Il percorso educativo di bambini e ragazzi rischia di essere ostacolato dalla crisi sanitaria in corso. Per capire se nel Lazio opportunità e servizi educativi fossero preparati a tale sfida, abbiamo analizzato una serie di aspetti, dalla digitalizzazione alla raggiungibilità delle scuole.
Le aree sportive all'aperto costituiscono un'opportunità importante per i minori che vivono in città. Soprattutto in questa fase di emergenza sanitaria, dove è del tutto vietato fare sport in luoghi chiusi. Un servizio carente in diversi capoluoghi italiani, soprattutto nel sud.
Sono quasi 300mila gli alunni con disabilità in Italia. Il 26,4% presenta un disturbo generalizzato dello sviluppo, come l'autismo. Bambini e ragazzi il cui percorso di inclusione è diventato più difficile nella fase che stiamo vivendo.
La scarsa mobilità sociale italiana ha radici nelle disuguaglianze dei percorsi educativi. Un aspetto già messo in luce in passato, oggi confermato da nuovi dati analizzati dai ricercatori dell'istituto nazionale per l'analisi delle politiche pubbliche.
Le stime preliminari di Istat confermano quanto era purtroppo prevedibile: sale al 13,6% la quota di bambini e ragazzi in povertà assoluta. Da un decennio è ormai stabilmente la fascia d'età più colpita.
Da alcuni anni l'Italia è ultima in Ue per numero di nuovi nati rispetto ai residenti. Una questione che riguarda gran parte del paese: in quasi il 90% dei capoluoghi il tasso di natalità è calato.
Un nuovo studio promosso da Unicef analizza l'esperienza vissuta da minori e famiglie italiane con la Dad. Si conferma l'importanza di dotare le famiglie di connessioni stabili e veloci su tutto il territorio nazionale.
I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie e valutare pratiche politiche. Con Numeri alla mano facciamo proprio questo. Una rubrica settimanale di brevi notizie, con link per approfondire. Il giovedì alle 7 in onda anche su Radio Radicale. Leggi il report “Scelte compromesse – Gli adolescenti in Italia, tra diritto alla scelta […]
Già prima dell'emergenza Covid, i dati mostravano un aumento dell'utilizzo di internet tra i minori. Ecco perché, per essere tale, un investimento educativo sulla digitalizzazione deve comprendere anche un uso corretto e appropriato degli strumenti.