polo (10,34%) e le zone litoranee (17,45%).
Il consumo di suolo in Italia è in costante crescita e questo è un elemento preoccupante alla luce dell’importanza che questa risorsa ricopre per gli ecosistemi e le economie. Nonostante stanziamenti specifici come il fondo di contrasto al consumo di suolo, la mancanza di un quadro legislativo nazionale univoco rende molto complessa anche soltanto l’adozione di una definizione condivisa sulla sua misurazione.
In questo senso, l’Abruzzo (come altre regioni italiane) si è dotata di una propria legge per regolamentare il recupero del patrimonio edilizio esistente, un passo importante per la pianificazione territoriale futura e per la limitazione del processo di impermeabilizzazione del suolo. Per quanto l’incidenza di superficie coperta artificialmente nella regione sia inferiore alla media italiana, si tratta comunque di un fenomeno in crescita. Come vedremo, l’incidenza varia particolarmente tra i centri urbani e le aree interne della regione.
Cos’è il consumo di suolo
In base alla definizione fornita dall’Ispra, per suolo consumato si intende la copertura artificiale del terreno, sia essa permanente o temporanea. Per effettuare le rilevazioni statistiche, viene utilizzata una metodologia che deriva da questa definizione. Questa però non ha una valenza per scopi di pianificazione urbanistica riconosciuta a livello nazionale. Come infatti puntualizzato sempre da Ispra, la mancanza di un quadro legislativo coeso fa sì che la perimetrazione delle coperture artificiali non sia condivisa e a livello regionale ci siano diverse leggi con numerose differenze tra loro. Risulta quindi più complesso contrastare il fenomeno, anche alla luce degli obiettivi europei delineati nella soil strategy.
In questo contesto, anche in considerazione della disomogeneità delle azioni sul territorio, sarebbe importante arrivare all’approvazione di una legge nazionale sul consumo di suolo in conformità agli indirizzi europei, che affermi i principi fondamentali di riuso, rigenerazione urbana, ripristino degli ecosistemi degradati e azzeramento del consumo di suolo netto, sostenendo con misure positive il futuro dell’edilizia e la tutela e la valorizzazione dell’attività agricola.
L’Abruzzo è una delle regioni che ha adottato una propria legge regionale, con l.r. 40/2017 “Disposizioni per il recupero del patrimonio edilizio esistente”. Con questa norma ha definito gli ambiti di applicazione, i possibili interventi di recupero e i requisiti tecnici per implementarli.
Stando alla valutazione di impatto rilasciata dal dipartimento territorio-ambiente, nel periodo compreso tra il 1 gennaio e il 31 ottobre 2023 sono pervenute soltanto 41 note di riscontro, in cui si registrano 101 interventi di recupero. La provincia che ne riporta di più è quella dell’Aquila (44), seguita da Chieti (33), Pescara (15) e Teramo (9).
Date queste premesse, è comunque possibile valutare il fenomeno con dati confrontabili a vari livelli territoriali grazie al lavoro effettuato appunto da Ispra per monitorare l’avanzamento della copertura del suolo. In Italia al 2023 il suolo consumato risulta pari a 21.578 ettari.
7,16% suolo consumato al 2023 a livello nazionale.
Si tratta di un valore in costante crescita dal 2006, quando la percentuale era pari al 6,73%. L’aumento a livello nazionale viene ritenuto da Ispra elevato e preoccupante.
La lettura dei principali indicatori per il livello regionale e nazionale riporta una tendenza che sarà difficile da contenere in ottica degli obiettivi di sviluppo sottoscritti dal nostro Paese in ambito comunitario e internazionale. La densità con la quale avvengono i cambiamenti continua ad attestarsi su livelli preoccupanti, nonostante diminuisca il territorio a disposizione e cresca la competizione per i suoli naturali per effetto della richiesta del comparto agricolo e del settore energetico.
Anche in Abruzzo ha registrato un incremento dal 2006 al 2023 corrispondente a 3.994 ettari. A livello di incidenza percentuale di suolo consumato, la situazione è piuttosto eterogenea nel momento in cui si analizza a livello regionale.
L’Abruzzo registra un consumo di suolo inferiore della media nazionale
Suolo consumato al 2023 nelle regioni italiane
Per consumo di suolo si intende la variazione da una copertura non artificiale a una copertura artificiale (definita come “suolo consumato”). Può essere permanente o reversibile.
FONTE: elaborazione Openpolis su dati Ispra
(consultati: mercoledì 21 Maggio 2025)
La regione italiana che riporta l’incidenza di consumo di suolo maggiore è la Lombardia (12,19%), seguita da Veneto (11,86%), Campania (10,57%) ed Emilia-Romagna (8,91%). Tre di queste aree si trovano a cavallo della Pianura Padana, l’area nella quale nell’ultimo anno (tra il 2022 e il 2023) si sono registrati i cambiamenti maggiori all’interno del paese. A registrare invece l’incidenza minore Basilicata (3,21%), Trentino-Alto Adige (3,02%) e Valle d’Aosta (2,16%). In questo scenario, l’Abruzzo riporta un valore di circa due punti percentuale in meno rispetto alla media nazionale (5,03%). Sono in tutto 54.313,8 gli ettari in cui vi è una copertura artificiale.
Ci sono delle aree della regione più colpite da questo fenomeno. A livello provinciale, Pescara è il territorio che presenta le percentuali maggiori (7,2%), a cui seguono Teramo (6,65%), Chieti (6,33%) e L’Aquila (3,17%). A livello di comuni capoluogo, è sempre Pescara a registrare il dato più alto: poco più della metà del suolo disponibile risulta consumato con coperture artificiali (51,59%). Valori inferiori.a Chieti (21,18%), Teramo (9,98%) e L’Aquila (5,44%).
Le zone litoranee sono quelle con più copertura artificiale della regione
Suolo consumato al 2023 nei comuni abruzzesi
Per consumo di suolo si intende la variazione da una copertura non artificiale a una copertura artificiale (definita come “suolo consumato”). Può essere permanente o reversibile.
FONTE: elaborazione Openpolis su dati Ispra
(consultati: mercoledì 21 Maggio 2025)
Mano a mano che ci si allontana dalle zone polo della regione, diminuisce il consumo di suolo. Queste infatti riportano un’incidenza del 10,34% mentre le zone cintura registrano il 6,42%, i comuni intermedi il 4,11%, le aree periferiche il 3,85% e quelle ultraperiferiche il 2,22%. Nel contesto della regione spiccano anche i comuni litoranei (17,45%) rispetto al resto dei territori (4,24%). Si tratta di aree a forte vocazione turistica, come abbiamo avuto modo di analizzare in passato, ma anche di zone in cui vi è una maggiore densità abitativa rispetto alla montagna.
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