Dichiarazione di Angelo BONELLI

La tragedia atomica di Fukushima ha riportato l’attenzione su una questione fondamentale ogni volta che si affronta il tema del nucleare: la sicurezza.
O, meglio, la sicurezza che non esiste quando parliamo di impianti per la produzione di energia atomica. L’angoscia che sta vivendo il Giappone ha avviato una profonda riflessione in tutti i governi europei.

La Germania ha fermato diversi impianti. La cancelliera Angela Merkel (leader di un partito e di un governo conservatore) ha annunciato lo stop di sette impianti e la decisione di prolungare la vita delle centrali tedesche sembra scivolare lentamente in un cassetto.

Mentre tutta l’Europa e, a questo punto, il mondo intero s’interroga sul futuro e sulle conseguenze del nucleare, il governo italiano affronta la questione con un furore ideologico gravissimo ed irresponsabile. Si susseguono in queste ore dichiarazioni in cui autorevoli esponenti affermano che il governo non ha intenzione di fermare il programma delle centrali nucleari.

In rapida successione il capogruppo alla Camera del Pdl Cicchitto, il ministro dello Sviluppo economico Romani e, addirittura, il ministro Stefania Prestigiacomo continuano a difendere l’indifendibile, come se quello che accade in Giappone non fosse reale.

Le affermazioni del ministro dell’Ambiente, che in questi ultimi giorni sembra essere diventata la portavoce delle associazioni pro nucleare, sono ancora più gravi in quanto dovrebbe ben sapere che l’Italia, con l’eccezione della Sardegna, ha un territorio in gran parte sismisco, su cui incidono ben 500mila frane.
Eppure, nemmeno queste considerazioni e le drammatiche notizie che ora dopo ora, minuto dopo minuto, arrivano dal Giappone riescono ad aprire una breccia in un governo ipnotizzato dagli interessi delle lobby nucleariste.

Fonte: Terra | vai alla pagina

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